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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11182023-203033


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
RENIERI, FEDERICA
URN
etd-11182023-203033
Titolo
Impatto delle Linee Guida ATA 2015 nella pratica clinica per la gestione chirurgica del paziente con carcinoma papillare della tiroide a basso rischio.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Materazzi, Gabriele
Parole chiave
  • trend in surgical management
  • ATA 2015 guidelines
  • low risk papillary thyroid carcinoma
  • trend gestione chirurgica
  • linee guida ATA 2015
  • carcinoma papillare della tiroide a basso rischio
Data inizio appello
12/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/12/2093
Riassunto
L'estensione ottimale della resezione chirurgica iniziale per il carcinoma papillare della tiroide a basso rischio è oggetto di dibattito. Mentre la tiroidectomia totale era tradizionalmente lo standard, le recenti linee guida dell'ATA raccomandano un approccio meno aggressivo e l'uso selettivo del trattamento con I-131. In particolare, per tumori <1 cm raccomandano sorveglianza attiva. Questo studio mira a valutare l'impatto di tali linee guida sulle pratiche chirurgiche e gli esiti postoperatori, in un centro ad alto volume. Lo studio ha utilizzato un'analisi retrospettiva di 591 pazienti con carcinoma papillare della tiroide a basso rischio localizzato (<4 cm) trattati tra gennaio 2019 e dicembre 2022 che ha rilevato un cambiamento nella gestione chirurgica, con un aumento della lobectomia tiroidea dal 23% nel 2019 al 35% nel 2022, specialmente per i microcarcinomi. La tiroidectomia totale è rimasta la scelta preferita per i noduli >2 cm, mostrando cambiamenti minimi. La necessità di completare la tiroidectomia dopo la lobectomia tiroidea è diminuita dal 29% nel 2019 all'11% nel 2022. L'analisi comparativa ha evidenziato che i pazienti sottoposti a TT hanno registrato tassi più elevati di ipoparatiroidismo, tempi operatori più lunghi e degenze ospedaliere più lunghe. Tuttavia, con l'aumento delle lobectomie tiroidee, si è notata una diminuzione dell'incidenza di ipoparatiroidismo, passando dal 12% nel 2019 al 5,6% nel 2022. In conclusione, lo studio suggerisce una tendenza verso un approccio chirurgico iniziale meno aggressivo per il cancro della tiroide a basso rischio in linea con le linee guida dell'ATA. Tuttavia, l'adozione di tali linee guida nella pratica clinica sta evolvendo lentamente, probabilmente cambierà man mano che emergeranno ulteriori prove sulla loro efficacia e sicurezza.
The optimal extent of initial surgical resection for low-risk papillary thyroid carcinoma is a subject of debate. While total thyroidectomy was traditionally the standard, recent ATA guidelines recommend a less aggressive approach and the selective use of I-131 treatment. Specifically, for tumors <1 cm, active surveillance is recommended. This study aims to evaluate the impact of these guidelines on surgical practices and postoperative outcomes in a high-volume center. The study used a retrospective analysis of 591 patients with localized low-risk papillary thyroid carcinoma (<4 cm) treated between January 2019 and December 2022, revealing a change in surgical management. Thyroid lobectomy increased from 23% in 2019 to 35% in 2022, especially for microcarcinomas (<1 cm). Total thyroidectomy remained the preferred choice for nodules >2 cm, showing minimal changes. The need for completion thyroidectomy after thyroid lobectomy decreased from 29% in 2019 to 11% in 2022. Comparative analysis highlighted that patients undergoing TT experienced higher rates of hypoparathyroidism, longer operative times, and longer hospital stays. However, with the increase in thyroid lobectomies, a decrease in the incidence of hypoparathyroidism was observed, dropping from 12% in 2019 to 5.6% in 2022. In conclusion, the study suggests a trend toward a less aggressive initial surgical approach for low-risk thyroid cancer in line with ATA guidelines. However, the adoption of these guidelines in clinical practice is evolving slowly, likely to change as more evidence on their effectiveness and safety emerges.
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