Tesi etd-11112020-161543 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PARDI, VERONICA
URN
etd-11112020-161543
Titolo
Disordini maggiori della motilità esofagea con o senza coinvolgimento della giunzione esofago-gastrica: studio caso-controllo mediante HRM e test provocativi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
- acalasia di tipo 3
- esofago ipercontrattile
- manometria esofagea ad alta risoluzione
- spasmo esofageo distale
Data inizio appello
01/12/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Introduzione: Dall’introduzione della manometria esofagea ad alta risoluzione (HRM) e conseguente revisione della sua classificazione (Classificazione di Chicago) giunta attualmente alla versione 3.0 abbiamo osservato un incremento delle informazioni fisiopatologiche sui disordini maggiori della motilità esofagea e sull’acalasia. Tuttavia, vi sono numerose questioni aperte sulla correlazione fra differenti disturbi della motilità caratterizzati da un incremento dell’attività colinergica.
Scopo dello studio: Lo scopo del nostro studio è stato quello di comparare, mediante l’utilizzo della HRM, una serie di pazienti affetti da disordini maggiori della motilità esofagea (esofago ipercontrattile e spasmo esofageo distale) in presenza o assenza di coinvolgimento funzionale (inteso come inadeguata fase di rilassamento) della giunzione esofago-gastrica.
Materiali e metodi: Da gennaio 2017 sono stati arruolati in modo consecutivo una serie di pazienti che giungevano presso gli ambulatori di fisiopatologia della UO Gastroenterologia Universitaria con sintomi esofagei per eseguire HRM. Tali pazienti sono stati suddivisi sul riscontro di una delle seguenti diagnosi: 1) Hypercontractile esophagus (HE); 2) Hypercontractile esophagus con EGJ outflow obstruction (HE+EGJOO); 3) Distal esophageal spasm (DS); 4) Type III achalasia (ATIII). La diagnosi è stata fatta sulla base di un tracciato manometrico HRM durante l’esecuzione di 10 deglutizioni di boli da 5 cc di acqua e successivi test provocativi MRS (Multiple Rapid Swallows) e RDC (Rapid Drinking Challenge).
Risultati: Sono stati arruolati una serie consecutiva di 40 pazienti (21 femmine) con età media di 61.1±12.4 anni e disfagia come prevalente sintomo di presentazione. Non sono state riscontrate significative differenze per quanto riguarda le variabili anamnestiche prese in considerazione nei quattro gruppi, tranne per il BMI che è risultato più elevato nei soggetti affetti da esofago ipercontrattile con HE+EGJOO (p<0.01). Come ipotizzato la pressione basale ed EGJ-CI è risultata nettamente aumentata nei soggetti affetti da AT3 e in quelli affetti da HE+EGJOO (68.7±38.1 vs 58.8±54.5 vs 29.6±15.3 vs 16.0±16.5; p<0.01). Infine, i test di provocazione sia basso volume (MRS) che ad alto volume (RDC) hanno dimostrato una mancata attività inibitoria (HE+EGJOO 55.1% vs AT3 45.9% vs HE 8.35 vs ds 12.6%; p<0.01), che diventa clinicamente significativa nei soggetti del gruppo affetto da AT3 e nei soggetti con HE+EGJOO. Lo stesso test da altri punti di vista ha dimostrato una mancata attività contrattile DCI-RDC sempre nel gruppo dei soggetti con AT3 che in quelli con HE+EGJOO.
Conclusioni: Per concludere, questo lavoro di tesi ha permesso di dimostrare, mediante l’utilizzo della HRM dell’esofago e l’utilizzo di test provocativi, che il disturbo da HE non è un’entità singola ma un gruppo eterogeneo di disordini che può prevedere il coinvolgimento o meno della giunzione esofago gastrica. Ma in particolar modo è stato osservato che la presenza di un HE associato ad EGJOO presenta caratteristiche cliniche e fisiopatologiche che lo rendono molto più simile ad un disturbo terminale dell’esofago come l’acalasia esofagea che non ad un semplice disordine da ipercontrattilità.
Scopo dello studio: Lo scopo del nostro studio è stato quello di comparare, mediante l’utilizzo della HRM, una serie di pazienti affetti da disordini maggiori della motilità esofagea (esofago ipercontrattile e spasmo esofageo distale) in presenza o assenza di coinvolgimento funzionale (inteso come inadeguata fase di rilassamento) della giunzione esofago-gastrica.
Materiali e metodi: Da gennaio 2017 sono stati arruolati in modo consecutivo una serie di pazienti che giungevano presso gli ambulatori di fisiopatologia della UO Gastroenterologia Universitaria con sintomi esofagei per eseguire HRM. Tali pazienti sono stati suddivisi sul riscontro di una delle seguenti diagnosi: 1) Hypercontractile esophagus (HE); 2) Hypercontractile esophagus con EGJ outflow obstruction (HE+EGJOO); 3) Distal esophageal spasm (DS); 4) Type III achalasia (ATIII). La diagnosi è stata fatta sulla base di un tracciato manometrico HRM durante l’esecuzione di 10 deglutizioni di boli da 5 cc di acqua e successivi test provocativi MRS (Multiple Rapid Swallows) e RDC (Rapid Drinking Challenge).
Risultati: Sono stati arruolati una serie consecutiva di 40 pazienti (21 femmine) con età media di 61.1±12.4 anni e disfagia come prevalente sintomo di presentazione. Non sono state riscontrate significative differenze per quanto riguarda le variabili anamnestiche prese in considerazione nei quattro gruppi, tranne per il BMI che è risultato più elevato nei soggetti affetti da esofago ipercontrattile con HE+EGJOO (p<0.01). Come ipotizzato la pressione basale ed EGJ-CI è risultata nettamente aumentata nei soggetti affetti da AT3 e in quelli affetti da HE+EGJOO (68.7±38.1 vs 58.8±54.5 vs 29.6±15.3 vs 16.0±16.5; p<0.01). Infine, i test di provocazione sia basso volume (MRS) che ad alto volume (RDC) hanno dimostrato una mancata attività inibitoria (HE+EGJOO 55.1% vs AT3 45.9% vs HE 8.35 vs ds 12.6%; p<0.01), che diventa clinicamente significativa nei soggetti del gruppo affetto da AT3 e nei soggetti con HE+EGJOO. Lo stesso test da altri punti di vista ha dimostrato una mancata attività contrattile DCI-RDC sempre nel gruppo dei soggetti con AT3 che in quelli con HE+EGJOO.
Conclusioni: Per concludere, questo lavoro di tesi ha permesso di dimostrare, mediante l’utilizzo della HRM dell’esofago e l’utilizzo di test provocativi, che il disturbo da HE non è un’entità singola ma un gruppo eterogeneo di disordini che può prevedere il coinvolgimento o meno della giunzione esofago gastrica. Ma in particolar modo è stato osservato che la presenza di un HE associato ad EGJOO presenta caratteristiche cliniche e fisiopatologiche che lo rendono molto più simile ad un disturbo terminale dell’esofago come l’acalasia esofagea che non ad un semplice disordine da ipercontrattilità.
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