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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11172018-170048


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DI PACO, NICOLO'
URN
etd-11172018-170048
Titolo
Il modello di organizzazione e gestione: uno strumento fondamentale per l'ente sotto processo.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Galgani, Benedetta
Parole chiave
  • D.lgs 231/2001
  • responsabilità
  • enti
  • MOG
Data inizio appello
10/12/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il decreto legislativo 8 settembre 2001, n. 231, recante «Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300», ha dotato il nostro ordinamento di una nuova forma di responsabilità degli enti, destinata a porsi in contrasto con il risalente principio secondo cui societas delinquere non potest.
Il presente elaborato, dopo un breve excursus sulle fasi che hanno portato all’elaborazione teorica di tale responsabilità per le persone giuridiche, cerca di delineare i contorni della disciplina italiana, riconoscendovi i chiari segni di una responsabilità di tipo penale.
Successivamente alla enucleazione dei principi fondanti il nuovo sistema e il procedimento da questo disciplinato, il lavoro si sofferma sulla controversa questione dell’onere della prova dell’esistenza o meno di una carenza organizzativa dell’ente, così come delineato dall’art. 6 del d.lgs. 231.
L’intento è quello di evidenziare come i modelli di organizzazione e gestione non rappresentino soltanto un mezzo mediante il quale la societas può dotarsi di una struttura organizzativa idonea alla prevenzione dei reati-presupposto indicati dal decreto, ma anche uno strumento fondamentale per l’ente interessato da un procedimento a suo carico. E ciò, sia nell’ipotesi in cui l’ente fosse dotato fin dall’inizio di un modello organizzativo, potendo in tal modo profilarsi l’esenzione dalla responsabilità amministrativa, sia nell’ipotesi in cui l’adozione avvenisse a reato compiuto, al fine di fruire delle possibilità di riduzione delle pene previste dal decreto stesso.
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