Tesi etd-11232021-184319 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GALLI, GIACOMO
URN
etd-11232021-184319
Titolo
Evoluzione degli ultimi 2000 anni in un fiordo antartico (Edisto Inlet, Mare di Ross): i foraminiferi come indicatori paleoambientali
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE AMBIENTALI
Relatori
relatore Prof.ssa Morigi, Caterina
correlatore Dott.ssa Gariboldi, Karen
correlatore Dott.ssa Gariboldi, Karen
Parole chiave
- Antarctica
- Antartide
- Edisto Inlet
- foraminifera
- foraminiferi
- last 2000 years
- paleoenvironment reconstruction
- ricostruzione paleoambientale
- ultimi 2000 anni
Data inizio appello
10/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2024
Riassunto
Nell’ambito del progetto TRACERS-PNRA (Progetto Nazionale Ricerche in Antartide) è stata recuperata la carota TR17-08 all’interno dell’Edisto Inlet, un piccolo fiordo situato vicino a Cape Hallet, nella parte settentrionale del Mare di Ross Occidentale, Antartide. Questo fiordo è caratterizzato da una profondità massima di circa 500 metri, un’ampiezza di 4 km ed una lunghezza di 15 km. Inoltre, sono presenti tre ghiacciai ed una copertura di sea-ice stagionale. Durante le spedizioni oceanografiche italiane, nell’ambito di diversi progetti finanziati dal PNRA del 2002 e del 2005 è stata investigata la presenza di sequenze sedimentarie oloceniche espanse, laminate e di origine biogenica (“fango diatomaceo”). La carota TR17-08 ha una lunghezza di 14,60 metri, corrispondente ad un periodo che si estende fino a 3624 ± 329 anni BP. Per il seguente studio è stato analizzato il periodo che parte dai 2014 ± 417,5 anni BP fino all’attuale, corrispondente alla porzione di carota che va da 650,5 cm al top della carota. È stato analizzato un intervallo di 1 cm ogni 10 cm, consentendo così di avere una risoluzione temporale ottimale per analizzare con maggiore precisione variazioni ambientali submilleniali.
La finalità dello studio era quella di analizzare l’evoluzione ambientale di Edisto Inlet negli ultimi 2000 anni, per comprendere meglio i tipi di processi che sono avvenuti all’interno di questo fiordo. La conoscenza di come questo ambiente si è evoluto in un periodo di tempo relativamente breve è da ritenersi fondamentale per comprendere meglio il dinamismo ambientale che caratterizza ambienti chiusi, come i fiordi, in un’ottica di cambiamenti climatico sempre più presente. L’analisi è stata svolta studiando le associazioni a foraminiferi bentonici e planctonici (frazione >150 µm), valutandone i flussi al fondo, le abbondanze relative e la biodiversità delle associazioni. Variazioni nella composizione delle associazioni faunistiche di questi organismi unicellulari hanno permesso di valutare il cambiamento in alcuni parametri fondamentali: caratteristiche fisico-chimiche della massa d’acqua, ossigenazione al fondo, presenza di sea-ice, condizioni di dissoluzione dei carbonati e produttività primaria.
Fra le 45 specie di foraminiferi identificate nella carota, è presente una specie planctonica (Neogloboquadrina pachyderma), e 44 specie bentoniche differenti, appartenenti a 24 generi, fra cui Globocassidulina biora, Globocassidulina subglobosa, Miliammina arenacea, Paratrochammina bartrami, Portatrochammina antarctica e Labrospira jeffreysii. L’analisi delle associazioni a foraminiferi coadiuvata dalla Principal Component Analysis ha permesso di individuare diverse fasi ambientali caratterizzate da una progressiva riduzione delle fluttuazioni stagionali della copertura di sea-ice, durante gli ultimi 2000 anni. In particolare, si passa da un ambiente caratterizzati da un elevata energia al fondo e forti variazioni di produttività primaria, indicata dalla presenza di G. biora, Nonionella iridea ed Epistominella exigua, ad ambienti di bassa energia con condizioni di sea-ice più durature, caratterizzati dalla presenza di P. antarctica e P. bartrami. Questa variazione non è improvvisa, ma sono presenti intervalli indicativi di una graduale evoluzione del fiordo: da un ambiente che senza sea-ice durante l’estate australe, fino ad un ambiente in cui il sea-ice non si rompe durante l’estate, oppure il fiordo, non rimane aperto per un lasso di tempo sufficiente a favorire l’abbondare di specie “calde”. Dai 687 ± 15,5 anni BP fino al recente, i flussi al fondo di tutte le specie calano drasticamente, talvolta arrivando a valori nulli, indicando probabilmente una copertura da parte del sea-ice più duratura e permanente, anche durante l’estate. I risultati ottenuti sono stati confermati dal confronto con Tesi et al. (2020) che hanno analizzato l’associazione a diatomee e l’IPSO25 in una carota (HLF17-1) prelevata vicino alla TR17-08, sempre all’interno dell’Edisto Inlet.
In conclusione, la storia evolutiva dell’ambiente nell’Edisto Inlet è caratterizzata da un graduale raffreddamento, con conseguente aumento del periodo di copertura del sea-ice, dai 2000 anni BP fino ai 700 anni BP, indicato dalla transizione da specie ad alta energia e opportunistiche a specie fredde, dopo di che, dai 700 anni BP fino all’attuale, l’assenza di foraminiferi e il basso tasso di sedimentazione suggeriscono una presenza di sea-ice che permane durante la stagione estiva e che copre l’intero fiordo.
La finalità dello studio era quella di analizzare l’evoluzione ambientale di Edisto Inlet negli ultimi 2000 anni, per comprendere meglio i tipi di processi che sono avvenuti all’interno di questo fiordo. La conoscenza di come questo ambiente si è evoluto in un periodo di tempo relativamente breve è da ritenersi fondamentale per comprendere meglio il dinamismo ambientale che caratterizza ambienti chiusi, come i fiordi, in un’ottica di cambiamenti climatico sempre più presente. L’analisi è stata svolta studiando le associazioni a foraminiferi bentonici e planctonici (frazione >150 µm), valutandone i flussi al fondo, le abbondanze relative e la biodiversità delle associazioni. Variazioni nella composizione delle associazioni faunistiche di questi organismi unicellulari hanno permesso di valutare il cambiamento in alcuni parametri fondamentali: caratteristiche fisico-chimiche della massa d’acqua, ossigenazione al fondo, presenza di sea-ice, condizioni di dissoluzione dei carbonati e produttività primaria.
Fra le 45 specie di foraminiferi identificate nella carota, è presente una specie planctonica (Neogloboquadrina pachyderma), e 44 specie bentoniche differenti, appartenenti a 24 generi, fra cui Globocassidulina biora, Globocassidulina subglobosa, Miliammina arenacea, Paratrochammina bartrami, Portatrochammina antarctica e Labrospira jeffreysii. L’analisi delle associazioni a foraminiferi coadiuvata dalla Principal Component Analysis ha permesso di individuare diverse fasi ambientali caratterizzate da una progressiva riduzione delle fluttuazioni stagionali della copertura di sea-ice, durante gli ultimi 2000 anni. In particolare, si passa da un ambiente caratterizzati da un elevata energia al fondo e forti variazioni di produttività primaria, indicata dalla presenza di G. biora, Nonionella iridea ed Epistominella exigua, ad ambienti di bassa energia con condizioni di sea-ice più durature, caratterizzati dalla presenza di P. antarctica e P. bartrami. Questa variazione non è improvvisa, ma sono presenti intervalli indicativi di una graduale evoluzione del fiordo: da un ambiente che senza sea-ice durante l’estate australe, fino ad un ambiente in cui il sea-ice non si rompe durante l’estate, oppure il fiordo, non rimane aperto per un lasso di tempo sufficiente a favorire l’abbondare di specie “calde”. Dai 687 ± 15,5 anni BP fino al recente, i flussi al fondo di tutte le specie calano drasticamente, talvolta arrivando a valori nulli, indicando probabilmente una copertura da parte del sea-ice più duratura e permanente, anche durante l’estate. I risultati ottenuti sono stati confermati dal confronto con Tesi et al. (2020) che hanno analizzato l’associazione a diatomee e l’IPSO25 in una carota (HLF17-1) prelevata vicino alla TR17-08, sempre all’interno dell’Edisto Inlet.
In conclusione, la storia evolutiva dell’ambiente nell’Edisto Inlet è caratterizzata da un graduale raffreddamento, con conseguente aumento del periodo di copertura del sea-ice, dai 2000 anni BP fino ai 700 anni BP, indicato dalla transizione da specie ad alta energia e opportunistiche a specie fredde, dopo di che, dai 700 anni BP fino all’attuale, l’assenza di foraminiferi e il basso tasso di sedimentazione suggeriscono una presenza di sea-ice che permane durante la stagione estiva e che copre l’intero fiordo.
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