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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12162024-170246


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
CAPPELLO, EMILIANO
URN
etd-12162024-170246
Titolo
Analisi dei segnali in farmacovigilanza e validazione mediante dati amministrativi sanitari: il caso dell’emofilia acquisita A in Toscana dopo la vaccinazione COVID-19
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
FARMACOLOGIA E TOSSICOLOGIA CLINICA (non medici)
Relatori
relatore Prof. Fornai, Matteo
relatore Prof. Tuccori, Marco
Parole chiave
  • analisi del segnale
  • banche dati sanitarie amministrative
  • COVID-19
  • emofilia acquisita A
  • farmacoepidemiologia
  • farmacovigilanza
  • segnalazioni spontanee
  • segnale di disproporzione
  • vaccinazione
Data inizio appello
07/01/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/01/2065
Riassunto
La tesi affronta l’analisi della disproporzione dei segnali di sicurezza relativi alla possibile associazione tra la vaccinazione COVID-19 e l’insorgenza di AHA (emofilia acquisita). Questo lavoro è stato realizzato attraverso un approccio integrato, combinando dati provenienti da segnalazioni spontanee e studi epidemiologici basati su banche dati sanitarie amministrative, con l’obiettivo di valutare l’esistenza di un segnale di sicurezza credibile.
La parte iniziale della tesi si concentra sul contesto clinico e metodologico, spiegando l’importanza della farmacovigilanza nel rilevamento precoce di segnali di sicurezza e il ruolo degli studi epidemiologici nel validarne la rilevanza. L’AHA è una patologia rara e potenzialmente grave, caratterizzata dalla presenza di autoanticorpi diretti contro il fattore VIII, che porta a un grave difetto della coagulazione. La rarità della condizione e la sua associazione con fattori eterogenei di rischio rendono complessa la valutazione del potenziale legame con la vaccinazione.
La tesi presenta dapprima un’analisi delle segnalazioni spontanee, che ha portato all’identificazione di un segnale di disproporzione per i termini preferiti “emofilia acquisita” e, in misura minore, “inibizione del fattore VIII”. Questo segnale è stato rilevato principalmente per i vaccini a mRNA, in particolare per BNT162b2. Tuttavia, è stato sottolineato come le segnalazioni spontanee siano uno strumento utile per generare ipotesi di rischio, ma limitato a causa della loro natura passiva, dei bias di segnalazione e dell’assenza di denominatori affidabili per la valutazione dell’incidenza. La notorietà di altri disturbi della coagulazione, emersi durante la campagna vaccinale, potrebbe aver contribuito a una maggiore attenzione mediatica e clinica, favorendo un aumento delle segnalazioni temporaneamente correlate alla somministrazione dei vaccini.
Per validare ulteriormente il segnale emerso, la tesi presenta uno studio epidemiologico condotto in Toscana utilizzando dati sanitari amministrativi, che ha permesso di stimare l’incidenza dei casi di AHA durante la campagna vaccinale del 2021 e di confrontarla con il periodo pre-pandemico 2017-2019. I risultati non hanno evidenziato un incremento significativo dell’incidenza durante il 2021. Anzi, l’incidenza osservata è risultata inferiore rispetto agli anni precedenti, pur considerando l’influenza delle restrizioni pandemiche, che potrebbero aver limitato l’accesso ai servizi sanitari e influenzato i tassi di diagnosi. La distribuzione temporale mensile dei pazienti testati non ha mostrato correlazioni con le comunicazioni di sicurezza riguardanti le coagulopatie indotte dai vaccini, suggerendo l’assenza di un impatto diretto della campagna vaccinale sull’incidenza della patologia.
Un elemento di forza di questo studio risiede nella tempestività con cui è stato condotto, fornendo evidenze in grado di supportare decisioni rapide e informate. L’utilizzo delle banche dati sanitarie amministrative ha permesso di ottenere un quadro oggettivo e sistematico, basato su coorti di popolazione real-world, colmando il divario tra segnalazioni spontanee e studi osservazionali. Tuttavia, la tesi riconosce anche alcuni limiti, tra cui la mancanza di validazione della strategia di identificazione dei casi e la ridotta dimensione del campione, dovuta alla rarità dell’AHA, che limita la precisione delle stime.
In conclusione, la tesi dimostra come l’approccio integrato tra farmacovigilanza e farmacoepidemiologia abbia permesso di affrontare con rigore e tempestività un segnale emergente di sicurezza. Sebbene le segnalazioni spontanee abbiano generato un segnale di disproporzione che ha richiesto approfondimenti, i dati epidemiologici su base reale non supportano l’ipotesi di un aumento dell’incidenza di AHA durante la campagna vaccinale COVID-19. I risultati evidenziano l’importanza di un monitoraggio continuo e multidisciplinare, basato su strumenti tradizionali e innovativi, per validare i segnali di sicurezza emergenti e garantire una sorveglianza efficace.
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