Tesi etd-11192024-165137 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARGAGLI, ANDREA
URN
etd-11192024-165137
Titolo
Studio e valorizzazione di una varietà locale di Lupinus albus L. negli agroecosistemi maremmani
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof.ssa Angelini, Luciana Gabriella
correlatore Prof. Mele, Marcello
correlatore Prof. Mele, Marcello
Parole chiave
- Lupino Dolce della Maremma
- Lupinus albus L.
- maremma
- maremmani
Data inizio appello
09/12/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2064
Riassunto
La tesi studia ed analizza una varietà locale di Lupinus albus L., il “Lupino Dolce della Maremma”, iscritta al Repertorio Regionale istituito dalla L.R. 64 del 2004, per la tutela e valorizzazione del patrimonio genetico delle razze e delle varietà locali di interesse agrario. Nel lavoro di tesi vengono confrontate le caratteristiche biometriche e agronomico-produttive di questa varietà, in colture realizzate in due siti della Provincia di Grosseto, con l'obiettivo di determinare l'influenza delle condizioni agro-pedo-climatiche sulla resa e la qualità della granella, in previsione di un suo possibile utilizzo come fonte proteica per l’industria mangimistica. I risultati della prima prova evidenziano dei valori produttivi e nutrizionali della granella promettenti, con un contenuto proteico medio intorno al 35%, e con circa il 9% di olio. I semi di questa varietà locale sono tuttavia caratterizzati da un elevato contenuto di alcaloidi dal caratteristico sapore amaro, in particolare di quelli appartenenti alla classe degli alcaloidi chinolizidinici (34-35 mg/g di alcaloidi totali). Il profilo chimico di questa classe di composti, identificato mediante la spettrometria di massa accoppiata alla cromatografia gassosa, ha messo in evidenza alte concentrazioni di lupanina, che risulta la più abbondante, seguito da multiflorina, angustifolina, 13α-idrossilupanina, 11,12-seco-12,13-dideidromultiflorina, α-isolupanina, e altri. Il contenuto di alcaloidi chinolizidinici risulta più elevato rispetto a quanto trovato in letteratura per altri genotipi di lupino bianco, e ciò rende la granella tossica e non commestibile, neppure per gli animali. Dato che il livello di alcaloidi contenuto nelle farine e nei prodotti alimentari a base di lupino, è fissato a 20 mg/100g per il consumo umano e animale, si rende necessario identificare metodi efficaci e sostenibili per la deamarizzazione dei semi.
File
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