ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10232011-114031


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PEZZI, ELISABETTA
URN
etd-10232011-114031
Titolo
La necropoli del Tardo Bronzo nel sito di Enkomi a Cipro: un'analisi funzionale dei corredi tombali
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/01
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Graziadio, Giampaolo
Parole chiave
  • Tardo Bronzo
  • necropoli
  • Enkomi
  • costumi funerari
  • Cipro
Data inizio appello
13/12/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Enkomi rappresenta il sito cipriota dell’Età del Bronzo maggiormente esplorato e pubblicato, sia per quanto concerne l’abitato che la necropoli intramurale, che è stato supposto sia stata formata da quasi un migliaio di tombe ipogeiche, di cui duecento circa scavate a seguito di indagini ufficiali. Dagli studi compiuti sui materiali delle tombe di Enkomi, risulta evidente che essi si siano finora concentrati prevalentemente su particolari classi di materiali, a seconda degli interessi specifici degli studiosi che li hanno considerati. P. Keswani, ad esempio, ha analizzato soprattutto gli oggetti di prestigio al fine di definire le differenze tra le tombe di Enkomi in termini di ricchezza e di status sociale dei defunti mentre un tentativo sommario è stato compiuto da J. Webb che ha effettuato un’analisi statistica delle ceramiche, rinvenute in tombe ben conservate. Partendo dal presupposto che la deposizione di ogni oggetto sia il risultato di un atto di volontà da parte dei sopravvissuti, i corredi tombali devono, invece, essere considerati come la somma di tutte le componenti ed ogni comparazione deve tener conto di tutte le classi di materiali. Lo scopo della mia ricerca è quindi quello di definire, in senso diacronico, le variazioni nella composizione dei gruppi di materiali rinvenuti nelle tombe di Enkomi, non solo in termini di numero e di qualità, ma anche in relazione alle funzioni dei singoli oggetti, sia in senso simbolico che utilitario.

È stato necessario adottare un sistema di analisi differenziata, basato sulla varietà delle realtà stratigrafiche rilevabili nei contesti tombali del sito, operando delle distinzioni in termini di “affidabilità” stratigrafica dei gruppi di materiali rinvenuti nelle singole tombe. Tralasciando le tombe scavate dal British Museum alla fine dell’800, per le quali non disponiamo di una documentazione affidabile e completa, sono stati usati, come base di studio di valore primario, quelli che vengono definiti i “Complessi Selezionati”, cioè i gruppi di materiali verosimilmente appartenenti ad un arco di tempo ristretto, assegnabili ad una singola sepoltura o a più sepolture fino ad un massimo di tre. Al fine di individuare elementi di confronto periodo per periodo, in secondo luogo possono essere distinti i “Complessi Misti Monofase”, cioè i gruppi di materiali appartenenti a più sepolture, ma che risultano, comunque, stratigraficamente distinti e che sono pertanto attribuibili ad una fase cronologica ben definita. Il livello di informazione è comparativamente scarso per quanto concerne, invece, i “Complessi Misti Plurifase”, anche se gli oggetti che li compongono possono fornire validi elementi di confronto. Ai fini del mio studio è stato quindi necessario inquadrare tutti i reperti di ogni singolo “Complesso”, individuato secondo i criteri precedentemente esposti, nell’ambito di cosiddette Categorie Funzionali, che possono essere considerate anche l’espressione archeologica dei diversi atteggiamenti dei sopravvissuti nei riguardi dei defunti.