• co-sviluppo
• competenze
• cooperazione
• migranti

Nel presente lavoro di tesi verranno studiate ed analizzate le competenze che possiedono i migranti, intendendo con tale termine sia le competenze apprese nei loro paesi d’origine, sia quelle sviluppate nel paese ospitante, senza però tralasciare ed analizzare tutte le competenze personali, organizzative e relazionali, che rientrano nella definizione di competenze trasversali, molto importanti per affacciarsi e portare avanti progetti di co-sviluppo, che sono senz’altro tra gli aspetti più umani e solidali dei flussi migratori. La prima parte, di questo lavoro, si costituisce come fase introduttiva nella quale si cerca di spiegare il concetto di confine, nella sua accezione sociologica e non soltanto geografica del termine. Il capitolo propone, inoltre, di analizzare il concetto di competenza legato al confine e di capire in che modo le competenze cambiano nel momento in cui un soggetto decide di attraversare tale confine. Successivamente vengono spiegati i flussi migratori e le categorie di migranti che quotidianamente si ritrovano a mutare abitudini, culture ed usanze, per necessità o desiderio di cambiamento. L’ultimo argomento trattato analizza quali sono i punti di forza del co-sviluppo e come vengono presi in considerazione alcuni dei progetti più funzionali, che sono stati attuati in Italia, come il MIDA e il MILDA, e a livello internazionale, come ad esempio il progetto Tres por Uno attuato dal governo messicano. La seconda fase di questo lavoro entra nel vivo della ricerca empirica svolta per comprendere e mappare le competenze del campione, che ci è stato fornito da CESVOT Toscana. I protagonisti di questa ricerca sono migranti residenti in Toscana, che hanno arbitrariamente deciso di unirsi in gruppi per cercare finanziamenti atti a realizzare progetti di co-sviluppo indirizzati ai propri Paesi d’origine. Dunque, il campione è stato analizzato sia come un gruppo di migranti, sia come un insieme di volontari. Partendo da questa duplice natura dei partecipanti all’inchiesta è stata ricercata la rassegna dettagliata della letteratura e della metodologia, nazionale ed internazionale, che ha rappresentato il punto di partenza per la proposta metodologica e la successiva stesura del questionario, che è stato somministrato al campione in un secondo momento. La terza ed ultima parte di questo elaborato si è concentrata nell’elaborazione dei dati, ottenuti dal rilevamento, effettuato con il questionario e una successiva analisi dei dati. Sono stati analizzati i dati anagrafici, le competenze di base, le competenze tecnico-professionali e le competenze trasversali possedute dai rispondenti. Infine, sono state spiegate le criticità e le difficoltà riscontrate nella somministrazione del questionario, le scelte metodologiche e le analisi tra variabili. La parte metodologica di questo lavoro ha cercato di prendere in esame tutti gli aspetti essenziali delle competenze necessarie per la gestione di progetti di co-sviluppo nei Paesi terzi, al fine di facilitare una mappatura completa delle competenze possedute, dai partecipanti ai progetti, per poter creare, in futuro, corsi formativi ad hoc, che possano ampliare tutta quella gamma di competenze necessarie, ma non possedute in modo esaustivo dai partecipanti, per affrontare e portare a buon fine progetti di co-sviluppo internazionali, che sono alla base di politiche sociali ed economiche di triple win.