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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12112022-204252


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
SPADA, ERIKA
URN
etd-12112022-204252
Titolo
Analisi epidemiologica dei casi di bronchiolite pre- e post-pandemia da SARS-CoV-2: la casistica della Clinica Pediatrica Pisana
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Dott.ssa Di Cicco, Maria Elisa
relatore Prof. Peroni, Diego
Parole chiave
  • bronchiolite
  • virus respiratorio sinciziale
  • SARS-CoV-2
  • epidemiologia
Data inizio appello
29/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/12/2025
Riassunto
La bronchiolite è la principale causa di infezione delle vie aeree inferiori nei bambini di età inferiore ad un anno di vita. Si tratta di un’infezione virale, causata prevalentemente dal Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) e dai comuni Rhinovirus (RV) umani, in genere autolimitante, che può tuttavia, soprattutto nei lattanti più piccoli o in pazienti con comorbilità, presentarsi in forma grave, richiedendo l’ospedalizzazione e causando potenzialmente gravi forme di insufficienza respiratoria che possono rendere necessari trattamenti intensivistici. Bambini con fattori di rischio preesistenti, quali prematurità, displasia broncopolmonare, cardiopatie congenite, patologie neuromuscolari, fibrosi cistica e immunodeficienze sono particolarmente a rischio di sviluppare forme di bronchiolite grave. La diagnosi della bronchiolite è essenzialmente clinica, basata principalmente sulla storia anamnestica e sull’obiettività clinica; in genere, ausili diagnostici rappresentati dalla radiografia del torace o dagli esami ematochimici non sono necessari. La diagnosi eziologica, effettuata mediante ricerca del genoma o di antigeni del virus causale, è utile essenzialmente a fini epidemiologici, ma di fatto non modifica il trattamento della bronchiolite, che è sostanzialmente di supporto, mirato a mantenere un’adeguata saturazione ed una efficace dinamica respiratoria mediante ossigenoterapia (ad alti o bassi flussi) e a sostenere una soddisfacente alimentazione e idratazione del bambino, spesso deficitaria a causa del distress respiratorio.
La recente pandemia da SARS-CoV-2 ha notevolmente modificato l’epidemiologia della bronchiolite, soprattutto durante la stagione epidemica 2020-2021, a causa delle strette misure di isolamento sociale adottate a livello nazionale e internazionale che hanno drammaticamente ridotto la circolazione degli altri virus respiratori (causando il cosiddetto “debito immunologico”), con conseguente crollo nell’incidenza delle bronchioliti. Nella stagione epidemica successiva (2021-2022), invece, il graduale rilassamento delle misure di isolamento sociale ha permesso di rilevare una notevole recrudescenza dei casi di bronchiolite, peraltro con picco e termine della stagione epidemica anticipati rispetto alle stagioni epidemiche pre-COVID-19, casi poi rapidamente sostituiti, da fine dicembre 2021-inizio gennaio 2022, dalla nuova ondata di infezioni causate dalla variante Omicron di SARS-CoV-2.
Scopo del nostro studio è stato valutare le principali differenze epidemiologiche in termini di incidenza, eziologia, presentazione clinica dei casi di bronchiolite nella nostra esperienza ospedaliera, analizzando retrospettivamente una casistica di bambini ricoverati per tale condizione presso la Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) nei 10 anni precedenti la pandemia da SARS-CoV-2 e durante la stagione epidemica 2021-2022.
Dai nostri dati è emersa una recrudescenza dei casi di bronchiolite da Virus Respiratorio Sinciziale, principale agente causale identificato nel nostro studio, responsabile di oltre il 90% delle bronchioliti in bambini ospedalizzati al di sotto dei 6 mesi di vita. Non emerge invece rispetto agli anni pre-pandemici una differenza statisticamente significativa in termini di necessità di ricorso all'ossigenoterapia, età alla diagnosi (i ricoveri interessano ancora principalmente lattanti di età inferiore o uguale ai 6 mesi di vita) e distribuzione per sesso. È tuttavia interessante notare un netto incremento della percentuale di neonati pretermine ospedalizzati per bronchiolite rispetto al decennio pre-pandemico, verosimilmente a causa anche della miglior gestione neonatologica dei neonati pretermine e della loro aumentata sopravvivenza rispetto agli anni scorsi, pur con un incremento del rischio di complicanze, principalmente cardiologiche e pneumologiche, e soprattutto per i neonati pretermine di alto grado, che possono di per sé aumentare la probabilità di sviluppare bronchiolite grave. Infine, l'allentamento delle misure di isolamento e distanziamento sociale, associate al “debito immunologico” nei confronti dei patogeni respiratori in generale dovuto alla pandemia, ha determinato una netta anticipazione del picco epidemico (raggiunto a novembre-dicembre 2021) e del termine (gennaio 2022, nella nostra casistica) della stagione della bronchiolite, rapidamente soppiantata dalla massiccia ondata di COVID-19 dovuta alla variante Omicron. Al fine di garantire una maggior protezione della bronchiolite, in particolare da Virus Respiratorio Sinciziale, soprattutto nelle fasce più vulnerabili, in associazione alle misure di prevenzione igienico-ambientali e alla profilassi farmacologica sarebbe quindi auspicabile la messa a punto di vaccini somministrabili in gravidanza, così da ridurre le possibili complicanze dell'infezione.
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