Tesi etd-05192025-145916 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MIGLIORISI, MARTA
URN
etd-05192025-145916
Titolo
Analisi degli esiti postoperatori e dei fattori associati alla dimissione precoce di pazienti sottoposte a chirurgia mini-invasiva per carcinoma endometriale dopo introduzione dell'ultrastaging linfonodale e di elementi dei protocolli Enhanced Recovery After Surgery (ERAS)
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Giannini, Andrea
correlatore Simoncini, Tommaso
correlatore Simoncini, Tommaso
Parole chiave
- carcinoma endometriale
- degenza
- dimissione precoce
- linfonodo sentinella
- protocolli ERAS
- ultrastaging
Data inizio appello
10/06/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: Il carcinoma dell’endometrio è il cancro ginecologico più frequentemente diagnosticato, in particolare tra le donne di età avanzata e con condizione di sovrappeso o obesità.
L’intervento chirurgico di isterectomia totale con salpingo-ovariectomia bilaterale e stadiazione linfonodale ha un ruolo fondamentale. La metodica negli ultimi anni si è evoluta verso tecniche mini-invasive, grazie all’introduzione prima della laparoscopia, e poi della chirurgia robotica e della mappatura e biopsia del linfonodo sentinella, che rappresentano ad oggi il gold standard chirurgico.
Recentemente, sta diventando sempre più comune l’applicazione dei nuovi protocolli assistenziali “Enhanced Recovery After Surgery” (ERAS), un insieme di misure volte a migliorare il recupero funzionale dei pazienti, migliorandone la qualità di vita e permettendo una riduzione dei tempi di degenza.
Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio è quello di analizzare gli esiti peri-operatori, la sicurezza ed i fattori determinanti nel successo di una dimissione precoce (POD1, postoperative day 1) di pazienti con diagnosi di carcinoma endometriale o lesioni pre-neoplastiche, quali iperplasia endometriale atipica o neoplasia intra-epiteliale (EIN), sottoposte ad intervento di isterectomia e annessiectomia bilaterale, con tecnica robotica o laparoscopica, e stadiazione linfonodale ottenuta tramite linfoadenectomia radicale o mappatura e biopsia del linfonodo sentinella, nel corso degli ultimi cinque anni, dopo l’introduzione della tecnica chirurgica di “ultrastaging linfonodale” ed in seguito all’applicazione di vari elementi degli innovativi protocolli assistenziali ERAS.
Materiali e metodi: Lo studio condotto è di tipo retrospettivo caso-controllo; sono state analizzate le cartelle cliniche di 218 pazienti, appartenenti alle unità di Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 e Chirurgia robotica, operate, con tecnica robotica o laparoscopica, durante il periodo compreso tra inizio 2019 e fine 2024.
Sono stati raccolti dati anagrafici e clinici preoperatori, dati sui tempi operatori e sulle procedure effettuate, dati sulle eventuali complicanze postoperatorie, ed è stato calcolato per ciascuna il tempo di degenza.
Risultati: Tramite l’analisi statistica sono stati identificati gli elementi che hanno maggior influenza sulla durata della degenza, per la popolazione totale studiata e nel sottogruppo delle pazienti sottoposte ad intervento con assistenza robotica.
All’analisi univariata delle variabili continue per la popolazione totale, l’età avanzata ed i tempi operatori prolungati sono risultati fattori di fallimento per la dimissione precoce.
All’analisi univariata dei fattori categorici per la popolazione totale, sono stati identificati come fattori di fallimento la storia di pregressi interventi chirurgici, l’esecuzione di omentectomia, la stadiazione linfonodale tramite linfoadenectomia pelvica e/o para-aortica e lo sviluppo di anemia postoperatoria. L’utilizzo di tecnica robotica e l’effettuazione della mappatura e biopsia del linfonodo sentinella sono stati correlati a più brevi tempi di degenza e maggiori dimissioni precoci.
All’analisi multivariata per la popolazione totale, sono stati confermati come fattori di fallimento la durata prolungata dell’intervento e l’anemia postoperatoria.
All’analisi multivariata per la sub-popolazione robotica, costituita da 155 pazienti, la storia di precedenti operazioni chirurgiche e lo sviluppo di anemia postoperatoria sono stati identificati come fattori di fallimento per la dimissione precoce.
La durata della degenza media, calcolata in relazione alla popolazione studiata durante i cinque anni complessivi dello studio, è di 47,92 ore.
Inoltre, la percentuale di pazienti dimesse nella prima giornata postoperatoria (POD-1) ha mostrato un significativo e costante aumento durante i cinque anni di osservazione.
Conclusione: È plausibile ritenere che l’utilizzo della tecnica robotica con mappatura e biopsia del linfonodo sentinella per il trattamento del tumore endometriale, e la concomitante applicazione di molti elementi dei protocolli assistenziali ERAS, nei reparti di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (AOUP), abbia determinato una progressiva e costante riduzione dei tempi di degenza delle pazienti nell’arco dei cinque anni analizzati. Infine, la dimissione precoce in POD-1 è da considerarsi sicura, come dimostrato dalla bassa incidenza di complicanze sviluppate nel periodo postoperatorio a breve e medio termine.
L’intervento chirurgico di isterectomia totale con salpingo-ovariectomia bilaterale e stadiazione linfonodale ha un ruolo fondamentale. La metodica negli ultimi anni si è evoluta verso tecniche mini-invasive, grazie all’introduzione prima della laparoscopia, e poi della chirurgia robotica e della mappatura e biopsia del linfonodo sentinella, che rappresentano ad oggi il gold standard chirurgico.
Recentemente, sta diventando sempre più comune l’applicazione dei nuovi protocolli assistenziali “Enhanced Recovery After Surgery” (ERAS), un insieme di misure volte a migliorare il recupero funzionale dei pazienti, migliorandone la qualità di vita e permettendo una riduzione dei tempi di degenza.
Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio è quello di analizzare gli esiti peri-operatori, la sicurezza ed i fattori determinanti nel successo di una dimissione precoce (POD1, postoperative day 1) di pazienti con diagnosi di carcinoma endometriale o lesioni pre-neoplastiche, quali iperplasia endometriale atipica o neoplasia intra-epiteliale (EIN), sottoposte ad intervento di isterectomia e annessiectomia bilaterale, con tecnica robotica o laparoscopica, e stadiazione linfonodale ottenuta tramite linfoadenectomia radicale o mappatura e biopsia del linfonodo sentinella, nel corso degli ultimi cinque anni, dopo l’introduzione della tecnica chirurgica di “ultrastaging linfonodale” ed in seguito all’applicazione di vari elementi degli innovativi protocolli assistenziali ERAS.
Materiali e metodi: Lo studio condotto è di tipo retrospettivo caso-controllo; sono state analizzate le cartelle cliniche di 218 pazienti, appartenenti alle unità di Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 e Chirurgia robotica, operate, con tecnica robotica o laparoscopica, durante il periodo compreso tra inizio 2019 e fine 2024.
Sono stati raccolti dati anagrafici e clinici preoperatori, dati sui tempi operatori e sulle procedure effettuate, dati sulle eventuali complicanze postoperatorie, ed è stato calcolato per ciascuna il tempo di degenza.
Risultati: Tramite l’analisi statistica sono stati identificati gli elementi che hanno maggior influenza sulla durata della degenza, per la popolazione totale studiata e nel sottogruppo delle pazienti sottoposte ad intervento con assistenza robotica.
All’analisi univariata delle variabili continue per la popolazione totale, l’età avanzata ed i tempi operatori prolungati sono risultati fattori di fallimento per la dimissione precoce.
All’analisi univariata dei fattori categorici per la popolazione totale, sono stati identificati come fattori di fallimento la storia di pregressi interventi chirurgici, l’esecuzione di omentectomia, la stadiazione linfonodale tramite linfoadenectomia pelvica e/o para-aortica e lo sviluppo di anemia postoperatoria. L’utilizzo di tecnica robotica e l’effettuazione della mappatura e biopsia del linfonodo sentinella sono stati correlati a più brevi tempi di degenza e maggiori dimissioni precoci.
All’analisi multivariata per la popolazione totale, sono stati confermati come fattori di fallimento la durata prolungata dell’intervento e l’anemia postoperatoria.
All’analisi multivariata per la sub-popolazione robotica, costituita da 155 pazienti, la storia di precedenti operazioni chirurgiche e lo sviluppo di anemia postoperatoria sono stati identificati come fattori di fallimento per la dimissione precoce.
La durata della degenza media, calcolata in relazione alla popolazione studiata durante i cinque anni complessivi dello studio, è di 47,92 ore.
Inoltre, la percentuale di pazienti dimesse nella prima giornata postoperatoria (POD-1) ha mostrato un significativo e costante aumento durante i cinque anni di osservazione.
Conclusione: È plausibile ritenere che l’utilizzo della tecnica robotica con mappatura e biopsia del linfonodo sentinella per il trattamento del tumore endometriale, e la concomitante applicazione di molti elementi dei protocolli assistenziali ERAS, nei reparti di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (AOUP), abbia determinato una progressiva e costante riduzione dei tempi di degenza delle pazienti nell’arco dei cinque anni analizzati. Infine, la dimissione precoce in POD-1 è da considerarsi sicura, come dimostrato dalla bassa incidenza di complicanze sviluppate nel periodo postoperatorio a breve e medio termine.
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