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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12162020-103828


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCCHESE, SALVATORE
URN
etd-12162020-103828
Titolo
LA NASCITA DEI CONFLITTI IN MEDIO ORIENTE E NEL MONDO ARABO FINO ALLA MORTE DI SOLEIMANI IN RELAZIONE AL DIRITTO INTERNAZIONALE DEI CONFLITTI ARMATI
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Dott. Diana, Luigi
Parole chiave
  • conflitti armati
Data inizio appello
14/01/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/01/2091
Riassunto
Per avere un quadro storico più completo dei Paesi arabi non possiamo tralasciare l’analisi storica che ha portato il Medio Oriente alle conseguenze di oggi. La storia mostra come anche i più piccoli disagi interni creati da singole tribù abbiano causato un rimbombo nelle altre zone limitrofe innescando reazioni a catena.
Al giorno d’oggi c’è molta confusione tra Medio Oriente e Mondo arabo: entrambi sono collegati da stretti rapporti, ad esempio nel mondo arabo ci sono 22 Paesi, appartenenti alla Lega araba, che parlano abitualmente la lingua araba, ma Paesi come Iran, Turchia e Israele non ne fanno parte.
La frammentazione tra i due è data da un particolare mosaico di varie etnie e da tanti componenti diversi che tendono a rendere tutta questa parte geografica non unitaria. Il mondo arabo è, infatti, differente per una certa condivisone di ideologia in tutti i paesi che ne fanno parte. Si parla sempre di “Paese” anziché di Stato, come nella nostra cultura siamo abituati a sentire, perché per gli arabi lo Stato è colui che detiene un potere più forte degli altri e si trova su un gradino più alto del resto della popolazione, dominandola con il potere.
Per Paese, invece si intende l’espressione del popolo e non una figura astratta che gli si sovrapponga nelle decisioni.
In questa trattazione ci occuperemo di alcuni territori del Medio Oriente che stanno avendo delle ricadute politiche e militari nei nostri giorni.
Il Medio Oriente è sempre stata una regione storico-geografica nell’occhio del ciclone di tutte le grandi potenze mondiali.
Storicamente l'espressione "Medio Oriente" ha origini molto antecedenti all'avvento del colonialismo, e nel periodo coloniale, quello che oggi conosciamo come Medio Oriente ricadeva nel cosiddetto Near East, "Vicino Oriente", che designava per il Ministero delle Colonie il mondo arabo sottoposto al dominio ottomano.
Ibn Khaldun, uno degli storici e pensatori musulmani principali del 1300, grazie alle esperienze che aveva maturato riuscì ad evadere dalla logica del tempo per proiettarsi in una prospettiva futura più lunga per comprendere degli elementi base caratteristici del suo tempo. A riprova di ciò tra le ideologie khalduniane e quelle degli studiosi moderni sono state esaminate delle comparazioni ed è molto ricorrente il fatto che l’occidente sia stato influenzato dal suo pensiero. Anche le scelte economiche subirono l’influenza di questo storico, basti pensare a Joseph Schumpeter che nel 1954 parlò di lui come il miglior economista che il mondo islamico avesse mai avuto.
A questo padre fondatore della storiografia e dell’economia si deve la “storia ciclica”, secondo cui i popoli sedentari, tribù e nomadi, con il tempo sarebbero andati vicini a una decadenza.
Quindi, la maggior parte delle associazioni che si possono fare sotto tutti i livelli sociali tra Occidente e Oriente sono anche merito suo.
Nella prima parte della trattazione verranno analizzate le prime forme di stato che hanno contraddistinto negli anni gli stati occidentali da quelli orientali e la suddivisione coloniale di Francia, Inghilterra fino alla nascita dello Stato Moderno, in Medio Oriente e nei Paesi Arabi, a seguito dell’accordo segreto di Sykes-Picot tra i governi del Regno Unito, di Gran Bretagna e Irlanda e della Repubblica francese, che fissava le rispettive aree di influenza nel Medio Oriente in seguito alla sconfitta dell'Impero ottomano nella prima guerra mondiale.
Si affronterà il tema del panarabismo, attraverso cui l’Oriente si avvicinerà all’Occidente dando un segno di accettazione delle ideologie occidentali, in seguito al crollo dell’Impero Ottomano, come risposta al colonialismo europeo.
Nella creazione dello Stato Islamico si esamineranno i casi di Iraq e Siria: dal califfato al gruppo che prese il nome di ISIS, detto anche Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, o per meglio dire “l’autoproclamato stato islamico” con l’obiettivo di voler fondare uno Stato fondamentalista salafita e quindi sunnita, in Iraq, Siria e altre parti del Levante.
Sebbene i conflitti religiosi siano molti, l’Iran mostrerà lo sforzo di spinta verso la modernizzazione non completamente riuscita e vanificata dalle lotte interne ormai portate avanti da generazioni. Con la rivoluzione del 1979, lo Scià si allontanò definitivamente dal trono e con lui la monarchia.
L’autoritarismo delle Primavere arabe, coinvolgendo la maggior parte del Nord Africa e di alcuni Paesi del Medio Oriente, portarono più minacce che possibilità non aprendo una strada vera e propria alla democrazia, ma rinchiudendo quest’ultima in una visione utopistica. La decadenza delle Primavere fu la strumentalizzazione delle stesse da parte di gruppi terroristici come Al-Qaeda.
Successivamente si porrà l’attenzione sui conflitti in Yemen e Siria, insanguinati dalle lotte tra sciiti e sunniti con il risultato di due Paesi devastati da fame, malattie e guerre civili. Anche l’Italia rappresenterà un punto importante nelle relazioni internazionali con l’Iran per lo sviluppo del nucleare, essendo uno dei suoi principali partner commerciali.
Infine, si esaminerà il caso di spicco di uno dei generali iraniani più celebri del Medio Oriente: Qassem Soleimani. Comandante delle Forze Quds, ucciso a Baghdad il 3 gennaio scorso a causa di un drone USA, che colpì in Iraq il convoglio che lo trasportava.
La vendetta per il generale Soleimani non tarderà ad arrivare e ciò porterà gli Stati Uniti a trovarsi anche in una situazione di maggior conflitto con la Repubblica Popolare Cinese nel campo degli interessi economici e geopolitici.
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