• azienda
• cultura
• leadership
• organizzazione
• resilienza

Questa ricerca analizza come le aziende possano sviluppare una resilienza efficace per affrontare eventi critici attraverso una combinazione di fattori organizzativi. Lo studio, basato su interviste alle imprese colpite dall'alluvione del 2023 avvenuta nel territorio fiorentino/pretese, evidenzia che la resilienza non è una qualità innata, ma il risultato di un insieme integrato di elementi: una cultura aziendale collaborativa, una leadership proattiva, una pianificazione strategica delle emergenze e investimenti in infrastrutture resilienti, tra cui la formazione e lo smart working.
I risultati mostrano che una cultura aziendale che promuove il supporto reciproco e il lavoro di squadra facilita una risposta rapida e coordinata alle crisi, rendendo i dipendenti più motivati e solidali. La leadership emerge come un fattore decisivo dove i leader proattivi e dotati di capacità decisionali e di comunicazione chiara riescono a gestire meglio risorse e personale, riducendo i tempi di inattività. Un ulteriore pilastro è la pianificazione delle emergenze, che prevede misure preventive e infrastrutture resilienti in grado di limitare i danni e accelerare il ritorno alla normalità. Formazione e smart working si sono rivelati strumenti utili per mantenere la continuità operativa e adattarsi rapidamente alle condizioni di emergenza. L’integrazione di questi elementi permette alle aziende di rispondere con maggiore efficacia agli eventi avversi e di mantenere la competitività in un contesto di crescente incertezza. La ricerca suggerisce che la resilienza aziendale è un approccio multidimensionale, basato su pratiche organizzative e tecnologiche integrate. Investire nella resilienza diventa così non solo una strategia di sopravvivenza ma anche un vantaggio competitivo, capace di garantire la continuità operativa, il benessere dei dipendenti e la sostenibilità a lungo termine.