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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11202016-184442


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
D'ARATA, ANDREA
URN
etd-11202016-184442
Titolo
Immaginazione Motoria: basi neuro-fisiologiche e applicazioni
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof.ssa Santarcangelo, Enrica Laura
Parole chiave
  • basi neuro-fisiologiche
  • equivalenza funzionale
  • forza
  • Immaginazione Motoria
  • invecchiamento
  • neuro-riabilitazione
  • prestazione
Data inizio appello
14/12/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Obiettivo della tesi è lo studio delle immagini mentali e la comprensione dei meccanismi neuronali alla loro base, per delineare (i) i processi che ci consentono di simulare mentalmente una sequenza di movimenti, (ii) l’organizzazione funzionale del sistema cognitivo motorio, e (iii) le ricadute applicative nella pratica sportiva e nella riabilitazione motoria.
Per immaginazione motoria si intende la capacità del soggetto di rappresentare mentalmente un movimento senza che vi sia l’output motorio. Essa è stata anche definita come “uno stato dinamico durante il quale un soggetto simula mentalmente una determinata azione. Ciò implica che egli senta se stesso che esegue una determinata azione” (Decety, 1996a).
Nel corso degli ultimi decenni, una crescente evidenza scientifica ha confermato il parallelismo tra azioni immaginate ed eseguite, attraverso una forte correlazione tra lo svolgimento temporale di azioni simulate ed eseguite (cronometria mentale, Sirigu et al., 1996; Jeannerod, 1994; Decety & Michel, 1989; tra gli altri), e la sovrapponibilità delle aree corticali che si attivano sia immaginando che eseguendo il movimento (misurazione dell’alterazione del flusso sanguigno nei compiti di immaginazione e esecuzione motoria, neuroimmagini).
Poiché gli stessi circuiti neurali coinvolti nell’esecuzione motoria si attivano parzialmente anche nei compiti di immaginazione motoria, lesioni a carico delle aree coinvolte portano ad una diminuzione dell’attività in entrambi i processi, come confermato dagli studi condotti su pazienti affetti dal morbo di Parkinson o con lesioni alla corteccia motoria in seguito a ictus (e.g. Dominey et al., 1995). Questi studi mostrano la complessità della rete neurale coinvolta nella pianificazione motoria, evidenziando sia la perdita di adeguati processi di pianificazione motoria, sia il coinvolgimento potenziale di meccanismi compensatori nel caso di gravi lesioni, sottolineando le possibili ricadute applicative delle tecniche di immaginazione motoria nella riabilitazione terapeutica.
Gli studi descritti nella prima parte del presente lavoro (capitoli 2-5) costituiscono la base per la discussione (capitolo 6) sulle possibili ricadute applicative in ambito sportivo e neurologico-riabilitativo (capitolo 8). A ciò seguono l’analisi dei fattori che possono modulare il compito di immaginazione motoria nei soggetti (capitolo 7), e le considerazioni finali e prospettive per la ricerca (capitolo 9).
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