Tesi etd-10202025-174157 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LICITRA, AURORA
URN
etd-10202025-174157
Titolo
Simulare la presenza: relazioni con i Virtual Humans e implicazioni etiche
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Scarafile, Giovanni
Parole chiave
- AI ethics
- etica del virtuale
- etica delle IA
- virtual
- virtual ethics
- virtuale
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2065
Riassunto
L’elaborato prende in esame la recente diffusione dei Virtual Humans: vere e proprie riproduzioni virtuali di esseri umani su dispositivi elettronici, controllati dall’uomo o progettati per un funzionamento autonomo, con cui è possibile interagire tramite testi scritti, comandi vocali, ma anche attraverso il linguaggio del corpo. Obiettivo dell’analisi è mettere in luce le implicazioni etiche del loro utilizzo.
Il primo capitolo si concentra sulla storia dei Virtual Humans, a partire dai primi tentativi di creazione, per poi descriverne le diverse fasi di realizzazione, le principali caratteristiche, le possibili applicazioni, i vantaggi che offrono nel mondo del lavoro e dell’intrattenimento e la straordinaria evoluzione a livello tecnico ed estetico che li ha caratterizzati nei loro primi 25 anni di esistenza. Il capitolo si conclude con esempi dei più famosi Virtual Humans e di alcune delle campagne di cui sono/sono stati protagonisti.
Il secondo capitolo affronta, poi, dal punto di vista scientifico e, soprattutto, psicologico e sociale, il problema dell’Uncanny Valley: un fenomeno teorizzato negli anni ’70 dallo studioso di robotica Masahiro Mori, che influenza il rapporto che può instaurarsi tra i Virtual Humans e gli esseri umani con importanti conseguenze. Con l’espressione Uncanny Valley gli studiosi si riferiscono al sentimento negativo legato al confronto con entità artificiali che appaiono quasi umane, ma che presentano dettagli impercettibilmente errati. Per fornire una prospettiva quanto più esaustiva del fenomeno, riconducibile al sentimento “primitivo” del perturbante, l’analisi parte dalle teorie di esperti psichiatri come Jentsch e Freud, per poi passare a un commento del grafico ideato da Mori. Il primo importante tentativo di interpretazione del fenomeno viene fornito 35 anni dopo da MacDorman, professore di ingegneria informatica, che apre la strada alle interpretazioni moderne: contiamo oggi su contributi di psicologi sociali, antropologi, sociologi, ma anche esperti di informatica, ingegneria robotica, creazione e animazione di ambienti virtuali (come i videogiochi), arte, cinema e spettacolo. L’esposizione dei risultati di alcuni esperimenti condotti in laboratorio, infine, fornisce un panoramica sulle caratteristiche delle relazioni che, nonostante il sentimento perturbante, possono crearsi tra esseri umani e Virtual Humans.
L'ultima parte è dedicata alle emergenti questioni etiche nel campo delle intelligenze artificiali, con particolare riferimento a temi di centrale importanza nell’attuale dibattito, quali la responsabilità e la privacy, la trustworthiness, la sostenibilità ambientale. L’intento è, alla luce delle indicazioni fornite nei capitoli precedenti, comprendere quali possano essere i codici e le norme etiche più indicati sia in una prima fase, quella della progettazione dei Virtual Humans, sia dopo, durante la fruizione da parte del pubblico, per garantirne un utilizzo il più possibile sicuro agli utenti di tutte le fasce di età e ridurre i rischi.
Il primo capitolo si concentra sulla storia dei Virtual Humans, a partire dai primi tentativi di creazione, per poi descriverne le diverse fasi di realizzazione, le principali caratteristiche, le possibili applicazioni, i vantaggi che offrono nel mondo del lavoro e dell’intrattenimento e la straordinaria evoluzione a livello tecnico ed estetico che li ha caratterizzati nei loro primi 25 anni di esistenza. Il capitolo si conclude con esempi dei più famosi Virtual Humans e di alcune delle campagne di cui sono/sono stati protagonisti.
Il secondo capitolo affronta, poi, dal punto di vista scientifico e, soprattutto, psicologico e sociale, il problema dell’Uncanny Valley: un fenomeno teorizzato negli anni ’70 dallo studioso di robotica Masahiro Mori, che influenza il rapporto che può instaurarsi tra i Virtual Humans e gli esseri umani con importanti conseguenze. Con l’espressione Uncanny Valley gli studiosi si riferiscono al sentimento negativo legato al confronto con entità artificiali che appaiono quasi umane, ma che presentano dettagli impercettibilmente errati. Per fornire una prospettiva quanto più esaustiva del fenomeno, riconducibile al sentimento “primitivo” del perturbante, l’analisi parte dalle teorie di esperti psichiatri come Jentsch e Freud, per poi passare a un commento del grafico ideato da Mori. Il primo importante tentativo di interpretazione del fenomeno viene fornito 35 anni dopo da MacDorman, professore di ingegneria informatica, che apre la strada alle interpretazioni moderne: contiamo oggi su contributi di psicologi sociali, antropologi, sociologi, ma anche esperti di informatica, ingegneria robotica, creazione e animazione di ambienti virtuali (come i videogiochi), arte, cinema e spettacolo. L’esposizione dei risultati di alcuni esperimenti condotti in laboratorio, infine, fornisce un panoramica sulle caratteristiche delle relazioni che, nonostante il sentimento perturbante, possono crearsi tra esseri umani e Virtual Humans.
L'ultima parte è dedicata alle emergenti questioni etiche nel campo delle intelligenze artificiali, con particolare riferimento a temi di centrale importanza nell’attuale dibattito, quali la responsabilità e la privacy, la trustworthiness, la sostenibilità ambientale. L’intento è, alla luce delle indicazioni fornite nei capitoli precedenti, comprendere quali possano essere i codici e le norme etiche più indicati sia in una prima fase, quella della progettazione dei Virtual Humans, sia dopo, durante la fruizione da parte del pubblico, per garantirne un utilizzo il più possibile sicuro agli utenti di tutte le fasce di età e ridurre i rischi.
File
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La tesi non è consultabile. |
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