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Le figure femminili che compaiono in una delle pochissime tragedie di Eschilo giunte fino a noi, l’Agamennone, occupano la scena per la maggior parte del suddetto dramma e diventano, nel testo dell’autore eleusino, le vere e proprie protagoniste, pur non avendo esse un ruolo così rilevante nella vicenda mitica tradizionale. L’importanza di Clitemestra e di Cassandra all’interno della tragedia eschilea è dovuta alle informazioni esclusive che ciascuna detiene e comunica con modalità e intenti diversi; ancora differenziandosi, le due donne si esprimono sulla scena, tenendo conto delle conoscenze in loro possesso, con azioni che lasciano il segno. Partendo, dunque, da alcune considerazioni generali sull’ambito della consapevolezza all’interno del contesto tragico e sul mito messo in scena da Eschilo, l’analisi si concentrerà su alcune sezioni testuali dell’Agamennone, grazie alle quali si potrà approfondire lo studio dei personaggi di Clitemestra e Cassandra in relazione al piano cognitivo e a quello fattuale.