• verde urbano
• Viale delle Piagge
• analisi dendropenetrometrica
• tomografia sonica
• prove di trazione
• valutazione di stabilità degli alberi

Il verde fornisce molteplici benefici e servizi ecosistemici alle città e alla popolazione riducendo le emissioni di inquinanti antropici, favorendo l’aggregazione sociale, migliorando la salute mentale, incrementando il valore economico di beni immobili e aumentando la biodiversità presente nell’ecosistema urbano. Le piante, tuttavia, sono esseri viventi che richiedono una corretta gestione affinché esplichino le loro attività biologiche nel migliore dei modi.
Il caso studio analizzato in questa tesi sperimentale è rappresentato dal Viale delle Piagge (Pisa), costituito da circa seicento esemplari arborei disposti in un doppio filare a pre-valenza di tigli nostrani (Tilia platyphillos). Negli ultimi anni, alcune piante sono state interessate da rotture al colletto o ribaltamenti improvvisi probabilmente imputabili a lavori di livellamento della sede stradale eseguiti negli scorsi decenni, che hanno apportato nuovo terreno (soprattutto nelle porzioni esterne del viale). Questo ha determinato il progressivo interramento dei colletti e dei contrafforti delle piante presenti con conseguente elevata umidità e talvolta asfissia (condizioni favorevoli per l’insorgenza di marciumi).
L’obiettivo di questo lavoro è quello di condurre opportune indagini fitostatiche per verificare la stabilità delle piante presenti nella porzione del Viale compresa tra Piazza Caduti di Cefalonia divisione Aqui e via Rainaldo (N = 39) con lo scopo di attribuire a ciascun individuo arboreo una Classe di Propensione al Cedimento (CPC). Queste sono state condotte se-guendo un protocollo operativo opportunamente messo a punto che ha previsto l’utilizzo di diversi approcci diagnostici strumentali quali la misurazione della resistenza alla perforazione del legno tramite il dendropenetrometro, la valutazione qualitativa del legno e delle radici mediante un tomografo sonico e la resistenza alla rottura e al ribaltamento di un albero sottoposto al carico del vento tramite il pulling test.
I risultati ottenuti hanno evidenziato che il 23% delle piante esaminate ricade in una CPC estrema per cui è previsto l’abbattimento, il 23% (CPC = C) necessitano di un controllo visivo e strumentale periodico, al massimo un anno. Infine, il restante 54% risulta avere un elevato grado di stabilità (CPC = A o B).
L’approccio strumentale più idoneo per individuare e valutare i marciumi radicali è risultato essere il tomografo sonico assieme alle prove di trazione; l’integrazione dei due meto-di strumentali ha fornito un quadro dettagliato sulle condizioni fitostatiche delle piante esaminate.