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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10212025-201646


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
VIVALDI, BEATRICE
URN
etd-10212025-201646
Titolo
Ruolo della risonanza magnetica del torace nella valutazione di pazienti affetti da bronchiectasie non associate a fibrosi cistica
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO
Relatori
relatore Prof.ssa Carrozzi, Laura
correlatore Dott. Dente, Federico
Parole chiave
  • bronchiectasis
  • DW-MRI
  • magnetic resonance imaging
  • non cistic fibrosis bronchiectasis
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2028
Riassunto
Le bronchiectasie negli adulti sono definite come una malattia respiratoria cronica, clinicamente significativa, caratterizzata dalla dilatazione anomala e permanente dell'albero bronchiale, associata a una sindrome clinica di tosse, produzione di espettorato e/o infezioni respiratorie ricorrenti. Pur essendo state a lungo considerate "una delle più neglette patologie nella medicina respiratoria", negli ultimi decenni le bronchiectasie sono diventate un problema globale, con un trend in aumento nell'incidenza e prevalenza, in parte dovuto alla crescente consapevolezza e ai progressi nelle tecniche di imaging. Le forme non associate a fibrosi cistica (NCFB) riconoscono un'eziologia eterogenea, ma le cause più frequenti sono post-infettive (35,6%) e idiopatiche (31,1%).
La diagnosi di bronchiectasie si basa fortemente sull'imaging, essenziale per identificare la dilatazione anomala delle vie aeree, quantificarne l'estensione, suggerire l'eziologia e valutare il decorso della malattia. La radiografia del torace (Rx) ha una sensibilità limitata, specialmente nelle forme lievi. Il gold standard è rappresentato dalla Tomografia Computerizzata ad Alta Risoluzione (HRCT) del torace a strato sottile (spessore ≤ 1 mm). I criteri diagnostici alla TC includono la dilatazione bronchiale (rapporto bronco/arteria > 1), la mancata progressiva riduzione del calibro e la visibilità delle vie aeree entro 1 cm dalla pleura costale. Altri segni indiretti includono l'ispessimento delle pareti bronchiali e la presenza di tappi di muco.
Per quantificare la gravità radiologica sono stati sviluppati sistemi di punteggio come lo score di Bhalla (modificato per le NCFB). Per una valutazione prognostica più completa, vengono utilizzati score multidimensionali che integrano parametri clinici, come il Bronchiectasis Severity Index (BSI) e l'E-FACED (che incorpora anche le esacerbazioni), i quali sono utilizzati per predire mortalità e rischio di future riacutizzazioni.
Nonostante la sua accuratezza, la necessità di ripetere la HRCT per il monitoraggio della progressione della malattia o in caso di deterioramento clinico acuto o cronico comporta una esposizione non trascurabile a radiazioni ionizzanti. Tale esposizione cumulativa aumenta il rischio stocastico di tumori, un aspetto particolarmente rilevante nei pazienti che necessitano di controlli frequenti. Le linee guida, infatti, raccomandano di riservare la TC ripetuta solo ai pazienti con un evidente peggioramento clinico.
La Risonanza Magnetica (RM) del torace è stata proposta come una tecnica alternativa priva di radiazioni per la diagnosi e il follow-up. Sebbene presenti sfide tecniche dovute alla bassa densità protonica del polmone, al rapido decadimento del segnale e agli artefatti da movimento (diaframma e cuore), i progressi tecnologici hanno permesso alla RM di acquisire notevole importanza. La RM è in grado di fornire informazioni morfologiche simili a quelle della TC ma con il vantaggio aggiuntivo di poter valutare diversi aspetti del tessuto, migliorandone la caratterizzazione e la funzione, un aspetto fondamentale che manca alla TC.
In collaborazione con i radiologi, abbiamo condotto uno studio pilota, monocentrico (presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana) e retrospettivo, per indagare specificamente il ruolo della RM in 43 pazienti adulti con NCFB. La coorte era composta prevalentemente da donne (71,1%), con un'età media di 63,6 anni. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a RM del torace (1,5 T, durata 30-45 minuti) entro una media di 3 mesi dalla TC. Le immagini TC e RM sono state valutate in cieco da due radiologi esperti in radiologia del torace (A e B), utilizzando il punteggio morfologico di Helbich (Bhalla) modificato.
Per valutare la concordanza, è stato calcolato il coefficiente di correlazione interclasse (ICC). I risultati hanno mostrato che i punteggi di TC e RM erano positivamente e significativamente correlati tra i due lettori (coerenza inter-lettore). Per la coerenza intra-lettore (la concordanza di ciascun lettore tra TC e RM), i punteggi globali sono risultati correlati per entrambi, con una correlazione giudicata "buona" per il Lettore A e "scarsa" per il Lettore B suggerendo che la RM può effettivamente giocare un ruolo nella valutazione dei reperti morfologici.
Il vantaggio più significativo della RM risiede nella sua capacità di fornire un contrasto intrinseco legato alle proprietà tissutali, offrendo informazioni funzionali che possono essere utilizzate per migliorare la visibilità e la caratterizzazione dei tessuti: mi riferisco in particolare alle sequenze pesate in diffusione (Diffusion-Weighted MRI, DWI-MRI), che sono acquisizioni non invasive e senza mezzo di contrasto. La DWI-MRI sfrutta il movimento delle molecole d'acqua: una restrizione alla diffusione è inversamente correlata alla cellularità e può indicare la presenza di infiammazione attiva.
L'obiettivo secondario della tesi è stato quello di identificare aspetti radiologici della RM che permettano di distinguere una fase attiva di malattia da un esito cronico, guidando così le scelte terapeutiche, e di identificare caratteristiche radiologiche che potevano essere maggiormente rappresentate in pazienti con una comorbilità respiratoria (asma o BPCO/bronchite cronica) rispetto a chi non ne aveva. Le caratteristiche radiologiche analizzate includevano la gravità delle bronchiectasie, l'estensione dei tappi di muco, la severità dei consolidamenti e la presenza di restrizione della diffusività.
La capacità di fornire informazioni funzionali e di distinguere focolai di infiammazione attiva rende la RM con DWI un potenziale strumento complementare alla TC, particolarmente utile nel monitoraggio dei pazienti con NCFB che necessitano di controlli frequenti, guidando il trattamento e migliorando la prognosi complessiva.
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