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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11152022-120752


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GUIDI, MATTEO
URN
etd-11152022-120752
Titolo
Multifunzionalità dei boschi e gestione forestale sostenibile
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Lolli, Ilaria
Parole chiave
  • boschi
  • foreste
  • gestione forestale sostenibile
  • multifunzionalità
Data inizio appello
05/12/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Multifunzionalità e gestione forestale sostenibile sono concetti strettamente connessi tra loro, che necessitano di essere meglio compresi.
Fin dall’antichità, le foreste erano viste come una riserva di legname, utilizzate principalmente per scopi edilizi ed energetici. Con il passare dei secoli, però, con una consapevolezza che è maturata soprattutto nei tempi più recenti, ci si è resi conto che le foreste contribuiscono anche al corretto svolgimento dei cicli del carbonio, alla regimazione idrica e al controllo dell’erosione del suolo e dell’assetto idrogeologico, alla salvaguardia della biodiversità, alla mitigazione del clima e al miglioramento della qualità dell’aria, alla conformazione del paesaggio per il valore culturale che questo esprime, al turismo e alle altre attività ricreazionali e culturali. Si associa così al patrimonio forestale il concetto, per l’appunto, di multifunzionalità.
La multifunzionalità non è un concetto meramente giuridico, ma è soprattutto un dato fattuale, una caratteristica intrinseca ed immanente ad ogni foresta del pianeta, da conservare e valorizzare, dovendosi accettare che la loro rilevanza non è circoscritta alle sole tematiche ambientali o paesaggistiche ma anche economiche, in un equilibrio che deve essere cercato, costruito e conservato.
La gestione forestale sostenibile è, invece, lo strumento fondamentale attraverso il quale garantire e valorizzare proprio la multifunzionalità delle foreste.
Il legislatore italiano, in particolare e coerentemente con gli impegni assunti a livello internazionale, ha definito la gestione forestale sostenibile come l’“insieme delle azioni selvicolturali volte a valorizzare la molteplicità delle funzioni del bosco, a garantire la produzione sostenibile di beni e servizi ecosistemici, nonché una gestione e uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e ad un tasso di utilizzo che consenta di mantenere la loro biodiversità, produttività, rinnovazione, vitalità e potenzialità di adempiere, ora e in futuro, a rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale, senza comportare danni ad altri ecosistemi” (art. 3, comma 2, d.lgs. n. 34/2018).
La rilevanza del tema non è chiaramente circoscritta al solo ambito italiano; negli ultimi anni si è assistito, infatti, alla nascita di un processo orientato alla costituzione di un vero e proprio diritto forestale internazionale. Tuttavia, è soprattutto al nostro ordinamento nazionale che occorre rivolgere particolare attenzione alla luce della recente ed importante modifica dell’art. 41 Cost. (relativo all’iniziativa economica privata), operata con la legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1.
La modifica, in particolare, ha riguardato innanzitutto il secondo comma dell’art. 41 Cost., aggiungendo alla previsione originaria – “l’iniziativa economica privata è libera” (comma 1), “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (comma 2) – l’ulteriore vincolo che essa non possa svolgersi in modo tale da recare danno “alla salute e all’ambiente”.
La modifica ha inoltre previsto l’aggiunta al terzo comma dell’art. 41 Cost. della possibile destinazione e coordinamento dell’attività economica pubblica e privata anche ai fini ambientali.
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