Tesi etd-11282022-171533 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARONGIU, VIRGINIA
URN
etd-11282022-171533
Titolo
Caratterizzazione del comportamento di scanning e circling in tartarughe comuni sottoposte a dislocamento sperimentale
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Luschi, Paolo
Parole chiave
- Caretta caretta
- comportamento di circling
- comportamento di scanning
- dislocamento sperimentale
- etologia
- tartarughe marine
Data inizio appello
13/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/12/2025
Riassunto
Studiare il comportamento delle tartarughe marine è sempre stato di notevole interesse per gli etologi. La maggior parte degli studi si sono concentrati sul comportamento esibito su scale spazio-temporali relativamente grandi (ore o giorni come minimo), analizzando ad esempio i meccanismi di orientamento e navigazione che guidano le tartarughe durante i loro viaggi di migrazione, ad esempio tramite le nuove tecnologie di telemetria satellitare.
Solo associando il tracking satellitare e con l'impiego dei data logger è possibile studiare il comportamento delle tartarughe marine su scale spazio-temporali di pochi metri e secondi, ottenendo informazioni sui movimenti compiuti e su vari aspetti del comportamento dell'animale durante gli stessi, come il pattern di immersione/emersione o l'orientamento durante le immersioni.
Grazie ai data logger, un recente studio ha ricostruito i movimenti in 3D di diversi animali marini, tra cui le tartarughe verdi (Chelonia mydas) e ha evidenziato come gli animali a volte effettuino dei movimenti circolari ripetuti, girando consecutivamente su sé stessi per più di due volte a velocità angolare relativamente costante. Non è nota la funzione di che questo comportamento, chiamato “circling”, che si ipotizza possaessere associato all'attività di foraggiamento, senza escludere però che possa fornireinformazioni utili per l'orientamento degli animali.
Nel mio lavoro di tesi, ho elaborato dati di orientamento derivanti da logger posizionati su tartarughe comuni (Caretta caretta) monitorate durante periodi di moto attivo a seguito di un esperimento di dislocamento. In particolare, ho valutato se durante questi movimenti, il cui decorso era stato ricostruito via satellite, le tartarughe effettuassero comportamenti simili al “circling” descritto nelle altre specie.
L'analisi ha interessato nel particolare cinque femmine di tartaruga adulte che nidificano sulla spiaggia di Iztuzu(Turchia). Gli individui sono stati prelevati dalla spiaggia di nidificazione e rilasciati in mare a circa 20 o 50 km dalla costa, dopo essere stati dotati di una trasmittente satellitare per permetterne la localizzazione grazie al sistema Argos e di un data logger che registrava dati sulla profondità raggiunte dagli animali e sul campo magnetico naturale, dai quali è poi possibile risalire al loro orientamento nello spazio. Il dislocamento è avvenuto all'inizio della stagione riproduttiva, in modo da avere una buona probabilità che le tartarughe dislocate tornassero alla spiaggia di nidificazione per completare il ciclo riproduttivo, permettendo il recupero del data logger.
Tramite un'accurata analisi dei dati di orientamento è stato possibile rilevare che tutte le tartarughe studiate hanno ripetutamente compiuto movimenti circolari sul piano orizzontale di durata massima di 3 minuti, in alcuni casi effettuando una rotazione completa (come nel caso del circling) ma più spesso limitando la rotazione a range angolari più ridotti, tra i 90° e i 360°.Questo comportamento, che abbiamo chiamato “scanning”, è stato caratterizzato misurando l'estensione della rotazione e la sua durata (da 0 a 3 minuti) e valutando l'influenza di diverse variabili, come il periodo della giornata (giorno, notte, alba, crepuscolo), la localizzazione geografica dell'animale (integrando i dati di logger con quelli derivanti dal tracking satellitare) e il suo posizionamento nella colonna d'acqua (distinguendo se durante lo scanning l'animale si trovava in superficie, in immersione o era appena risalito dopo una lunga immersione).
I risultati hanno mostrato che la maggior parte degli scanning viene effettuata dall'animale quando si trova in superficie, sia di notte che di giorno. E' stato poi rilevato come un sostanziale numero di scanning abbiano un'estensione superiore ai 180°.
Solo associando il tracking satellitare e con l'impiego dei data logger è possibile studiare il comportamento delle tartarughe marine su scale spazio-temporali di pochi metri e secondi, ottenendo informazioni sui movimenti compiuti e su vari aspetti del comportamento dell'animale durante gli stessi, come il pattern di immersione/emersione o l'orientamento durante le immersioni.
Grazie ai data logger, un recente studio ha ricostruito i movimenti in 3D di diversi animali marini, tra cui le tartarughe verdi (Chelonia mydas) e ha evidenziato come gli animali a volte effettuino dei movimenti circolari ripetuti, girando consecutivamente su sé stessi per più di due volte a velocità angolare relativamente costante. Non è nota la funzione di che questo comportamento, chiamato “circling”, che si ipotizza possaessere associato all'attività di foraggiamento, senza escludere però che possa fornireinformazioni utili per l'orientamento degli animali.
Nel mio lavoro di tesi, ho elaborato dati di orientamento derivanti da logger posizionati su tartarughe comuni (Caretta caretta) monitorate durante periodi di moto attivo a seguito di un esperimento di dislocamento. In particolare, ho valutato se durante questi movimenti, il cui decorso era stato ricostruito via satellite, le tartarughe effettuassero comportamenti simili al “circling” descritto nelle altre specie.
L'analisi ha interessato nel particolare cinque femmine di tartaruga adulte che nidificano sulla spiaggia di Iztuzu(Turchia). Gli individui sono stati prelevati dalla spiaggia di nidificazione e rilasciati in mare a circa 20 o 50 km dalla costa, dopo essere stati dotati di una trasmittente satellitare per permetterne la localizzazione grazie al sistema Argos e di un data logger che registrava dati sulla profondità raggiunte dagli animali e sul campo magnetico naturale, dai quali è poi possibile risalire al loro orientamento nello spazio. Il dislocamento è avvenuto all'inizio della stagione riproduttiva, in modo da avere una buona probabilità che le tartarughe dislocate tornassero alla spiaggia di nidificazione per completare il ciclo riproduttivo, permettendo il recupero del data logger.
Tramite un'accurata analisi dei dati di orientamento è stato possibile rilevare che tutte le tartarughe studiate hanno ripetutamente compiuto movimenti circolari sul piano orizzontale di durata massima di 3 minuti, in alcuni casi effettuando una rotazione completa (come nel caso del circling) ma più spesso limitando la rotazione a range angolari più ridotti, tra i 90° e i 360°.Questo comportamento, che abbiamo chiamato “scanning”, è stato caratterizzato misurando l'estensione della rotazione e la sua durata (da 0 a 3 minuti) e valutando l'influenza di diverse variabili, come il periodo della giornata (giorno, notte, alba, crepuscolo), la localizzazione geografica dell'animale (integrando i dati di logger con quelli derivanti dal tracking satellitare) e il suo posizionamento nella colonna d'acqua (distinguendo se durante lo scanning l'animale si trovava in superficie, in immersione o era appena risalito dopo una lunga immersione).
I risultati hanno mostrato che la maggior parte degli scanning viene effettuata dall'animale quando si trova in superficie, sia di notte che di giorno. E' stato poi rilevato come un sostanziale numero di scanning abbiano un'estensione superiore ai 180°.
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