Tesi etd-12232024-110054 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
NERLI, GIANLUCA
URN
etd-12232024-110054
Titolo
Oltre l'asbestosi: quadri clinici di interstiziopatia polmonare correlabili con esposizione professionale.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA DEL LAVORO
Relatori
relatore Guglielmi, Giovanni
correlatore Foddis, Rudy
correlatore Foddis, Rudy
Parole chiave
- esposizione professionale
- interstitial lung disease
- interstiziopatia polmonare
- interstiziopatia polmonare occupazionale
- occupational ild
Data inizio appello
27/01/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/01/2095
Riassunto
Le interstiziopatie polmonari sono un gruppo di patologie che colpiscono principalmente l’interstizio polmonare, determinandone l’alterazione della normale architettura. Possono essere grossolanamente classificate in idiopatiche, autoimmuni, secondarie ad esposizioni (incluse le forme iatrogene), interstiziopatie con cisti o riempimento dello spazio aereo, sarcoidosi, e altre. Le interstiziopatie occupazionali sono numerose e tra queste la categoria più rappresentata è sicuramente quella delle pneumoconiosi, in cui rientrano la silicosi e l’asbestosi.
La tomografia computerizzata ad alta definizione (HRCT) è ormai la metodica di scelta per definire il quadro polmonare di pazienti con interstiziopatia.
Obiettivo di questo studio è valutare i quadri polmonari TC di soggetti esposti ad agenti potenzialmente responsabili di danno polmonare interstiziale, ma che non siano stati esposti ad amianto o silice libera cristallina.
Sono state analizzate le relazioni cliniche di 319 pazienti con interstiziopatia, e sono stati esclusi quelli con esposizioni professionali note ad amianto, silice o a sostanze non note per determinare danno interstiziale. I 45 pazienti rimanenti in seguito al processo di selezione sono stati suddivisi in tre gruppi sulla base della mansione svolta: gruppo A (29 pazienti), composto da saldatori e tagliatori a fiamma, il gruppo B (10 pazienti), composto da tornitori, fresatori e attrezzisti di macchine utensili, ed il gruppo C (6 pazienti), composto da falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno. Sono stati quindi analizzati i quadri TC, valutando la presenza di alterazioni quali opacità a vetro smerigliato (GGO), honeycombing (HC), ispessimento dei setti intralobulari, micronoduli polmonari, intrappolamento aereo, bronchiectasie da trazione, enfisema, e sulla loro distribuzione, sia in senso cranio-caudale, che sul piano assiale; laddove possibile si è cercato di ricondurre il quadro radiologico ad un pattern noto.
Nel Gruppo A l’esposizione principale è costituita dai fumi di saldatura che determinano un impegno interstiziale polmonare con un quadro di polmonite interstiziale desquamativa (DIP) o di bronchiolite respiratoria interstiziale (RB-ILD). Oltre la metà dei pazienti di questo gruppo (17) presentava un quadro TC compatibile con queste due condizioni. Il secondo pattern più presente (8) in questo gruppo è quello della polmonite interstiziale usuale (UIP). Nel Gruppo B i lavoratori erano esposti principalmente a polveri di metalli. Anche qui il quadro TC più presente (7) è stato quello riconducibile a DIP e RB-ILD. Nel gruppo C i lavoratori erano esposti a polveri di legno, e sono stati riscontrati pattern differenti. Le implicazioni sull’interstizio polmonare di questo tipo di esposizioni professionali sono ancora poco descritte in letteratura. Infine, sono stati riconosciuti 9 quadri TC assimilabili ad asbestosi, di cui uno con placche pleuriche, nonostante fossero stati esclusi i pazienti che avevano riferito un’esposizione non occasionale ad amianto.
Gli elementi nel primo gruppo di pazienti sono in larga parte concordi con quanto presente in letteratura. Diversamente da quanto atteso, però, quadri simili a DIP e RB sono stati riscontrati anche nella maggior parte dei lavoratori esposti a polveri di metalli.
Il limite principale dello studio è costituito dall’impossibilità di quantificare l’esposizione con le informazioni in nostro possesso, per cui si è effettuata una stima esclusivamente qualitativa.
La tomografia computerizzata ad alta definizione (HRCT) è ormai la metodica di scelta per definire il quadro polmonare di pazienti con interstiziopatia.
Obiettivo di questo studio è valutare i quadri polmonari TC di soggetti esposti ad agenti potenzialmente responsabili di danno polmonare interstiziale, ma che non siano stati esposti ad amianto o silice libera cristallina.
Sono state analizzate le relazioni cliniche di 319 pazienti con interstiziopatia, e sono stati esclusi quelli con esposizioni professionali note ad amianto, silice o a sostanze non note per determinare danno interstiziale. I 45 pazienti rimanenti in seguito al processo di selezione sono stati suddivisi in tre gruppi sulla base della mansione svolta: gruppo A (29 pazienti), composto da saldatori e tagliatori a fiamma, il gruppo B (10 pazienti), composto da tornitori, fresatori e attrezzisti di macchine utensili, ed il gruppo C (6 pazienti), composto da falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno. Sono stati quindi analizzati i quadri TC, valutando la presenza di alterazioni quali opacità a vetro smerigliato (GGO), honeycombing (HC), ispessimento dei setti intralobulari, micronoduli polmonari, intrappolamento aereo, bronchiectasie da trazione, enfisema, e sulla loro distribuzione, sia in senso cranio-caudale, che sul piano assiale; laddove possibile si è cercato di ricondurre il quadro radiologico ad un pattern noto.
Nel Gruppo A l’esposizione principale è costituita dai fumi di saldatura che determinano un impegno interstiziale polmonare con un quadro di polmonite interstiziale desquamativa (DIP) o di bronchiolite respiratoria interstiziale (RB-ILD). Oltre la metà dei pazienti di questo gruppo (17) presentava un quadro TC compatibile con queste due condizioni. Il secondo pattern più presente (8) in questo gruppo è quello della polmonite interstiziale usuale (UIP). Nel Gruppo B i lavoratori erano esposti principalmente a polveri di metalli. Anche qui il quadro TC più presente (7) è stato quello riconducibile a DIP e RB-ILD. Nel gruppo C i lavoratori erano esposti a polveri di legno, e sono stati riscontrati pattern differenti. Le implicazioni sull’interstizio polmonare di questo tipo di esposizioni professionali sono ancora poco descritte in letteratura. Infine, sono stati riconosciuti 9 quadri TC assimilabili ad asbestosi, di cui uno con placche pleuriche, nonostante fossero stati esclusi i pazienti che avevano riferito un’esposizione non occasionale ad amianto.
Gli elementi nel primo gruppo di pazienti sono in larga parte concordi con quanto presente in letteratura. Diversamente da quanto atteso, però, quadri simili a DIP e RB sono stati riscontrati anche nella maggior parte dei lavoratori esposti a polveri di metalli.
Il limite principale dello studio è costituito dall’impossibilità di quantificare l’esposizione con le informazioni in nostro possesso, per cui si è effettuata una stima esclusivamente qualitativa.
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