• depositi di Tavurvur
• Caldera di Rabaul (Papua Nuova Guinea)
• eruzioni vulcaniche

Questa tesi ha come scopo di caratterizzare l’eruzione del cono di Tavurvur mediante lo studio dei depositi rilevati e campionati dal prof. Rosi e dal prof. Cioni durante una campagna svoltasi nel Febbraio 2002.
Dall’analisi della stratigrafia e dei caratteri sedimentologici dei depositi di Tavurvur è emerso che l’eruzione è caratterizzata da una variazione nella dinamica eruttiva che si riflette nella deposizione di due unità principali: un’unità di base (T1) costituita da ceneri grigie e marroni alternate a livelli di lapilli di fallout e livelli ricchi in lapilli accrezionali e un’unità superiore (T2) costituita da lapilli di fallout e ceneri grossolane scure. L’eruzione varia da un’attività caratterizzata da emissioni di ceneri ed emissioni sostenute di gas e lapilli (unità T1), ad un attività vulcaniana (unità T2), caratterizzata da esplosioni discrete ed intermittenti.
Dall’analisi al SEM emerge che l’attività iniziale T1, è contraddistinta da un’importante coinvolgimento di fluidi esterni. Il ruolo dei fluidi esterni diminuisce progressivamente durante la fase di T1 e scompare del tutto con l’inizio della fase T2. La mancanza di vetri alterati e l’assenza di crack sulle superfici esterne dei clasti, indicative d’idratazione conseguente ad interazione magma-acqua, suggeriscono che l’acqua non ha avuto un ruolo importante nella frammentazione magmatica.