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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10032017-092804


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
AZZARELLI, DANIEL
URN
etd-10032017-092804
Titolo
DNA barcoding per la verifica del mislabeling in prodotti ittici d'importazione da paesi terzi
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Armani, Andrea
Parole chiave
  • controlli ufficiali
  • frodi
  • mislabeling
  • posti d’ispezione frontaliera
  • prodotti ittici
Data inizio appello
20/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il consumo globale di prodotti della pesca è quasi raddoppiato negli ultimi trent’anni assestandosi intorno ai 21 Kg pro capite nel 2014. Anche il loro commercio ha subito un notevole incremento rendendoli fra i più commercializzati al mondo. L’Unione Europea, non riuscendo a soddisfare la crescente domanda interna, costituisce ad oggi il principale mercato d’importazione da paesi terzi di prodotti della pesca. Questo fenomeno, insieme alla crescente domanda di prodotti “ready to cook” e “ready to eat”, ha favorito il rischio di frodi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di condurre una verifica di conformità tra la denominazione scientifica dichiarata su prodotti ittici importati da paesi terzi e quella ottenuta dall’identificazione di specie attraverso indagine molecolare. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il personale veterinario del Posto di Ispezione Frontaliera (PIF) di Livorno-Pisa. Sono stati raccolti un totale di 277 campioni tra pesce, cefalopodi, crostacei, bivalvi e anfibi successivamnte analizzati presso il Fishlab del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, mediante la tecnica del DNA barcoding. La comparazione tra i risultati di laboratorio ed i nomi scientifici dichiarati sui documenti di accompagnamento ha evidenziato un tasso medio di mislabeling del 22.5%. La più alta percentuale di non conformità è stata riscontrata nei prodotti a base di cefalopodi (43.8%) seguita da quelli a base di crostacei (17.0%) e dai prodotti a base di pesce (14.0%). I principali paesi terzi coinvolti nel mislabeling sono stati la Cina, il Vietnam e la Tailandia. Questo studio, che rappresenta la prima indagine molecolare su campioni provenienti da paesi terzi presso un PIF europeo, evidenzia come i controlli analitici basati sull'analisi del DNA costituiscano una valido supporto per il controllo delle frodi alimentari.
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