Tesi etd-11062016-224400 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DEL DOTTO, GIULIA
URN
etd-11062016-224400
Titolo
Studio pilota per la valutazione del benessere psicologico nella cura intensiva dei pazienti oncologici: il CORE-OM in Ematologia.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott. Conversano, Ciro
Parole chiave
- Cancro
- CORE
- Qualità di vita
- Valutazione
Data inizio appello
24/11/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il nucleo attorno al quale si sviluppa la seguente riflessione è il concetto di benessere preso in ogni sua sfaccettatura, dallo stato fisico (ad esempio sintomi, dolore e immagine del corpo) a quello psicologico (come la preoccupazione legata alla malattia, gli effetti del suo impatto sull’individuo, la mancanza di ascolto e di comprensione adeguati per un’assistenza modellata sulla persona), applicato al contesto ospedaliero, che, in questo caso, è stato rappresentato dal reparto degenze di Ematologia nell'ospedale Santa Chiara di Pisa.
Ciò che ha attirato l’attenzione di questo studio è stato il funzionamento della relazione tra il personale medico e infermieristico ed il paziente, rivelatosi piuttosto scarso in quanto a sostegno psicologico. Infatti, interessi ed investimenti più sostanziali in tale ambiente sanitario sono stati rivolti a quegli aspetti che potrebbero essere definiti come quantitativi: informazioni sotto forma di indicazioni scritte o vere e proprie istruzioni per il comportamento da adottare, da parte dei pazienti, nei confronti dei possibili sintomi avversi di una chemioterapia; o ancora i numerosi protocolli igienici per prevenire la “contaminazione esterna”, come le aree sterilizzate e asettiche, il cibo inscatolato ermeticamente, l’impossibilità di introdurre oggetti personali (se non in ristretta quantità e solo dopo essere stati sottoposti a procedure di disinfezione), le brevissime e rigide visite che costringono il paziente a vedere il proprio amico o parente nascosto interamente da un’uniforme ospedaliera monouso.
Si è vista, quindi, necessaria una riflessione più approfondita per mettere in luce quegli aspetti qualitativi che dovrebbero essere maggiormente trattati in un reparto come questo, per assicurare sia una migliore permanenza ai pazienti ricoverati durante i trattamenti, sia una condizione psicologica, oltre che fisica, più stabile e rassicurante per il soggetto stesso successivamente alla dimissione e, quindi, nel momento in cui torna alla sua precedente vita quotidiana.
La scelta di utilizzare un questionario semplice e relativamente breve, come il Clinical Outcome for Routine Evaluation – Outcomes measure (CORE-OM), deriva dalle caratteristiche e dalla funzione che potrebbe avere, in futuro, questo questionario se applicato abitualmente al contesto ospedaliero. Il suo valore, infatti, è quello di valutare, anche periodicamente, il funzionamento della “struttura” del paziente che è lo specchio del funzionamento della “struttura” ospedaliera vera e propria. Si tratta di valutazioni di routine che, se supportate dalla presenza di uno psicologo nel processo di somministrazione, potrebbero funzionare da apripista per tutta una serie di valutazioni più specifiche legate a ciò che davvero potrebbe essere fatto per intervenire sul benessere qualitativo dei pazienti ricoverati. Di fatto, la valutazione degli esiti può risultare molto utile per aumentare il grado di conoscenza su come fornire prestazioni sempre più appropriate, in risposta a bisogni assistenziali e di cura specifici per coloro che ne fanno richiesta.
Ciò che ha attirato l’attenzione di questo studio è stato il funzionamento della relazione tra il personale medico e infermieristico ed il paziente, rivelatosi piuttosto scarso in quanto a sostegno psicologico. Infatti, interessi ed investimenti più sostanziali in tale ambiente sanitario sono stati rivolti a quegli aspetti che potrebbero essere definiti come quantitativi: informazioni sotto forma di indicazioni scritte o vere e proprie istruzioni per il comportamento da adottare, da parte dei pazienti, nei confronti dei possibili sintomi avversi di una chemioterapia; o ancora i numerosi protocolli igienici per prevenire la “contaminazione esterna”, come le aree sterilizzate e asettiche, il cibo inscatolato ermeticamente, l’impossibilità di introdurre oggetti personali (se non in ristretta quantità e solo dopo essere stati sottoposti a procedure di disinfezione), le brevissime e rigide visite che costringono il paziente a vedere il proprio amico o parente nascosto interamente da un’uniforme ospedaliera monouso.
Si è vista, quindi, necessaria una riflessione più approfondita per mettere in luce quegli aspetti qualitativi che dovrebbero essere maggiormente trattati in un reparto come questo, per assicurare sia una migliore permanenza ai pazienti ricoverati durante i trattamenti, sia una condizione psicologica, oltre che fisica, più stabile e rassicurante per il soggetto stesso successivamente alla dimissione e, quindi, nel momento in cui torna alla sua precedente vita quotidiana.
La scelta di utilizzare un questionario semplice e relativamente breve, come il Clinical Outcome for Routine Evaluation – Outcomes measure (CORE-OM), deriva dalle caratteristiche e dalla funzione che potrebbe avere, in futuro, questo questionario se applicato abitualmente al contesto ospedaliero. Il suo valore, infatti, è quello di valutare, anche periodicamente, il funzionamento della “struttura” del paziente che è lo specchio del funzionamento della “struttura” ospedaliera vera e propria. Si tratta di valutazioni di routine che, se supportate dalla presenza di uno psicologo nel processo di somministrazione, potrebbero funzionare da apripista per tutta una serie di valutazioni più specifiche legate a ciò che davvero potrebbe essere fatto per intervenire sul benessere qualitativo dei pazienti ricoverati. Di fatto, la valutazione degli esiti può risultare molto utile per aumentare il grado di conoscenza su come fornire prestazioni sempre più appropriate, in risposta a bisogni assistenziali e di cura specifici per coloro che ne fanno richiesta.
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