ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11162016-114700


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PALUMBO, MARA
URN
etd-11162016-114700
Titolo
Nanoremediation: valutazione della potenziale capacita di nanoparticelle di contrastare gli effetti tossici di contaminanti ambientali. Studio di danno genetico e cromosomico in cellule branchiali di Mytilus galloprovincialis.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof.ssa Frenzilli, Giada
relatore Dott.ssa Bernardeschi, Margherita
Parole chiave
  • Nanoremediation
  • biossido di titanio
  • carbon black
  • cloruro di cadmio
Data inizio appello
12/12/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le nanoparticelle (particelle nelle quali almeno una dimensione risulta inferiore a 100 nm) sono sempre più utilizzate in vari settori produttivi, medici e, ultimamente, impiegate per il risanamento ambientale. Grazie alle loro peculiari caratteristiche chimico-fisiche possono interagire con le altre sostanze con cui vengono in contatto, ed essere impiegate nella bonifica di suoli, sedimenti e acque (sia dolci che salate) contaminati.
L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare la potenziale capacità di alcune nanoparticelle di interagire con un contaminante classico dell’ambiente marino come il cadmio, diminuendone l’effetto cito-genotossico. In particolare, sono stati condotti esperimenti in vitro su biopsie branchiali di Mytilus galloprovincialis. È stata valutata l’interazione tra tre diversi tipi nanoparticelle di biossido di titanio (anatasio Sigma 25 nm; anatasio Degussa composto dal 70% di anatasio, 21 nm; anatasio mesoporoso 14 nm), uno di carbonio (carbon black) e il cadmio, nella forma di CdCl2.
I test utilizzati per la stima del danno genetico e cromosomico sono stati il Comet assay, in grado di evidenziare, nella sua versione alcalina, rotture a singolo e doppio filamento, presenza di siti labili agli alcali; il Diffusion assay, in grado di rilevare l’eventuale presenza di cellule apoptotiche, ed il Cytome assay, per valutare la presenza di cellule micronucleate o altre anomalie a carico del nucleo cellulare. È stato condotto, inoltre, il test del Trypan blue per valutare la vitalità cellulare nelle cellule branchiali.
I risultati preliminari, relativi alle tre forme di nano-TiO2, hanno mostrato una generale tendenza a ridurre il livello di danno al DNA indotto dal CdCl2 nelle co-esposizioni, che nel caso del Sigma e del Degussa è risultato statisticamente significativo. Attualmente sono in corso ulteriori indagini, al fine di valutare se queste polveri possano essere effettivamente candidate adatte per essere applicate nella nanoremediation di ambienti marini contaminati.
File