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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10232025-124722


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
FARANDA, ALESSIO
URN
etd-10232025-124722
Titolo
Fattori predittivi e prognosi del carcinoma midollare sporadico della tiroide: esperienza di 50 anni di un centro di riferimento
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Prof.ssa Elisei, Rossella
correlatore Dott. Matrone, Antonio
Parole chiave
  • carcinoma midollare tiroideo
  • metastasi a distanza
  • metastasi linfonodali
  • outcome
  • prognosi
  • stadio di malattia
  • tiroide
Data inizio appello
11/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/11/2095
Riassunto
Il carcinoma midollare della tiroide (MTC) è una rara neoplasia delle cellule C, responsabili della produzione di calcitonina. Può presentarsi in forma sporadica (75%) o ereditaria (25%), entrambe correlate a mutazioni attivanti del proto-oncogene RET. La prognosi è influenzata principalmente dallo stadio alla diagnosi, che determina la scelta terapeutica e l’outcome.
Scopo del presente studio è stato analizzare la presentazione clinica, le caratteristiche patologiche e la sopravvivenza di 1020 pazienti con MTC sporadico seguiti presso l’U.O. di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana dal 1961 al 2025, suddivisi in tre gruppi temporali.
Nel tempo si è osservato un incremento dell’età alla diagnosi, una maggiore radicalità chirurgica con riduzione delle metastasi linfonodali e a distanza, e una minore necessità di trattamenti aggiuntivi. La sopravvivenza malattia-specifica è risultata pari all’86% a 5 anni e all’80% a 10 anni. I pazienti con malattia intratiroidea o metastasi centrali (N1a) hanno mostrato prognosi significativamente migliore rispetto a quelli con metastasi laterocervicali (N1b) o a distanza (M1).
In conclusione, l’introduzione del dosaggio di calcitonina e dell’ecografia tiroidea ha consentito diagnosi più precoci, con conseguente miglioramento dell’outcome. Tuttavia, la prognosi dei casi metastatici alla diagnosi rimane ancora sfavorevole.
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