Tesi etd-10192025-115743 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LANZINI, ALICE
URN
etd-10192025-115743
Titolo
Vittorio Alfieri, il "Circolo Pisano" e The Liberal
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Caputo, Nicoletta
controrelatore Prof.ssa Fedi, Francesca
controrelatore Prof.ssa Fedi, Francesca
Parole chiave
- anglistica
- italianistica
- The Liberal
- Vittorio Alfieri
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2095
Riassunto
Vittorio Alfieri (1749-1803) fu, senza ombra di dubbio, uno dei poeti, tragediografi e intellettuali europei più influenti del XVIII secolo e il suo valore di scrittore e in particolar modo di tragediografo venne ampiamente riconosciuto in Europa tra Sette e Ottocento. Esponente della vecchia aristocrazia piemontese, grazie ai suoi numerosi viaggi in Italia e in Europa e alla sua fitta rete di contatti con svariati intellettuali a lui contemporanei, finì per costituire un punto di riferimento culturale ed ideologico in virtù, soprattutto, delle sue tragedie politiche quali La congiura de’ Pazzi, di ambientazione fiorentina e la Virginia e i Bruti, di ambientazione romana, le quali vennero rappresentate nei teatri giacobini durante i primi anni di dominio napoleonico in Italia e si ritrovarono a fare di Alfieri il drammaturgo ufficiale della “rivoluzione” italiana. Le sue produzioni scritte, dalle tragedie alla Vita scritta da esso, ispirarono soprattutto il patriota Ugo Foscolo lungo tutta la sua vita e lungo tutto il suo percorso di poeta, scrittore, drammaturgo e critico letterario; diversamente, per Alessandro Manzoni, Alfieri si limitò ad essere un modello di riferimento culturale e letterario soltanto durante la sua gioventù e se ne riecheggiano gli stilemi solamente negli scritti giovanili; gli esempi più famosi di influenza di matrice alfieriana sulla produzione dei due autori sopracitati furono i cosiddetti autoritratti, rispettivamente Solcata ho fronte e Capel bruno, alta fronte, che si rifacevano al celeberrimo sonetto CLXVII delle Rime, intitolato Sublime specchio di veraci detti .
In Italia e in Europa, si andò costruendo intorno alla sua figura di intellettuale un vero e proprio mito, per via dei suoi atteggiamenti profetici e per il suo essere sempre stato un uomo profondamente legato al contesto sociale e politico europeo e a tutti gli scuotimenti politici che agitarono il Vecchio Continente a cavallo tra XVIII e XIX secolo. In risposta a questi numerosi sconvolgimenti, ci fu anche l’insorgere delle ideologie nazionaliste e, proprio alla luce di esse, Alfieri venne ritenuto, almeno fino al sopraggiungere della critica novecentesca, che cominciò a ridimensionarne l’importanza all’interno del canone letterario italiano e ne vanificò la sua dimensione di poeta nazionale, uno dei precursori del Risorgimento. Le sue poesie e la sua stessa poetica non sono certo di facile e immediata comprensione, ma proprio per questo destarono curiosità e interesse in alcuni dei maggiori intellettuali inglesi attivi nella prima metà del XIX secolo. Nel presente elaborato ci si propone, nel primo capitolo, di esporre la storia del “Circolo Pisano” e dei suoi componenti e la storia del loro progetto editoriale. Nel secondo capitolo, ci si propone di mostrare l’immagine di Alfieri all’interno del “Circolo Pisano” attraverso l’analisi dei propri carteggi e la presentazione dei salotti nobiliari pisani che i nostri autori inglesi frequentarono. Nel terzo capitolo verrà esposta la storia di Alfieri nelle vesti di poeta lirico e satirico e una sintesi del processo compositivo delle Rime e delle Satire. Infine, nell’ultimo capitolo si affronterà il tema dell’utilizzo di Alfieri in The Liberal, mettendo in luce le scelte traduttive operate all’interno della rivista ed esponendo per sommi capi i nuclei tematici dei testi alfieriani selezionati per la traduzione, al fine di rivelare le scelte politiche, e non solo letterarie, che furono la base dell’intero progetto editoriale.
In Italia e in Europa, si andò costruendo intorno alla sua figura di intellettuale un vero e proprio mito, per via dei suoi atteggiamenti profetici e per il suo essere sempre stato un uomo profondamente legato al contesto sociale e politico europeo e a tutti gli scuotimenti politici che agitarono il Vecchio Continente a cavallo tra XVIII e XIX secolo. In risposta a questi numerosi sconvolgimenti, ci fu anche l’insorgere delle ideologie nazionaliste e, proprio alla luce di esse, Alfieri venne ritenuto, almeno fino al sopraggiungere della critica novecentesca, che cominciò a ridimensionarne l’importanza all’interno del canone letterario italiano e ne vanificò la sua dimensione di poeta nazionale, uno dei precursori del Risorgimento. Le sue poesie e la sua stessa poetica non sono certo di facile e immediata comprensione, ma proprio per questo destarono curiosità e interesse in alcuni dei maggiori intellettuali inglesi attivi nella prima metà del XIX secolo. Nel presente elaborato ci si propone, nel primo capitolo, di esporre la storia del “Circolo Pisano” e dei suoi componenti e la storia del loro progetto editoriale. Nel secondo capitolo, ci si propone di mostrare l’immagine di Alfieri all’interno del “Circolo Pisano” attraverso l’analisi dei propri carteggi e la presentazione dei salotti nobiliari pisani che i nostri autori inglesi frequentarono. Nel terzo capitolo verrà esposta la storia di Alfieri nelle vesti di poeta lirico e satirico e una sintesi del processo compositivo delle Rime e delle Satire. Infine, nell’ultimo capitolo si affronterà il tema dell’utilizzo di Alfieri in The Liberal, mettendo in luce le scelte traduttive operate all’interno della rivista ed esponendo per sommi capi i nuclei tematici dei testi alfieriani selezionati per la traduzione, al fine di rivelare le scelte politiche, e non solo letterarie, che furono la base dell’intero progetto editoriale.
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