Tesi etd-10292024-162043 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZANCHI, CAMILLA
URN
etd-10292024-162043
Titolo
Elena di Troia: l'icona femminile tra arte, mito e memoria storica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
- bellezza
- Elena di Troia
- Giudizio di Paride
- Giulio Romano
- greci
- Guido Reni
- icona femminile
- Iliade
- Maarten van Heemskerck
- Paride
- Raffaello
- Ratto di Elena
- Tintoretto
- troiani
Data inizio appello
07/02/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/02/2095
Riassunto
Argomento di tesi è lo studio dell’evoluzione iconografica della figura di Elena di Troia, dai suoi esordi alle rappresentazioni artistiche della prima età moderna, incentrate sull’episodio del ratto. Il lavoro si propone in un primo momento di analizzare i motivi legati al personaggio del mito partendo dalle sue origini e dalle valenze culturali e simboliche da esso incarnate, ed esaminando in seguito i successivi sviluppi in ambito letterario del racconto mitico di Elena, attraverso un confronto diretto con i testi antichi e con le successive rielaborazioni del mito in ambito tardo-antico e medievale.
In particolare, si analizzerà come la letteratura medievale, attraverso una rilettura cortese dell’epica classica, abbia contribuito in modo significativo a definire uno standard iconografico per il mito di Elena, privilegiando soprattutto l’episodio della sua fuga con Paride. Tale rappresentazione pone l’accento sul carattere idillico dell’amore, influenzando profondamente la visione artistica successiva del mito. Il successo di questo episodio, rispetto ad altri eventi della vita di Elena, è testimoniato dal proliferare delle miniature nei manoscritti medievali, che costituiranno il modello per la successiva produzione pittorica profana, legata al rinnovato interesse per la classicità durante l’Umanesimo tra Trecento e Quattrocento.
L’analisi iconografica si concentrerà principalmente sullo sviluppo del tema del Ratto di Elena, esaminando le diverse elaborazioni e varianti nei secoli XV e XVI, e indagando le implicazioni allegoriche e ideologiche di tali rappresentazioni. Particolare attenzione sarà data alla presenza del soggetto nei “cassoni nuziali”, opere destinate a un contesto privato e matrimoniale, che spesso ospitano scene amorose tratte dalla mitologia classica, a celebrazione delle unioni coniugali.
La fortuna della coppia Elena-Paride viene ulteriormente confermata nel Cinquecento, con la diffusione del soggetto nelle decorazioni ad affresco delle residenze nobiliari, dove i temi mitologici assumono significati allegorici legati all’amore e alla virtù, attingendo al vasto repertorio ovidiano. Tuttavia, l’aspetto tragico della relazione tra Elena e Paride, e il destino di guerra a cui questa conduce, offre un’opportunità per rappresentazioni più drammatiche, in cui la fuga idilliaca viene spesso sostituita da scene di rapimento violento inserite in contesti bellici.
Un ruolo chiave in questo cambiamento iconografico è giocato dall’invenzione di Raffaello, diffusa tramite le stampe di Marco Dente e Marcantonio Raimondi, che trasformano la fuga amorosa in uno scontro tra Greci e Troiani. Al contrario, Giulio Romano, nella decorazione degli appartamenti del Palazzo Ducale di Mantova, propone una visione opposta, presentando la fuga di Elena e Paride come un atto consensuale e amoroso.
Nel corso del lavoro, si cercherà di evidenziare somiglianze e differenze tra le opere esaminate, al fine di comprendere la logica alla base della creazione e della selezione dei modelli, con l’obiettivo di delineare un quadro completo dell’evoluzione del soggetto.
In particolare, si analizzerà come la letteratura medievale, attraverso una rilettura cortese dell’epica classica, abbia contribuito in modo significativo a definire uno standard iconografico per il mito di Elena, privilegiando soprattutto l’episodio della sua fuga con Paride. Tale rappresentazione pone l’accento sul carattere idillico dell’amore, influenzando profondamente la visione artistica successiva del mito. Il successo di questo episodio, rispetto ad altri eventi della vita di Elena, è testimoniato dal proliferare delle miniature nei manoscritti medievali, che costituiranno il modello per la successiva produzione pittorica profana, legata al rinnovato interesse per la classicità durante l’Umanesimo tra Trecento e Quattrocento.
L’analisi iconografica si concentrerà principalmente sullo sviluppo del tema del Ratto di Elena, esaminando le diverse elaborazioni e varianti nei secoli XV e XVI, e indagando le implicazioni allegoriche e ideologiche di tali rappresentazioni. Particolare attenzione sarà data alla presenza del soggetto nei “cassoni nuziali”, opere destinate a un contesto privato e matrimoniale, che spesso ospitano scene amorose tratte dalla mitologia classica, a celebrazione delle unioni coniugali.
La fortuna della coppia Elena-Paride viene ulteriormente confermata nel Cinquecento, con la diffusione del soggetto nelle decorazioni ad affresco delle residenze nobiliari, dove i temi mitologici assumono significati allegorici legati all’amore e alla virtù, attingendo al vasto repertorio ovidiano. Tuttavia, l’aspetto tragico della relazione tra Elena e Paride, e il destino di guerra a cui questa conduce, offre un’opportunità per rappresentazioni più drammatiche, in cui la fuga idilliaca viene spesso sostituita da scene di rapimento violento inserite in contesti bellici.
Un ruolo chiave in questo cambiamento iconografico è giocato dall’invenzione di Raffaello, diffusa tramite le stampe di Marco Dente e Marcantonio Raimondi, che trasformano la fuga amorosa in uno scontro tra Greci e Troiani. Al contrario, Giulio Romano, nella decorazione degli appartamenti del Palazzo Ducale di Mantova, propone una visione opposta, presentando la fuga di Elena e Paride come un atto consensuale e amoroso.
Nel corso del lavoro, si cercherà di evidenziare somiglianze e differenze tra le opere esaminate, al fine di comprendere la logica alla base della creazione e della selezione dei modelli, con l’obiettivo di delineare un quadro completo dell’evoluzione del soggetto.
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