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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11242024-184754


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZAGAGLIA, OTTAVIA
URN
etd-11242024-184754
Titolo
Meccanizzazione della forzatura delle gemme ibernanti ed effetti sulla qualità delle uve e dei vini di Pinot Grigio
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN VITICOLTURA ED ENOLOGIA
Relatori
relatore Prof. D'Onofrio, Claudio
relatore Dott. Palai, Giacomo
correlatore Prof.ssa Masi, Elisa
Parole chiave
  • Cambiamento climatico
  • Composizione delle uve
  • Forzatura
  • Gemme ibernanti
  • Meccanizzazione
  • Resa
Data inizio appello
09/12/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2094
Riassunto
La forzatura delle gemme ibernati è una tecnica di gestione della chioma proposta come soluzione di contrasto al cambiamento climatico in quanto genera un ritardo di maturazione, talvolta superiore al mese. Tale tecnica consiste in una potatura severa in fioritura-allegagione in grado di interrompere la para-dormienza delle gemme ibernanti e dare vita ad un nuovo ciclo riproduttivo la cui maturazione è spostata in un periodo più fresco determinando un incremento dell’acidità ed eventualmente dei fenoli. L’eliminazione della produzione primaria per favorire quella “forzata” ha limitato la diffusione di questa tecnica, e nel caso in cui si scelga di portare avanti entrambe le produzioni rimane il problema legato a necessarie rifiniture manuali che ostacolano la meccanizzazione. L’obbiettivo di questo lavoro è stato quello di verificare la fattibilità della meccanizzazione della forzatura su piante di Pinot Grigio allevate a cordone libero, valutando la qualità delle uve della produzione primaria e quella forzata e del vino ottenuto dalla vinificazione dell’uvaggio delle due produzioni. La sperimentazione è stata condotta presso l’azienda Banfi s.r.l. a Montalcino confrontando le piante di controllo (CTRL) con quelle forzate (FVR). Sulle piante forzate è stata valutata sia la produzione primaria (FVR1st) che quella della forzatura (FVR2nd). La forzatura è stata eseguita mediante cimatura meccanica nel corso della fase di piena fioritura (BBCH-65) all’altezza del quinto-sesto internodo. Tale intervento ha indotto la schiusura dell’82% delle 4-5 gemme ibernati dei germogli cimati e la vendemmia, stabilita al raggiungimento di 20±0,5° Babo della produzione primaria. La meccanizzazione della forzatura ha fornito esito positivo sulla percentuale di schiusura delle gemme ibernanti (82%). Nonostante il ritardo di una settimana nel raggiungimento del grado zuccherino stabilito per la vendemmia (20±0,5° Babo) delle uve FVR1st rispetto a quelle del CTRL, gli altri parametri tecnologici valutati (acidità titolabile, acido malico, pH) non hanno mostrato differenze significative, mentre le uve FVR2nd erano poco oltre la completa invaiatura. Gli aromi glicosilati totali erano maggiori nelle uve CTRL mentre gli aromi liberi totali erano significativamente più elevati nelle uve FVR1st. La vinificazione delle uve FVR (FVR1st+ FVR2nd) entrambe vendemmiate quando le FVR1st avevano raggiunto il grado zuccherino stabilito, ha determinato la produzione di un vino bianco fermo con minore gradazione alcolica, maggiore contenuto acidico, e maggiormente caratterizzato da note vegetali. Concludendo, la meccanizzazione della forzatura si è dimostrata una tecnica valida per ottenere una seconda produzione tardiva ed ottenere vini tendenzialmente meno alcolici e più acidi, seppur tendenzialmente con più basso contenuto di aromi quantomeno nelle uve. Rimangono da definire la possibilità di meccanizzazione della vendemmia delle due produzioni a diverso livello di maturazione, e valutare gli eventuali effetti della forzatura sull’accumulo di carboidrati negli organi di riserva nel lungo periodo.
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