logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11202024-153626


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TAVANI, LORELLA
URN
etd-11202024-153626
Titolo
“LA TERRAZZA LECCETA” PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA TERRAZZA DEL POLO DELLA MEMORIA SAN ROSSORE 1938
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL VERDE URBANO E DEL PAESAGGIO
Relatori
relatore Arch. Monacci, Francesco
correlatore Prof. Remorini, Damiano
Parole chiave
  • ecosystem services
  • intensive green roofs
  • lecceta mediterranea
  • mediterranean holm oak forest
  • riqualificazione urbana
  • servizi ecosistemini
  • urban redevelopment
  • verde pensile intensivo
Data inizio appello
09/12/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’idea progettuale “La terrazza lecceta” nasce come progetto di riqualificazione della superficie a terrazza, che costituisce il tetto di uno dei quattro volumi del Nuovo Polo della Memoria san Rossore 1938.
La terrazza, accessibile dall’esterno attraverso una scala e, dall’interno, da una portafinestra, ha una superficie di circa 600 m2, attualmente priva di qualsiasi elemento di arredo e, pertanto, utilizzata solo occasionalmente.
Avere uno spazio esterno accessibile in un contesto fortemente edificato, tra l’altro destinato ai giovani, in quanto polo universitario, rappresenta un elemento prezioso, e può costituire il luogo alternativo, complementare ad aule e laboratori, dove leggere, studiare e socializzare, rimanendo all’aria aperta.
Partendo da questo presupposto, si è cercato di individuare il modo per poter sfruttare al meglio questa superficie, in un’ottica di multifunzionalità.
L’iter progettuale ha previsto innanzi tutto un’analisi dettagliata del contesto di inserimento dell’infrastruttura: valutazione degli aspetti architettonici, ambientali e di vivibilità; quindi l’individuazione delle criticità, la cui risoluzione rientra tra gli obiettivi progettuali.
Sulla base degli esiti delle osservazioni è stato concepito il progetto, che consiste nella realizzazione di un bosco pensile, all’interno del quale sono inserite tre Bubble rooms in vetro, utilizzabili come aule studio e multimediali.
La concezione di questo piccolo bosco urbano, fruibile ed utilizzabile per diversi scopi, vuole essere la risposta alla costatazione di una carenza di aree verdi accessibili agli studenti in momenti di pausa, sia nell’area del Polo universitario sia negli spazzi circostanti a breve distanza dallo stesso, ma anche di una esigua presenza di elementi arborei, che caratterizza il verde urbano del contesto di inserimento.
Questa carenza ha effetti negativi sulla qualità ambientale del luogo, aspetto confermato anche da valutazioni dei livelli di inquinamento atmosferico.
Gli alberi sono il principale tampone degli inquinanti atmosferici, in particolare PM10, e la loro presenza può risultare un’utile soluzione in un contesto ad elevatissima presenza antropica (superficie edificata, traffico veicolare. ecc.), come il quartiere di Santa Maria.
L’idea delle bubble rooms, come aule studio, incluse nel bosco, si ispira alla moderna filosofia, sostenuta da sperimentazione, secondo cui svolgere attività, anche di tipo intellettuale, in contesti naturali risulta vantaggioso in termini di produttività e benessere psico-fisico.
Il concepimento di una realtà a verde pensile intensivo, quale è il boschetto, richiede una serie di importanti valutazioni sia architettoniche che arboricolturali.
Quest’ultimo aspetto, che rappresenta il fulcro del progetto, ha puntato all’individuazione delle specie più idonee per realizzare l’infrastruttura verde in termini di resistenza, compatibilità ambientale, servizi ecosistemici, biodiversità, valore estetico, facilità gestionale, risparmio idrico.
Per avere una risposta esaurientemente a queste tematiche sono stati fatti una serie di studi e ricerche che hanno condotto a ritenere opportuna la scelta di specie autoctone, naturalmente presenti nell’ambiente naturale circostante, e necessariamente adattate al contesto climatico di inserimento della struttura. Gli studi hanno indotto a ritenere utile, ai fini preposti, la realizzazione di una lecceta termofila, ben rappresentata nella pianura pisana, ovviamente nella porzione litoranea, risparmiata dall’uso agricolo.
Questa cenosi vegetale, che ha come specie dominante il leccio, si caratterizza per una grande adattabilità al clima arido, che ha definito le estati degli ultimi anni; è formazione climax, quindi evolutivamente stabile; le piante sono sempreverdi, per cui la copertura continua garantisce la protezione dell’edificio e degli ambienti interni dal sole e dalle piogge, e consente l’ombreggiamento delle bubble rooms; gli individui arborei sono a crescita è lenta e richiedono pochissimi interventi di gestione; infine il corteggio floristico che la caratterizza è di grande valore estetico.
La realizzazione della lecceta mediterranea, all’interno del dipartimento di biologia assolve anche ad una funzione didattica.

File