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Nonostante i grandi passi avanti compiuti rispetto al quadro iniziale di disciplina contenuto nella Direttiva 95/46/CE, lo scenario che emerge, soprattutto alla luce dei recentissimi fatti di cronaca che hanno coinvolto più volte il famoso il social network cinese Tik Tok, e che hanno portato anche alla morte di molti adolescenti a causa del fenomeno (ormai diventato virale) delle “sfide social”, ha posto all’attenzione generale un problema da sempre sottovalutato: la necessità di intervenire in maniera adeguata per tutelare i minori nell’accesso alla Rete.
La difficoltà di intervenite in un settore così delicato come quello della protezione dei dati personali, soprattutto nei confronti dei minori, risiede da sempre nella necessità di un corretto bilanciamento di interessi contrapposti: da un lato quello del minore all’ “autodeterminazione informativa” nell’accesso alla Rete, ormai diventato elemento imprescindibile nella vita quotidiana di ciascuno, dall’altro quello della protezione del minore nell’accesso alla stessa.