Tesi etd-11222024-092903 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALDANZI, CAMILLA
URN
etd-11222024-092903
Titolo
Profilo fermentativo ruminale di sottoprodotti agro-industriali: valutazione con sistemi in vitro (Rusitec)
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Prof. Mele, Marcello
Parole chiave
- CH4
- Degradabilità
- Liquido Ruminale
- NDF
- NH3
- pH
- Rusitec
Data inizio appello
09/12/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2064
Riassunto
I sottoprodotti agro-industriali, come sansa di oliva, buccette di pomodoro, pula di riso, trebbie, distillers, vinacce, pastazzo di agrumi, ad oggi, vengono sempre di più integrati nell’alimentazione animale, in particola modo dei ruminanti, sia per il loro valore nutritivo sia per la presenza residua di molecole bioattive che hanno un effetto positivo sulla salute e sul metabolismo degli animali da reddito, incluso il metabolismo ruminale. Inoltre, l’utilizzo dei sottoprodotti agro-industriali aumenta la circolarità della produzione di alimenti di origine animale, migliorandone il profilo di sostenibilità ambientale. Per tale motivo, lo scopo della tesi è stato quindi quello di valutare il profilo fermentativo ruminale di alcuni sottoprodotti-agroindustriali, tramite una simulazione in vitro, con l’utilizzo di uno strumento denominato RUSITEC, che consente di simulare il processo fermentativo ruminale in un modello in continuo. In particolar modo, la prova mirava a comparare una dieta “controllo” costituita da alimenti convenzionali, quali mais, soia e orzo, in competizione con l’alimentazione umana, con una dieta “sperimentale” costituita prevalentemente da sottoprodotti dell’industria agro-alimentare; entrambi le diete comprendevano una componente foraggera comune. La prova si è svolta in due batch di fermentazione, ciascuno dei quali è durato dieci giorni totali, di cui i primi cinque giorni rappresentavano il “periodo di adattamento”, mentre gli altri cinque giorni il “periodo sperimentale”.
I risultati ottenuti hanno evidenziato che con la dieta sperimentale si verifica un aumento significativo della proporzione di acido acetico rispetto agli acidi grassi volatili totali, rispetto alla dieta di controllo; al contrario, con la dieta controllo si determina una maggior proporzione di acido butirrico e di acido valerico. Inoltre, con la dieta sperimentale è aumentato il valore del pH ruminale; mentre il volume dei gas di fermentazione è rimasto invariato. La produzione di metano è tendenzialmente più elevata con la dieta sperimentale. Infine, la degradabilità ruminale della fibra neutro detersa sia espressa come percentuale della NDF della dieta sia espressa come percentuale della SS e della SO, è significativamente aumentata con la dieta sperimentale, rispetto alla dieta controllo.
Quindi, i risultati ottenuti suggeriscono che l’utilizzo dei sottoprodotti agro-industriali può trovare un utile impiego nell’alimentazione degli animali da reddito, in funzione del loro elevato contenuto di fibra digeribile che determina una elevata degradabilità ruminale. L’uso di tali sottoprodotti determina una riduzione della competizione di alimenti fra uomo ed animali con effetti positivi sulla sostenibilità della produzione di mangimi.
I risultati ottenuti hanno evidenziato che con la dieta sperimentale si verifica un aumento significativo della proporzione di acido acetico rispetto agli acidi grassi volatili totali, rispetto alla dieta di controllo; al contrario, con la dieta controllo si determina una maggior proporzione di acido butirrico e di acido valerico. Inoltre, con la dieta sperimentale è aumentato il valore del pH ruminale; mentre il volume dei gas di fermentazione è rimasto invariato. La produzione di metano è tendenzialmente più elevata con la dieta sperimentale. Infine, la degradabilità ruminale della fibra neutro detersa sia espressa come percentuale della NDF della dieta sia espressa come percentuale della SS e della SO, è significativamente aumentata con la dieta sperimentale, rispetto alla dieta controllo.
Quindi, i risultati ottenuti suggeriscono che l’utilizzo dei sottoprodotti agro-industriali può trovare un utile impiego nell’alimentazione degli animali da reddito, in funzione del loro elevato contenuto di fibra digeribile che determina una elevata degradabilità ruminale. L’uso di tali sottoprodotti determina una riduzione della competizione di alimenti fra uomo ed animali con effetti positivi sulla sostenibilità della produzione di mangimi.
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