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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11292018-093011


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
FERRARO, MARIA ROSARIA
URN
etd-11292018-093011
Titolo
L'instabilita del sonno e la vigilanza in pazienti epilettici trattati con Lacosamide
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROLOGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Bonanni, Enrica
correlatore Prof. Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • Sonno
  • Lacosamide
Data inizio appello
18/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/12/2088
Riassunto
Il sonno e l’epilessia sono fenomeni strettamente interconnessi. E’ noto che i meccanismi neurofisiologici che sottendono il sonno, in particolare quello non-REM, e la deprivazione di sonno giochino un ruolo attivante nei confronti dell’attività epilettica; il sonno non solo aumenta la frequenza di anomalie epilettiformi, ma può anche alterarne la morfologia e la distribuzione. A loro volta le crisi e l’attività epilettica possono portare ad un’alterazione qualitativa e quantitativa del sonno. Per tali motivi, da diversi anni, numerosi autori hanno focalizzato l’attenzione sulla relazione dinamica tra sonno ed epilessia e sulle implicazioni terapeutiche volte a garantire una migliore qualità di vita dei pazienti.
I farmaci antiepilettici (AEDs) hanno importanti effetti su questa interazione, con conseguenze variabili per ciascun singolo farmaco e ogni sottotipo di epilessia. Tra gli antiepilettici di ultima generazione, la lacosamide (LCS) è un farmaco di grande interesse per il suo meccanismo d’azione diverso dagli altri AEDs. Pochi sono gli studi sugli effetti della LCS sulla variabili polisonnografiche e sulla vigilanza diurna studiata con metodiche neurofisiologiche (Hudson et al., 2015; Foldvary-Shaefer et al., 2017).
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare gli effetti della LCS sulla vigilanza e sulla macro e microstruttura del sonno (cyclic alternating pattern, CAP) in un gruppo di 14 pazienti con epilessia parziale resistente, durante trattamento cronico in add-on, usando metodiche neurofisiologiche standardizzate. E’ stato evidenziato un modesto effetto della lacosamide sulla struttura del sonno e sulla vigilanza. Si è osservata una riduzione statisticamente significativa della percentuale del sonno N2 dopo l’introduzione della lacosamide, con incremento della percentuale del REM e dell’N3, e una riduzione del CAP rate che si avvicina ai valori normali. La struttura del sonno nei pazienti epilettici farmaco resistenti era già alterata basalmente rispetto ai controlli, con differenze statisticamente significativamente solo per quanto riguarda la microstruttura ed in particolare il CAP rate. Infine, nella popolazione da noi esaminata, la lacosamide non ha determinato effetti negativi sulla vigilanza valutata in maniera oggettiva con il test delle latenze multiple al sonno (MSLT).
Per quanto riguarda la macrostruttura del sonno e la vigilanza, i nostri dati sono in linea con quanto già presente in letteratura sia su soggetti sani che su pazienti con epilessia (Hudson et al., 2015; Foldvary-Shaefer et al., 2017), inoltre si evidenzia un miglioramento della stabilità del sonno notturno simile a quanto riportato con altri farmaci antiepilettici.
Lo stretto e biunivoco rapporto tra sonno ed epilessia e gli effetti dei farmaci antiepilettici (AEDs) sulla loro interazione sono noti e studiati da tempo, ma lontani dall’essere completamente chiariti. In linea generale, per i farmaci antiepilettici di prima generazione sono più frequentemente riportati effetti negativi sul sonno e sulla vigilanza diurna rispetto ai farmaci di seconda e terza generazione. Il profilo della LCS, simile a quello degli altri Na-bloccanti, ma più specifico, potrebbe spiegare i modesti effetti sulla struttura del sonno anche all’interno del gruppo dei farmaci di più recente introduzione.
In conclusione, i nostri dati suggeriscono che il trattamento con LCS come terapia aggiuntiva in pazienti con epilessia focale farmaco - resistente non influisce né sulla vigilanza diurna né sulla macrostruttura del sonno ed ha un effetto positivo sulla instabilità del sonno, che è alterata in questo gruppo di pazienti adulti epilettici.
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