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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10102024-174946


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CITTI, FRANCESCO
URN
etd-10102024-174946
Titolo
Fattore tissutale associato a vescicole extracellulari nei pazienti con neoplasia polmonare di nuovo riscontro
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Celi, Alessandro
correlatore Prof. Neri, Tommaso
Parole chiave
  • fattore tissutale
  • tromboembolismo
  • trombosi asscoiate a cancro
  • tumore del polmone
  • vescicole extracellulari
Data inizio appello
29/10/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le vescicole extracellulari (EV) vengono rilasciate da quasi tutte le cellule eucariotiche in modo costitutivo, al momento dell'attivazione o durante l'apoptosi; sono coinvolte in vari processi fisiologici, tra cui l'infiammazione e la coagulazione del sangue. È stato dimostrato che i livelli di EV circolanti sono più elevati in diversi tipi di cancro; i dati sul cancro del polmone sono limitati.

Il fattore tissutale (TF) integrato nella membrana fosfolipidica delle EV (EV-TF) rilasciate dai tumori è potenzialmente coinvolto nella progressione della malattia, grazie alla sua attività neoangiogenica. Tuttavia, la possibile correlazione di EV-TF con l'estensione della malattia è sconosciuta. L'associazione tra cancro e trombosi (cancer associated thrombosis, CAT) è ben nota. Il rischio di CAT viene attualmente calcolato utilizzando punteggi di rischio clinico per intercettare i pazienti che potrebbero beneficiare della profilassi anticoagulante, ma nessuno di essi ha ottenuto un'ampia accettazione; nuovi biomarcatori predittivi di CAT potrebbero migliorarne la gestione clinica. L’obiettivo del nostro studio è indagare il possibile ruolo di EV-TF sia come marcatore prognostico (stadio della malattia, sviluppo di metastasi, morte) che come predittore di eventi tromboembolici come nei pazienti affetti da tumore del polmone.

MATERIALI E METODI

Sono stati arruolati pazienti afferenti all'Unità Operativa di Pneumologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana alla prima diagnosi di tumore del polmone. Al basale sono stati raccolti dati sullo stadio della malattia, sull'istotipo del tumore, sui fattori di rischio, sulle comorbidità e sulle terapie oncologiche prescritte. EV-TF è stato misurato nel sangue periferico utilizzando metodi pubblicati che includono la centrifugazione differenziale e un test di coagulazione a uno stadio. I pazienti sono stati poi seguiti nel tempo, segnalando la comparsa di eventi clinicamente rilevanti (eventi tromboembolici venosi o arteriosi, decessi). Nel presente lavoro sono stati analizzati i valori di EV-TF per valutarne la possibile correlazione con lo stadio della malattia al momento della diagnosi e l’eventuale ruolo predittivo di eventi tromboembolici.

RISULTATI

Nel periodo compreso fra aprile 2023 e ottobre 2024, sono stati arruolati 71 pazienti affetti da carcinoma polmonare. I pazienti sono stati classificati per stadio di malattia secondo la classificazione TNM. Nel periodo di osservazione sono stati registrati 4 eventi tromboembolici e 17 decessi. I livelli di EV-TF sono risultati significativamente più elevati nei pazienti con malattia metastatica (stadio IV) rispetto ai pazienti con malattia localizzata o con esclusiva estensione linfonodale (test di Welch, p < 0,05). Nonostante l’esiguo numero di eventi tromboembolici verificatisi ad oggi, un’analisi preliminare ha evidenziato valori di EV-TF significativamente maggiori nei pazienti con evento (test di Mann-Whitney, p < 0,05). Infine, è stata evidenziata una ridotta sopravvivenza nei soggetti con valori di EV-TF più elevati.

CONCLUSIONI

In conclusione, i nostri dati mostrano che i valori di EV-TF sono più elevati nei pazienti con malattia metastatica. Questi risultati supportano l’ipotesi che EV-TF possa rappresentare un marcatore della gravità di malattia neoplastica polmonare, probabilmente a causa della sua attività neoangiogenica e, in prospettiva, un possibile bersaglio terapeutico. Inoltre, i primi dati suggeriscono un possibile ruolo di EV-TF come marcatore predittivo di rischio tromboembolico, da verificare con un periodo di follow-up più esteso.
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