Tesi etd-10212025-200311 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MUSUMECI, PIERLUIGI
URN
etd-10212025-200311
Titolo
L'eros e la polis. Il rapporto tra sessualità e potere nel pensiero politico di Platone
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Centrone, Bruno
correlatore Prof. Pelosi, Francesco
correlatore Prof.ssa Forti, Simona
correlatore Prof. Pelosi, Francesco
correlatore Prof.ssa Forti, Simona
Parole chiave
- eros
- eros paidikos
- leggi
- Platone
- potere
- sessualità
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2095
Riassunto
Il presente lavoro si prefigge il compito di indagare in senso storico-filosofico e teorico-critico il rapporto tra eros e potere nel pensiero politico di Platone. Concentrandosi soprattutto sull’eros paidikos, la ricerca intende restituire a tale fenomeno una funzione centrale nell’architettura dell’opera dell’autore, sottraendolo a letture parziali che lo considerano solo da un’ottica psicagogico-metafisicizzante o che lo relegano a mero dettaglio drammatico ereditato da una cultura omofila e simposiaca.
Dopo aver delineato le caratteristiche generali dell’amore pederastico in Grecia e averne messo in luce tanto le declinazioni istituzionalizzate e accettate socialmente quanto quelle considerate degenerate – stigmatizzate moralmente e sanzionate giuridicamente – la tesi passa a esaminarne il ruolo nell’economia della filosofia etico-politica di Platone.
Attraverso un close reading del testo, che guarda ai dialoghi anche come fonte sulle pratiche pederastiche, si tenta di dimostrare che, soprattutto nella «Repubblica», l’amore omo-pederotico – nella sua variante degenere – assurge a paradigma di cui il pensiero platonico si appropria simbolicamente per esplorare gli eccessi patologici del dominio e del male politico.
Nella parte centrale del lavoro, dedicata alle «Leggi», si disamina lo statuto ambiguo tributato in Magnesia alla forza erotica: ora repressa e sottoposta a rigidi meccanismi regolamentativi di stampo biopolitico, ora invece lasciata fluire e coltivata dal legislatore come energia che rinsalda la comunità politica. La ricerca, a tal fine, si propone di disvelare la postura bifronte che Platone adotta nella sua ultima opera dinnanzi all’eros paidikos: messo al bando dalla polis dei Magneti per la sua para-naturalità, esso penetra larvato nel supremo organo istituzionale della Città, il Consiglio Notturno, di cui fonda i meccanismi di cooptazione e le dinamiche interne.
Dopo aver delineato le caratteristiche generali dell’amore pederastico in Grecia e averne messo in luce tanto le declinazioni istituzionalizzate e accettate socialmente quanto quelle considerate degenerate – stigmatizzate moralmente e sanzionate giuridicamente – la tesi passa a esaminarne il ruolo nell’economia della filosofia etico-politica di Platone.
Attraverso un close reading del testo, che guarda ai dialoghi anche come fonte sulle pratiche pederastiche, si tenta di dimostrare che, soprattutto nella «Repubblica», l’amore omo-pederotico – nella sua variante degenere – assurge a paradigma di cui il pensiero platonico si appropria simbolicamente per esplorare gli eccessi patologici del dominio e del male politico.
Nella parte centrale del lavoro, dedicata alle «Leggi», si disamina lo statuto ambiguo tributato in Magnesia alla forza erotica: ora repressa e sottoposta a rigidi meccanismi regolamentativi di stampo biopolitico, ora invece lasciata fluire e coltivata dal legislatore come energia che rinsalda la comunità politica. La ricerca, a tal fine, si propone di disvelare la postura bifronte che Platone adotta nella sua ultima opera dinnanzi all’eros paidikos: messo al bando dalla polis dei Magneti per la sua para-naturalità, esso penetra larvato nel supremo organo istituzionale della Città, il Consiglio Notturno, di cui fonda i meccanismi di cooptazione e le dinamiche interne.
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Tesi non consultabile. |
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