Tesi etd-10292010-154503 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
BIANCO, ANGELINA
URN
etd-10292010-154503
Titolo
SINTESI E VALUTAZIONE BIOLOGICA DI ANALOGHI AMMIDICI DEL SULINDAC
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Lapucci, Annalina
relatore Banti, Irene
correlatore Dott. Salvadori, Piero A.
relatore Banti, Irene
correlatore Dott. Salvadori, Piero A.
Parole chiave
- ammidi sulindac
- analoghi sulindac
- sulindac
Data inizio appello
17/11/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/11/2050
Riassunto
E’ stato ampiamente dimostrato che talvolta l’infiammazione rappresenta il terreno prolifico per lo sviluppo e la crescita del tumore; diversi studi infatti hanno evidenziato che, alcune forme di infiammazione cronica, in determinati organi, possono favorire l’insorgenza del cancro.
I FANS, o farmaci antinfiammatori non steroidei, sono composti che possiedono attività antinfiammatoria, analgesica ed antipiretica. Il meccanismo d’azione con cui essi esplicano le loro azione, è quello di inibire gli enzimi ciclossigenasi,cox-1 e cox-2, i quali catalizzano la conversione da acido arachidonico ad eicosanoidi, ovvero PGS, prostacicline e trombossani. Ma i FANS hanno dimostrato di possedere anche una spiccata attività antitumorale, dovuta ad un’azione chemiopreventiva e ad un effetto diretto verso il tumore. In particolare essi agiscono inibendo la formazione neoplastica, sia attraverso il meccanismo d’azione classico,ovvero l’inibizione delle cox, sia attraverso diversi processi biochimici che sono cox-indipendenti,quali ad esempio: la riattivazione dell’apoptosi, l’arresto del ciclo cellulare e l’inibizione dell’angiogenesi.
In particolare i FANS sono capaci di esercitare un effetto chemiopreventivo in diversi tipi di neoplasie e specialmente nel cancro colorettale. In particolare il Sulindac ed i suoi metaboliti inducono una regressione dei polipi intestinali ossia neoformazioni benigne che possono degenerare fino a diventare lesioni maligne. Per questo motivo il loro utilizzo è stato proposto in casi di FAP (poliposi adenomatosa familiare) che è una condizione ereditaria in cui a causa di un gene alterato l’intestino sviluppa numerosi polipi che ricoprono l’intera mucosa.
La molecola del Sulindac è un profarmaco che di per sé non presenta nessuna attività biologica ma in vivo viene metabolizzata a solfuro, attivo sia per quanto concerne l’azione antinfiammatoria e quindi di inibizione delle due isoforme della ciclossigenasi, sia per quanto concerne l’azione antitumorale e nella forma solfone che invece è inattiva come antinfiammatorio non avendo nessuna azione sulle cox, ma è attiva come antitumorale avendo anch’essa un ruolo nella chemioprevenzione. Lo scopo di questa tesi di laurea è stato la sintesi di derivati ammidici del sulindac e dei suoi metaboliti per valutarne, in un primo istante, l’attività biologica in vitro come antitumorale e successivamente in base ai risultati ottenuti andare a studiarne la farmacocinetica in vivo mediante studi di IMAGING MOLECOLARE con l’impiego dell’animal PET.
I FANS, o farmaci antinfiammatori non steroidei, sono composti che possiedono attività antinfiammatoria, analgesica ed antipiretica. Il meccanismo d’azione con cui essi esplicano le loro azione, è quello di inibire gli enzimi ciclossigenasi,cox-1 e cox-2, i quali catalizzano la conversione da acido arachidonico ad eicosanoidi, ovvero PGS, prostacicline e trombossani. Ma i FANS hanno dimostrato di possedere anche una spiccata attività antitumorale, dovuta ad un’azione chemiopreventiva e ad un effetto diretto verso il tumore. In particolare essi agiscono inibendo la formazione neoplastica, sia attraverso il meccanismo d’azione classico,ovvero l’inibizione delle cox, sia attraverso diversi processi biochimici che sono cox-indipendenti,quali ad esempio: la riattivazione dell’apoptosi, l’arresto del ciclo cellulare e l’inibizione dell’angiogenesi.
In particolare i FANS sono capaci di esercitare un effetto chemiopreventivo in diversi tipi di neoplasie e specialmente nel cancro colorettale. In particolare il Sulindac ed i suoi metaboliti inducono una regressione dei polipi intestinali ossia neoformazioni benigne che possono degenerare fino a diventare lesioni maligne. Per questo motivo il loro utilizzo è stato proposto in casi di FAP (poliposi adenomatosa familiare) che è una condizione ereditaria in cui a causa di un gene alterato l’intestino sviluppa numerosi polipi che ricoprono l’intera mucosa.
La molecola del Sulindac è un profarmaco che di per sé non presenta nessuna attività biologica ma in vivo viene metabolizzata a solfuro, attivo sia per quanto concerne l’azione antinfiammatoria e quindi di inibizione delle due isoforme della ciclossigenasi, sia per quanto concerne l’azione antitumorale e nella forma solfone che invece è inattiva come antinfiammatorio non avendo nessuna azione sulle cox, ma è attiva come antitumorale avendo anch’essa un ruolo nella chemioprevenzione. Lo scopo di questa tesi di laurea è stato la sintesi di derivati ammidici del sulindac e dei suoi metaboliti per valutarne, in un primo istante, l’attività biologica in vitro come antitumorale e successivamente in base ai risultati ottenuti andare a studiarne la farmacocinetica in vivo mediante studi di IMAGING MOLECOLARE con l’impiego dell’animal PET.
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