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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11272019-085504


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CARMIGNANI, ILARIA
URN
etd-11272019-085504
Titolo
L'impatto della disfagia post-stroke sui costi sanitari
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE RIABILITATIVE DELLE PROFESSIONI SANITARIE
Relatori
relatore Prof. Fattori, Bruno
Parole chiave
  • costi sanitari
  • disfagia
  • post-stroke
Data inizio appello
16/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/12/2089
Riassunto
Introduzione: L’ictus è una patologia neurologica di origine vascolare molto diffusa, con un notevole impatto fisico e socio-economico.
Tra le complicanze più gravi dell’evento ictale si annovera la disfagia, problematica deglutitoria che si manifesta con una percentuale compresa tra il 37% e il 78%. Data l’elevata frequenza è estremamente utile capire l’influenza della complicanza disfagia sui costi sanitari di questa patologia. A tal proposito l’obiettivo della presente ricerca è stato quello di investigare come la disfagia post-stroke influenzi il sistema sanitario in termini di durata della degenza ospedaliera (LOS length of stay), in quanto maggiore determinante del costo diretto di cura.
Materiali e metodi: Lo studio ha incluso 411 pazienti ammessi nei reparti di Neurologia (360 pazienti) e di Neuroriabilitazione (51 pazienti) dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (AOUP) dal 2017 al 2018 con diagnosi di ictus ischemico o emorragico.
Tali pazienti, divisi in due gruppi in base al fatto che presentassero o meno disfagia, sono stati esaminati considerando dati generici (età, genere), tipologia di evento ictale (ischemico o emorragico), eventuali complicanze insorte (disfagia, afasia, disartria, neglet, deficit cognitivi, emiplegia) e durata della degenza ospedaliera (LOS).
Successivamente, con il supporto dell’unità operativa Controllo di Gestione dell’AOUP è stato considerato indicativamente il costo della degenza nei reparti di Neurologia e Neuroriabilitazione.
Risultati: La durata della degenza dei pazienti con disfagia è stata circa due volte maggiore rispetto alla degenza dei pazienti senza disfagia (9.38 gg vs 17.22). Tale differenza tra i due gruppi è risultata dunque fortemente significativa (p value= 0.000).
Oltre a considerare il campione nella sua interezza, abbiamo successivamente analizzato i dati in base al reparto di degenza (Neurologia e Neuroriabilitazione). Per quando riguarda il reparto di Neurologia è emersa significatività, mostrando una differenza nella durata della degenza tra gruppo con disfagia e gruppo senza disfagia di 7 giorni, con una degenza due volte maggiore per il gruppo con problematiche deglutitorie (p value= 0.000). Tale significatività non è emersa invece nel reparto di Neuroriabilitazione, dove la degenza dei pazienti con disfagia è risultata comunque maggiore rispetto alla degenza dei pazienti senza disfagia, ma non significativa a livello statistico (p value=0.380).
Per il reparto di Neurologia è stato analizzato anche il tasso di trasferimento in altra struttura, che per il gruppo con disfagia è risultato dell’ 83%, mentre per il gruppo senza disfagia del 20%.
Infine, considerando l’impatto economico sul sistema sanitario è emerso un aumento dei costi per il sistema sanitario nazionale dell’ 88% nel reparto di Neurologia e del 12% nel reparto di Neuroriabilitazione in base all’aumento della durata della degenza ospedaliera.
Conclusioni: L’elaborazione dei dati ottenuti ha confermato la nostra ipotesi di base, ossia che la durata della degenza ospedaliera (LOS) nei pazienti post-stroke con disfagia si presenta maggiore rispetto alla stessa tipologia di pazienti senza disfagia. Tale correlazione è risultata statisticamente significativa nella fase acuta, mentre non è emersa significatività nella fase di riabilitazione ospedaliera.
I risultati ottenuti, dunque, permettono di concludere che la disfagia post-stroke impatta notevolmente sull’economia del sistema sanitario in termini di aumento della degenza ospedaliera e della percentuale di istituzionalizzazione, in quanto i pazienti con problematiche deglutitorie hanno presentato una durata maggiore della degenza nel reparto di Neurologia e una più alta percentuale di dimissione in altre strutture riabilitative rispetto ai pazienti senza disfagia.
Pertanto, l’introduzione di un’identificazione precoce della disfagia, una gestione tempestiva con un attento monitoraggio e trattamento riabilitativo risulterebbero elementi fondamentali al fine di ridurre al minimo le complicanze cliniche e l’impatto economico sul sistema sanitario.
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