• aspirazioni lavorative
• Calabria
• emigrazione
• progettualità femminile

Il presente progetto di ricerca qualitativa è stato animato dalle seguenti domande generative: in che modo emerge e può essere descritta e spiegata la progettualità delle giovani donne calabresi? Quali sono le condizioni manifeste e meno esplicite, le circostanze personali in cui questo processo emerge e si dipana? Come viene costruito dai soggetti? Quali sono invece le condizioni dei contesti in cui i soggetti agiscono, producono e modificano la rappresentazione del loro futuro? Subiscono influenze esterne da parte dell’ambiente circostante? E queste come vengono ricordate, valutate e affrontate dalle intervistate? All’interno della narrazione biografica, quali possono essere le dinamiche di interazione in gioco nel processo di proiezione e progettualità?
Il lavoro di ricerca ha dunque seguito tre direzioni: l’esplorazione di dati qualitativi e di una letteratura preesistenti per formare una conoscenza dell'area di indagine e aprire ulteriormente le domande generative iniziali; la scelta di uno strumento di indagine empirico, adatto alle domande della ricerca e indirizzato a produrre i dati partendo dal vissuto biografico di un gruppo di intervistate; l'analisi dei testi prodotti.
Ho perciò ritenuto opportuno ripartire il lavoro di ricerca in 4 capitoli, cui seguono le conclusioni.
Il capitolo 1 è dedicato alla ricostruzione di una mappa dell’esperienza femminile nell’Italia e nella Calabria tra Novecento e anni 2000: i temi affrontati riguardano la scolarizzazione, l'inclusione lavorativa e le sue problematiche, i percorsi migratori e di costruzione della progettualità negli anni di transizione a cavallo tra l'adolescenza e l'età adulta.
Nel capitolo 2 è stata proposto una ricognizione dei concetti sensibilizzanti di Violenza simbolica e di Agency: queste nozioni non sono state utilizzate come lenti attraverso cui guardare e analizzare le narrazioni biografiche e le esperienze dei soggetti partecipanti, ma come tentative tools che consentono al ricercatore di aprire le direzioni della ricerca, catalizzando nuove domande e riflessioni.
Nel capitolo 3 è riportata la descrizione della metodologia di raccolta e analisi dei dati utilizzata (Grounded theory costruttivista) e, parallelamente, la selezione delle partecipanti da intervistare, la struttura delle interviste, il loro svolgimento e il tipo di analisi interpretativa che ho operato: il capito si distingue, infatti, di due paragrafi, il primo dedicato alla descrizione del lavoro di codifica iniziale, e il secondo in cui viene descritta l’attività di codifica focalizzata o categorizzazione.
Il capitolo 4, infatti, dopo aver introdotto il processo di emersione delle categorie, è dedicato completamente all'analisi delle interviste, al lavoro di continuo ritorno ai dati, di comparazione, di interpretazione e di astrazione concettuale richiesti dall'approccio Grounded e costruttivista.
Il capitolo 4 rappresenta, quindi, il report successivo al lavoro di analisi sulle interviste: la struttura segue, infatti, la descrizione esplicativa delle 7 categorie prodotte attraverso l’attività di astrazione concettuale della codifica focalizzata; di queste, una in particolare, Progettualità in divenire, può essere considerata sia come una categoria a sé, sia come una categoria riassuntiva delle altre, per le relazioni, tra codici e tra categorie, ascritte e manifeste nel suo contenuto e nella sua costruzione analitica, concettuale e teorica.
Il lavoro di analisi delle interviste, infatti, ha permesso l’emersione di relazioni e connessioni tra i significati espressi dalle partecipanti, svelando, nelle attività di comparazione e astrazione concettuale, come le singole biografie individuali delle giovani siano entrate in contatto con condizionamenti rivelatisi comuni: la condivisione di un modello di proiezione nel futuro, che può essere definito come in divenire, distribuito in tutte e tre le dimensioni temporali, dipendente dall’incertezza di alcune condizioni ambientali e circostanze personali vissute dai soggetti, rimane infatti vincolato al desiderio e alla necessità, condivisi dalle ragazze, di emigrare dalla Calabria, per condizionare positivamente il proprio futuro personale e lavorativo.