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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10292015-165541


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERTONI, SARA
URN
etd-10292015-165541
Titolo
Covariate comportamentali della tossicodipendenza da eroina. Correlazione con la percezione soggettiva di craving.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Maremmani, Icro
correlatore Prof. Ciapparelli, Antonio
Parole chiave
  • covariate comportamentali
  • CRAV-HERO
  • Craving
  • Craving
  • Disturbo da Uso di Eroina
  • sintonicità
  • soggettività
Data inizio appello
27/11/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Craving, definibile come il desiderio incoercibile nei confronti di una sostanza, costituirebbe un'entità psicopatologica che è il core del Disordine da Uso di Sostanze. Nonostante la sua chiara rilevanza clinica, ad oggi non esistono scale di valutazione che indaghino gli aspetti qualitativi del craving da eroina, mentre sono presenti solo alcuni strumenti di indagine volti all’identificazione del craving dal punto di vista meramente quantitativo.
In letteratura, esiste un’immotivata mancanza di studi delle covariate comportamentali del craving da eroina nei soggetti eroinomani.
Questa tesi si propone di valutare la presenza e la severità di differenti comportamenti addictivi in 114 pazienti con Disturbo da Uso di Eroina (HUD) in trattamento con agonisti oppiacei, correlando a livello multivariato la presenza e severità soggettiva del craving con i comportamenti legati all’uso di eroina.
Da questo studio è emerso come l’autovalutazione che i pazienti tossicodipendenti da eroina rivolgono al proprio craving, è connessa alla centralità dei pensieri riguardanti l’eroina, alla questione della scelta di eroina al posto di qualsiasi altra fonte di gratificazione e allo sforzo necessario per ottenere la sostanza in questione.
Gli stessi eroinomani non riconoscono invece come espressione di craving per l’eroina la pratica della condivisione di siringhe potenzialmente infette, l'uso della sostanza e le ricadute indotte da stimuli ambientali droga-correlati.
E' pertanto plausibile ritenere che indagare e riconoscere tali comportamenti debba essere di basilare interesse clinico al fine di un'adeguata analisi del craving e di un’implementazione dell’approccio terapeutico volto al miglioramento dell’outcome.
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