Tesi etd-11222010-021100 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GUERRIERI, MARIA ELENA
URN
etd-11222010-021100
Titolo
Analisi delle recidive e fattori prognostici in pazienti con carcinoma cervicale localmente avanzato trattato con chemioterapia neoadiuvante e isterectomia radicale
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
Parole chiave
- carcinoma cervice uterina
- chemioterapia neoadiuvante
- fattori prognostici
- isterectomia radicale
- recidive
Data inizio appello
14/12/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2050
Riassunto
Il carcinoma della cervice uterina è la seconda neoplasia per incidenza nel sesso femminile dopo quello della mammella ed è anche la seconda causa di morte per decesso correlato a neoplasia, specialmente nei paesi in via di sviluppo. La disponibilità dei test di screening citologici ha contribuito a ridurre drasticamente
l’incidenza del carcinoma cervicale invasivo specie nei paesi industrializzati, mentre
nei paesi in via di sviluppo, dove non esistono programmi di prevenzione primaria, il
carcinoma cervicale è una patologia comune con alto tasso di mortalità. La sopravvivenza a 5 anni secondo i dati FIGO dell’ Annual Report (2006) n. 26, è del 97.5% per le pazienti in stadio Ia1, 94.8% per lo stadio Ia2, 89.1% nello stadio Ib1, 75.7% per lo stadio Ib2, 73.4% per lo stadio IIa, 65.8% per lo stadio IIb, 39.7% per lo stadio IIIa, 41.5% per lo stadio IIIb, 22.0% per lo stadio IVa, e 9.3% per il IVb. Lo stadio clinico, il diametro tumorale, lo stato linfonodale, l’infiltrazione dei parametri e/o la positività dei margini, e lo stato degli spazi vascolari sono le più importanti variabili prognostiche per questa neoplasia. L’ isterectomia radicale con
linfadenectomia e/o il trattamento radiante esclusivo hanno contribuito a migliorare
l’outcome clinico nei tumori in stadio iniziale, ottenendo percentuali di sopravvivenza a 5 anni dell’ 80-90%, mentre la radioterapia rappresenta il trattamento di scelta nella malattia avanzata. Sino al 1999, la radioterapia esclusiva era il trattamento di scelta nelle pazienti con malattia localmente avanzata. In seguito ai risultati di 5 studi randomizzati, due meta-analisi hanno concluso che il trattamento standard è la chemio-radioterapia concomitante a base di platino. Recentemente, nuove strategie terapeutiche (chemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia o radioterapia) sono state utilizzate con risultati promettenti, anche se non sono al momento disponibili studi randomizzati a confermare tali dati. Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare il valore prognostico e predittivo di alcune variabili clinico-patologiche (età, istotipo, stadio FIGO, grado istologico, valore pre-trattamento di emoglobina e di piastrine, risposta clinica e patologica) in 140 pazienti con carcinoma cervicale in stadio FIGO Ib2-IIb che sono state sottoposte a chemioterapia neoadiuvante a base di cisplatino seguita da chirurgia radicale. L’età mediana delle pazienti era di 47 anni(range, 22-79). Una risposta patologica ottimale (malattia residua assente + malattia residua con invasione stromale <3 mm) è stata osservata in 40 pazienti (28.6%).
Dopo un follow-up mediano di 55,9 mesi (4.9-187.7 mesi), 35 pazienti hanno sviluppato una recidiva di malattia, 7 sono morte per altra causa senza evidenza clinica di neoplasia e 10 sono morte a causa del tumore. La sopravvivenza globale a 5 anni e la sopravvivenza libera da recidiva a 5 anni erano rispettivamente del 66% e del 73% .
La sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale correlavano significativamente con la risposta patologica (ottimale versus non ottimale P= 0.0002 e P= 0.001), con lo stato linfonodale valutato sul pezzo operatorio (negativi versus positivi P=0.008 e P=0.002), con lo stato degli spazi linfovascolari (negativi versus positivi P=0.005 e P=0.003), con lo stato dei parametri e/o dei margini chirurgici (negativi versus positivi P=0.004 e P=0.001), ma non con i livelli pretrattamento delle piastrine (≤272.000/μl versus > 272.0000/μl) e di emoglobina (≤12.5g/dl versus >12.5g/dl), con il grado di differenziazione istologico (ben/moderatamente differenziato versus scarsamente differenziato), con lo stadio tumorale (Ib2-IIa versus IIb), con l’età della paziente (<47 anni versus > 47 anni) e con il regime chemioterapico utilizzato (chemioterapia a base di taxolo versus chemioterapia non contenente taxolo).
La sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale sono migliori nelle
pazienti che hanno raggiunto una risposta clinica completa e patologica ottimale
rispetto a quelle che non l’hanno raggiunta, ma tali differenza non sono
statisticamente significative. In conclusione, il raggiungimento di una risposta patologica ottimale è la piu' importante variabile prognostica indipendente per la sopravvivenza libera da recidiva e per la sopravvivenza globale nei pazienti con carcinoma cervicale localmente avanzato trattato con chemioterapia neoadiuvante e isterectomia radicale. L'interessamento dei parametri e/o dei margini di resezione chirurgica è l'altra variabile prognostica indipendente viceversa lo stato linfonodale e l'interessamento degli spazi linfovascolari correlano significativamente con la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale sia all'analisi univariata che a quella multivariata. I livelli di piastrine e di emoglobina pretrattamento sembrano non essere ne' fattori predittivi della risposta alla chemioterapia ne' fattori prognostici dell'outcome clinico a lungo termine di questa tipologia di pazienti.
l’incidenza del carcinoma cervicale invasivo specie nei paesi industrializzati, mentre
nei paesi in via di sviluppo, dove non esistono programmi di prevenzione primaria, il
carcinoma cervicale è una patologia comune con alto tasso di mortalità. La sopravvivenza a 5 anni secondo i dati FIGO dell’ Annual Report (2006) n. 26, è del 97.5% per le pazienti in stadio Ia1, 94.8% per lo stadio Ia2, 89.1% nello stadio Ib1, 75.7% per lo stadio Ib2, 73.4% per lo stadio IIa, 65.8% per lo stadio IIb, 39.7% per lo stadio IIIa, 41.5% per lo stadio IIIb, 22.0% per lo stadio IVa, e 9.3% per il IVb. Lo stadio clinico, il diametro tumorale, lo stato linfonodale, l’infiltrazione dei parametri e/o la positività dei margini, e lo stato degli spazi vascolari sono le più importanti variabili prognostiche per questa neoplasia. L’ isterectomia radicale con
linfadenectomia e/o il trattamento radiante esclusivo hanno contribuito a migliorare
l’outcome clinico nei tumori in stadio iniziale, ottenendo percentuali di sopravvivenza a 5 anni dell’ 80-90%, mentre la radioterapia rappresenta il trattamento di scelta nella malattia avanzata. Sino al 1999, la radioterapia esclusiva era il trattamento di scelta nelle pazienti con malattia localmente avanzata. In seguito ai risultati di 5 studi randomizzati, due meta-analisi hanno concluso che il trattamento standard è la chemio-radioterapia concomitante a base di platino. Recentemente, nuove strategie terapeutiche (chemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia o radioterapia) sono state utilizzate con risultati promettenti, anche se non sono al momento disponibili studi randomizzati a confermare tali dati. Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare il valore prognostico e predittivo di alcune variabili clinico-patologiche (età, istotipo, stadio FIGO, grado istologico, valore pre-trattamento di emoglobina e di piastrine, risposta clinica e patologica) in 140 pazienti con carcinoma cervicale in stadio FIGO Ib2-IIb che sono state sottoposte a chemioterapia neoadiuvante a base di cisplatino seguita da chirurgia radicale. L’età mediana delle pazienti era di 47 anni(range, 22-79). Una risposta patologica ottimale (malattia residua assente + malattia residua con invasione stromale <3 mm) è stata osservata in 40 pazienti (28.6%).
Dopo un follow-up mediano di 55,9 mesi (4.9-187.7 mesi), 35 pazienti hanno sviluppato una recidiva di malattia, 7 sono morte per altra causa senza evidenza clinica di neoplasia e 10 sono morte a causa del tumore. La sopravvivenza globale a 5 anni e la sopravvivenza libera da recidiva a 5 anni erano rispettivamente del 66% e del 73% .
La sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale correlavano significativamente con la risposta patologica (ottimale versus non ottimale P= 0.0002 e P= 0.001), con lo stato linfonodale valutato sul pezzo operatorio (negativi versus positivi P=0.008 e P=0.002), con lo stato degli spazi linfovascolari (negativi versus positivi P=0.005 e P=0.003), con lo stato dei parametri e/o dei margini chirurgici (negativi versus positivi P=0.004 e P=0.001), ma non con i livelli pretrattamento delle piastrine (≤272.000/μl versus > 272.0000/μl) e di emoglobina (≤12.5g/dl versus >12.5g/dl), con il grado di differenziazione istologico (ben/moderatamente differenziato versus scarsamente differenziato), con lo stadio tumorale (Ib2-IIa versus IIb), con l’età della paziente (<47 anni versus > 47 anni) e con il regime chemioterapico utilizzato (chemioterapia a base di taxolo versus chemioterapia non contenente taxolo).
La sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale sono migliori nelle
pazienti che hanno raggiunto una risposta clinica completa e patologica ottimale
rispetto a quelle che non l’hanno raggiunta, ma tali differenza non sono
statisticamente significative. In conclusione, il raggiungimento di una risposta patologica ottimale è la piu' importante variabile prognostica indipendente per la sopravvivenza libera da recidiva e per la sopravvivenza globale nei pazienti con carcinoma cervicale localmente avanzato trattato con chemioterapia neoadiuvante e isterectomia radicale. L'interessamento dei parametri e/o dei margini di resezione chirurgica è l'altra variabile prognostica indipendente viceversa lo stato linfonodale e l'interessamento degli spazi linfovascolari correlano significativamente con la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale sia all'analisi univariata che a quella multivariata. I livelli di piastrine e di emoglobina pretrattamento sembrano non essere ne' fattori predittivi della risposta alla chemioterapia ne' fattori prognostici dell'outcome clinico a lungo termine di questa tipologia di pazienti.
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