ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12132021-081411


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
LO SURDO, GIUSEPPA
URN
etd-12132021-081411
Titolo
L'evoluzione del ruolo del Farmacista ospedaliero durante la pandemia da COVID-19. L'esperienza nella Fondazione Toscana 'Gabriele Monasterio'
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA OSPEDALIERA
Relatori
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
relatore Dott.ssa Biagini, Stefania
Parole chiave
  • covid-19
  • dpi
  • pandemia
  • farmacista ospedaliero
Data inizio appello
12/01/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Coronavirus-2 da sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. Il nome ufficiale dato dall'Organizzazione mondiale della sanità alla sindrome causata dal virus è COVID-19 (abbreviazione dell'inglese COronaVIrus Disease-2019).
Questa nuova malattia virale è stata segnalata per la prima volta nel dicembre 2019 a Wuhan, in Cina. Il virus si è diffuso in tutto il mondo nel giro di pochi mesi, diventando una pandemia senza precedenti.
Soprattutto durante la prima ondata in Italia, ma anche a livello globale, si è registrata una carenza di dispositivi di protezione individuale (DPI), particolari tipologie di dispositivi medici (DM) e alcune specifiche classi di farmaci (es. antipiretici) in parallelo ad una sempre maggiore difficoltà nel reperire disinfettanti. Tale carenza si è protratta per diversi mesi rendendo la gestione dell’emergenza COVID-19 estremamente complessa a livello ospedaliero e non solo.
In questo contesto di grande incertezza, era essenziale tracciare un percorso di sicurezza per la gestione di tali dispositivi.
In merito, in particolare ai DM e DPI, essi sono arrivati alla nostra struttura tramite consegna da parte dell’Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale (ESTAR), ordini diretti a ditte in regime di emergenza o donazioni. Per ciascuna di queste modalità di approvvigionamento è stato messo in atto sin da subito un percorso centralizzato di validazione, conservazione e ridistribuzione al reparto. In particolare, i dispositivi ricevuti tramite tutti i canali sopra elencati, sono stati valutati in ingresso in farmacia o, quando possibile, prima dell’acquisto in merito a presenza di marcatura CE, confezionamento ed etichettatura da un farmacista preposto in collaborazione con il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Si è sempre proceduto a reperire scheda tecnica e certificazioni di conformità in linea con la normativa nazionale e in alternativa a verificare la presenza di validazione da parte degli enti competenti (INAIL/ISS).
I DPI/DM ritenuti idonei sono stati conservati in area di stoccaggio dedicata, e sono stati distribuiti dietro richieste dei coordinatori infermieristici e valutazione della congruenza quali-quantitativa delle stesse da parte del farmacista incaricato. Le giacenze residue, dopo verifica e controllo in base alle quantità ricevute e consegnate, sono state condivise quotidianamente dalla Farmacia con tutti i coordinatori e con la direzione aziendale, tramite report elettronico, per permettere a tutti gli attori coinvolti di conoscere H24 le scorte presenti in azienda.
Prendendo in considerazione il quadrimestre Marzo-Giugno 2020 (il più critico per l'approvvigionamento di questi device), sono state gestite 107 tipologie di DPI/DM, di questi 37 (34,6%) sono stati ritenuti non idonei o con insufficiente documentazione a supporto. Le due classi per le quali si sono registrate maggiori criticità sono le mascherine FFP2 (o suo analogo KN95, N95) e le mascherine chirurgiche.
Delle 34 tipologie di mascherine FFP2 arrivate, 21 (61,8%) sono state ritenute non idonee.
Delle 21 tipologie di mascherine chirurgiche gestite, 13 (61,9%) sono state ritenute non idonee e in questo caso, quando possibile, sono state declassate a mascherine di comunità.
Sono stati creati parallelamente percorsi simili per l'individuazione e la gestione delle carenze di particolari classi di farmaci, per permettere una veloce comunicazione ai reparti interessati e l'istituzione di piccole scorte presso gli stessi o presso la U.O.C. Farmacia Ospedaliera.
Nelle fasi successive, con l'autorizzazione all'immissione in commercio dei primi vaccini anti COVID-19, il supporto del Farmacista ospedaliero si è reso necessario per pianificare le sedute vaccinali nel modo più strutturato e sicuro possibile. In questo contesto il Farmacista ha dato il suo supporto nella stesura e costante aggiornamento di vademecum ad hoc per la conservazione, manipolazione e somministrazione delle varie tipologie di vaccino, nella redazione dell'informativa e del consenso informato per la vaccinazione, nonché nella coordinazione delle fasi di approvvigionamento dei flaconi di vaccino necessari.
L’istituzione tempestiva di percorsi condivisi, formalizzati anche attraverso la stesura di una procedura aziendale, e frutto di una collaborazione e continuo dialogo tra le unità operative coinvolte e la direzione, ha permesso la rapida presa in carico e una gestione ottimale delle numerose criticità presentatesi.
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