Tesi etd-12112024-183352 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALDASSARI, CHIARA
URN
etd-12112024-183352
Titolo
LA REGOLAMENTAZIONE DELLE OPERAZIONI AEREE NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof.ssa Eboli, Valeria
Parole chiave
- blo navale
- convenzione dell'aia
- no-fly zone
Data inizio appello
16/01/2025
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La tesi di laurea magistrale, intitolata **"La regolamentazione delle operazioni aeree nello scenario internazionale"**, esplora il ruolo cruciale dell'aviazione militare nei conflitti armati e la sua regolamentazione attraverso il diritto internazionale umanitario. L'autrice si propone di analizzare l'evoluzione storica e normativa delle operazioni aeree, considerando sia gli sviluppi tecnologici sia le sfide etiche e giuridiche che esse comportano, alla luce delle norme del diritto internazionale.
L'opera prende avvio con un'analisi storica dell'aviazione militare, evidenziando come questa abbia rivoluzionato il modo di condurre la guerra. A partire dai primi voli dei Fratelli Wright fino alle teorie innovative di Giulio Douhet, l'aviazione è stata trasformata da semplice strumento di ricognizione a elemento centrale nelle strategie belliche moderne. Giulio Douhet, in particolare, teorizzò il dominio dell'aria come fulcro delle operazioni militari, proponendo bombardamenti strategici su infrastrutture nemiche per abbreviare i conflitti. Tuttavia, le sue idee sollevarono questioni etiche, specialmente in relazione al coinvolgimento delle popolazioni civili, un tema che avrebbe poi influenzato profondamente lo sviluppo del diritto internazionale umanitario. La tesi approfondisce il quadro normativo a partire dalle prime convenzioni internazionali, come quelle dell’Aia, fino al Primo Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1977. Questi documenti sanciscono principi fondamentali come la proporzionalità e la distinzione tra obiettivi militari e civili, cercando di limitare gli effetti devastanti delle operazioni aeree sui non combattenti.
Un'importante sezione è dedicata al blocco aereo, misura strategica adottata nei conflitti moderni per interdire lo spazio aereo nemico e raggiungere obiettivi militari specifici. Tuttavia, la tesi sottolinea che tali blocchi devono rispettare rigorosi requisiti giuridici, come l'obbligo di notifica e la protezione delle popolazioni civili. Le regole relative al blocco aereo, ispirate alle norme della guerra marittima, mirano a bilanciare le esigenze operative con il rispetto dei diritti umani e della sovranità degli Stati. Un caso emblematico analizzato è quello del conflitto libanese del 2006, dove Israele impose un blocco aereo per limitare le attività di Hezbollah, causando tuttavia gravi ripercussioni economiche e umanitarie sulla popolazione civile.
La trattazione si sposta poi sul concetto di no-fly zone (NFZ), spazi aerei interdetti imposti per proteggere civili o limitare le operazioni ostili. Questo strumento, emerso durante la Guerra del Golfo e ulteriormente sviluppato nei conflitti successivi, rappresenta un esempio dell'interazione tra controllo dello spazio aereo e diritto internazionale. La tesi ne analizza i limiti e le opportunità, considerando come le NFZ possano contribuire alla protezione dei civili, ma anche sollevare questioni sulla loro compatibilità con il diritto umanitario e la sovranità degli Stati.
Una parte rilevante dell'opera è dedicata alle sfide poste dalle tecnologie moderne, come i droni e i sistemi d’arma autonomi. Questi strumenti, pur garantendo maggiore precisione nelle operazioni militari, pongono interrogativi etici e giuridici. L’autrice esamina episodi significativi, come il bombardamento dell’ospedale di Kunduz e le operazioni in Iraq, per evidenziare come spesso il principio di distinzione tra obiettivi civili e militari venga violato. Tali eventi mettono in luce la necessità di rafforzare il rispetto delle norme umanitarie, anche attraverso meccanismi di responsabilità e supervisione più efficaci.
In conclusione, la tesi sottolinea l'importanza di un costante aggiornamento del diritto internazionale umanitario per affrontare le sfide dei conflitti moderni. Sebbene i principi fondamentali di umanità, proporzionalità e distinzione restino centrali, la loro applicazione pratica è sempre più complessa a causa delle innovazioni tecnologiche e delle dinamiche geopolitiche in evoluzione. La regolamentazione delle operazioni aeree emerge così come un tema cruciale per garantire la tutela dei diritti umani in uno scenario internazionale in continua trasformazione.
L'opera prende avvio con un'analisi storica dell'aviazione militare, evidenziando come questa abbia rivoluzionato il modo di condurre la guerra. A partire dai primi voli dei Fratelli Wright fino alle teorie innovative di Giulio Douhet, l'aviazione è stata trasformata da semplice strumento di ricognizione a elemento centrale nelle strategie belliche moderne. Giulio Douhet, in particolare, teorizzò il dominio dell'aria come fulcro delle operazioni militari, proponendo bombardamenti strategici su infrastrutture nemiche per abbreviare i conflitti. Tuttavia, le sue idee sollevarono questioni etiche, specialmente in relazione al coinvolgimento delle popolazioni civili, un tema che avrebbe poi influenzato profondamente lo sviluppo del diritto internazionale umanitario. La tesi approfondisce il quadro normativo a partire dalle prime convenzioni internazionali, come quelle dell’Aia, fino al Primo Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1977. Questi documenti sanciscono principi fondamentali come la proporzionalità e la distinzione tra obiettivi militari e civili, cercando di limitare gli effetti devastanti delle operazioni aeree sui non combattenti.
Un'importante sezione è dedicata al blocco aereo, misura strategica adottata nei conflitti moderni per interdire lo spazio aereo nemico e raggiungere obiettivi militari specifici. Tuttavia, la tesi sottolinea che tali blocchi devono rispettare rigorosi requisiti giuridici, come l'obbligo di notifica e la protezione delle popolazioni civili. Le regole relative al blocco aereo, ispirate alle norme della guerra marittima, mirano a bilanciare le esigenze operative con il rispetto dei diritti umani e della sovranità degli Stati. Un caso emblematico analizzato è quello del conflitto libanese del 2006, dove Israele impose un blocco aereo per limitare le attività di Hezbollah, causando tuttavia gravi ripercussioni economiche e umanitarie sulla popolazione civile.
La trattazione si sposta poi sul concetto di no-fly zone (NFZ), spazi aerei interdetti imposti per proteggere civili o limitare le operazioni ostili. Questo strumento, emerso durante la Guerra del Golfo e ulteriormente sviluppato nei conflitti successivi, rappresenta un esempio dell'interazione tra controllo dello spazio aereo e diritto internazionale. La tesi ne analizza i limiti e le opportunità, considerando come le NFZ possano contribuire alla protezione dei civili, ma anche sollevare questioni sulla loro compatibilità con il diritto umanitario e la sovranità degli Stati.
Una parte rilevante dell'opera è dedicata alle sfide poste dalle tecnologie moderne, come i droni e i sistemi d’arma autonomi. Questi strumenti, pur garantendo maggiore precisione nelle operazioni militari, pongono interrogativi etici e giuridici. L’autrice esamina episodi significativi, come il bombardamento dell’ospedale di Kunduz e le operazioni in Iraq, per evidenziare come spesso il principio di distinzione tra obiettivi civili e militari venga violato. Tali eventi mettono in luce la necessità di rafforzare il rispetto delle norme umanitarie, anche attraverso meccanismi di responsabilità e supervisione più efficaci.
In conclusione, la tesi sottolinea l'importanza di un costante aggiornamento del diritto internazionale umanitario per affrontare le sfide dei conflitti moderni. Sebbene i principi fondamentali di umanità, proporzionalità e distinzione restino centrali, la loro applicazione pratica è sempre più complessa a causa delle innovazioni tecnologiche e delle dinamiche geopolitiche in evoluzione. La regolamentazione delle operazioni aeree emerge così come un tema cruciale per garantire la tutela dei diritti umani in uno scenario internazionale in continua trasformazione.
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