Tesi etd-12162020-093140 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GALATI, RICCARDO
URN
etd-12162020-093140
Titolo
METAMORFOSI DELLO STATO DI GUERRA E DELL'USO DELLA FORZA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Dott. Diana, Luigi
Parole chiave
- Conflitti Armati
Data inizio appello
14/01/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/01/2091
Riassunto
Il Diritto Internazionale dei Conflitti Armati si applica in contesti bellici per garantire non solo gli interessi dei combattenti ma anche della popolazione civile e del patrimonio culturale, che spesso, nel corso degli scontri, ne subiscono le conseguenze senza ricevere tutela.
A partire dal XIX secolo sono sorti, sempre più frequentemente, sia i movimenti di liberazione nazionale che i gruppi ribelli d’opposizione, ovvero categorie molto complesse all’interno delle quali rientrano più soggetti che prendono parte al conflitto pur non essendo regolarmente schierati all’interno di una fazione.
Il carattere asimmetrico, assunto dai conflitti a cavallo del nuovo millennio, ha implicato una nuova evoluzione tanto nel campo militare quanto in quello normativo.
I gruppi terroristici sono diventati gli attori principali in quei Paesi caratterizzati da una debole struttura statale, rappresentando una minaccia per l’intera comunità internazionale.
Per garantire la stabilità socio-economica e per far valere i diritti dell’uomo nei territori di crisi, è importante analizzare l’evoluzione del Diritto Internazionale dei Conflitti Armati, in modo da definire gli ambiti d’applicabilità ed eventuali aggiornamenti volti a contrastare le nuove minacce.
Quest’elaborato si prefigge lo scopo di ripercorrere le tappe più importanti dell’epoca contemporanea, al fine di illustrare la nascita e la crescita del Diritto Bellico e del Diritto Umanitario, per poi interpretare le ripercussioni operative che si sono sviluppate nel corso degli anni fino ai giorni nostri.
Si porrà particolare attenzione al concetto di “Conflitto Armato” e al modo in cui esso sia diventato sempre più rilevante in ambito politico nazionale e internazionale, essendo il punto di partenza per la consacrazione dei Diritti Umani inderogabili.
L’affermarsi dei Diritti Umanitari in tempo di guerra garantisce un’uniformità degli strumenti giuridici che regolano l’uso della forza, massimizza l’attenzione posta su particolari figure presenti nel contesto bellico, e delinea una serie di sanzioni nei confronti dei crimini compiuti durante i combattimenti.
Nella parte finale dell’elaborato, verrà trattata la situazione geopolitica in Medioriente per comprendere il contesto in cui sono nate organizzazioni come al-Qaeda e lo Stato Islamico; studiare tali gruppi, divenuti famosi per aver calpestato il “Diritto di Ginevra” e i diritti dell’uomo, è fondamentale per approcciarsi alla nuova visione dei conflitti armati, orientati ormai sempre più verso il dominio informatico.
Oggi si ha a che fare con scontri in cui il nemico non è facilmente riconoscibile, non indossa un’uniforme e non rispetta le norme scaturite dalle Convenzioni Internazionali, pertanto è ancor più difficile da neutralizzare.
L’impegno profuso dalle Organizzazioni Internazionali, nate per la tutela della pace e la salvaguardia dei Diritti umani, ha permesso di sancire nuovi accordi per la gestione delle crisi.
Nonostante negli anni sia cambiata la disciplina giuridica che regola l’uso della forza, tuttora sono in corso delle guerre che minano gli interessi internazionali, per questo motivo è necessario l’intervento di altri Paesi affinché si ponga fine, o cerchi di limitare, le atrocità in atto.
Il comun denominatore di ogni capitolo sarà la descrizione del contesto storico–culturale preso in analisi, in modo da poter coglierne al meglio ogni singola sfumatura.
A partire dal XIX secolo sono sorti, sempre più frequentemente, sia i movimenti di liberazione nazionale che i gruppi ribelli d’opposizione, ovvero categorie molto complesse all’interno delle quali rientrano più soggetti che prendono parte al conflitto pur non essendo regolarmente schierati all’interno di una fazione.
Il carattere asimmetrico, assunto dai conflitti a cavallo del nuovo millennio, ha implicato una nuova evoluzione tanto nel campo militare quanto in quello normativo.
I gruppi terroristici sono diventati gli attori principali in quei Paesi caratterizzati da una debole struttura statale, rappresentando una minaccia per l’intera comunità internazionale.
Per garantire la stabilità socio-economica e per far valere i diritti dell’uomo nei territori di crisi, è importante analizzare l’evoluzione del Diritto Internazionale dei Conflitti Armati, in modo da definire gli ambiti d’applicabilità ed eventuali aggiornamenti volti a contrastare le nuove minacce.
Quest’elaborato si prefigge lo scopo di ripercorrere le tappe più importanti dell’epoca contemporanea, al fine di illustrare la nascita e la crescita del Diritto Bellico e del Diritto Umanitario, per poi interpretare le ripercussioni operative che si sono sviluppate nel corso degli anni fino ai giorni nostri.
Si porrà particolare attenzione al concetto di “Conflitto Armato” e al modo in cui esso sia diventato sempre più rilevante in ambito politico nazionale e internazionale, essendo il punto di partenza per la consacrazione dei Diritti Umani inderogabili.
L’affermarsi dei Diritti Umanitari in tempo di guerra garantisce un’uniformità degli strumenti giuridici che regolano l’uso della forza, massimizza l’attenzione posta su particolari figure presenti nel contesto bellico, e delinea una serie di sanzioni nei confronti dei crimini compiuti durante i combattimenti.
Nella parte finale dell’elaborato, verrà trattata la situazione geopolitica in Medioriente per comprendere il contesto in cui sono nate organizzazioni come al-Qaeda e lo Stato Islamico; studiare tali gruppi, divenuti famosi per aver calpestato il “Diritto di Ginevra” e i diritti dell’uomo, è fondamentale per approcciarsi alla nuova visione dei conflitti armati, orientati ormai sempre più verso il dominio informatico.
Oggi si ha a che fare con scontri in cui il nemico non è facilmente riconoscibile, non indossa un’uniforme e non rispetta le norme scaturite dalle Convenzioni Internazionali, pertanto è ancor più difficile da neutralizzare.
L’impegno profuso dalle Organizzazioni Internazionali, nate per la tutela della pace e la salvaguardia dei Diritti umani, ha permesso di sancire nuovi accordi per la gestione delle crisi.
Nonostante negli anni sia cambiata la disciplina giuridica che regola l’uso della forza, tuttora sono in corso delle guerre che minano gli interessi internazionali, per questo motivo è necessario l’intervento di altri Paesi affinché si ponga fine, o cerchi di limitare, le atrocità in atto.
Il comun denominatore di ogni capitolo sarà la descrizione del contesto storico–culturale preso in analisi, in modo da poter coglierne al meglio ogni singola sfumatura.
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