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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11182014-162513


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASAVECCHIA, VIOLA
URN
etd-11182014-162513
Titolo
Turismo di Comunita a Cerreto Alpi. Rinascita di un'area interna attraverso il turismo.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI TURISTICI MEDITERRANEI
Relatori
relatore Ficacci, Luigi
Parole chiave
  • turismo comunità
Data inizio appello
09/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Da quando ho iniziato a fare ricerche per questo elaborato, l’interessa per la nuova tipologia di Cooperativa, detta di Comunità, è cresciuto attraverso convegni e conferenze divulgative, ma anche iniziative di enti pubblici e associazioni di categoria.
Quella che nasce come una scommessa, con la creazione di alcune piccole imprese cooperative volte a sostenere la comunità di appartenenza, è diventata ad oggi una realtà consolidata. La crescente importanza delle Cooperative di Comunità è dimostrata, non solo dai progetti di sostegno realizzati dalle associazioni nazionali delle cooperative ma, soprattutto, dal numero di coop nascenti.
Anche dal punto di vista legislativo non sono mancate le iniziative, in particolare quelle di alcuni gruppi consiliari regionali che hanno sollevato l’esigenza di una normativa in materia, arrivando alla Regione Puglia dove è stata approvata la prima legge in favore delle Cooperative di Comunità.

L’esempio della Cooperativa di Comunità “I Briganti di Cerreto”, porta alla luce un nuovo tipo di turismo, detto turismo di comunità, che si può si rifare a turismi di tipo green ed attivo, ma che vi aggiunge una preziosa risorsa: quella dell’esperienza.
Qui il turista/visitatore si immerge completamente nella vita di della comunità ospitante, entrando i contatto con la sua storia, i suoi valori, i suoi ritmi e le abitudini. Impara a conoscere l’equilibrio, a volte precario, tra gli abitanti ed il territorio circostante, imparando ad apprezzarne le asprezze e le bellezza attraverso attività di outdoor o anche semplicemente tramite l’osservazione del paesaggio. Si riscopre così l’essenza di un territorio, riportando alla luce qual patrimonio artistico, culturale e naturale che spesso nasconde piccoli tesori “dimenticati”.
Per questo motivo credo che esempi come quelli di Cerretto Alpi necessitino di essere maggiormente incentivati, non solo per lo sviluppo socio-economico che apportano ad un territorio che rischia l’abbandono, ma perché rappresentano un valore positivo nella società di oggi, riscoprendo i valori di comunità e solidarietà, che l’individualismo e la frenesia dei giorni nostri ha portato in secondo piano.
Un campo fertile per mettere in atto un sostegno reale può essere rappresentato dalla concretizzazione della Strategia per le Aree Interne che, come già detto in precedenza, prevede l’attuazione di azioni volte a migliorare la qualità di vita e le occasioni di lavoro, all’interno di un territorio impoverito socialmente, attraverso attività quali il turismo. In tale contesto, le iniziative, anche di natura imprenditoriale ed economica non possono che assumere il carattere della sostenibilità, per evitare che i risultati immediati compromettano le risorse presenti e la solidità nel tempo delle iniziative medesime.
La realizzazione della Strategia richiede molte risorse. È un fatto rilevante che essa sia stata inserita nell’Accordo di Partenariato, relativo alla nuova programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020, rendendo possibile in questo modo l’utilizzazione di finanziamenti europei.

Questo elaborato non vuole parlare di un volano del settore turistico, ma vuole portare alle luce delle piccole realtà che potrebbero contribuire a costruire quel sistema di turismo diffuso che potrebbe dare un importante contributo al settore. Sono realtà che ad oggi hanno trovato un proprio pubblico e che, se incentivate, potrebbero ampliarlo. Ma, potrebbero anche essere d’esempio ad altre realtà che intendono valorizzare una o più risorse del loro territorio, siano queste di natura ambientale, storico-culturale o enogastronomico, attraverso una politica sostenibile che miri a coinvolgere il maggior numero di attori presenti in quella realtà.
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