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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10182025-193741


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ISOPO, GIULIA GRAZIELLA
URN
etd-10182025-193741
Titolo
La cultura dell'improvvisazione nella cultura italiana: dal teatro popolare ai giochi di ruolo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Marcheschi, Elena
Parole chiave
  • commedia all'italiana
  • commedia dell'arte
  • GDR
  • gioco di ruolo
  • improvvisazione
  • Larp
  • MMORPG
  • teatro
  • TTRPG
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2095
Riassunto
L'analisi che segue si propone di esplorare un'interessante e, per certi versi, sorprendente connessione tra due mondi apparentemente distanti: quello della tradizione teatrale italiana e quello contemporaneo dei giochi di ruolo. Al di là delle differenze di forma, epoca e medium, questa tesi intende dimostrare come i principi fondanti della Commedia dell'arte non solo abbiano lasciato un'impronta indelebile sulla storia del teatro attuale, ma risuonino ancora oggi in una delle forme di espressione ludica e narrativa più diffuse: il gioco di ruolo (GDR). L'indagine parte dalla gloriosa tradizione delle compagnie di comici dell'arte, che, sebbene avessero nel loro repertorio anche opere scritte e drammi, conquistarono l'Europa con la cosiddetta "commedia a soggetto". La loro arte si basava su uno "scenario" essenziale, una trama delineata nei punti salienti, che gli attori erano poi chiamati a sviluppare attraverso la loro "improvvisazione", attingendo a un bagaglio di gesti, dialoghi e stereotipi radicati nei loro personaggi. Questo approccio rappresenta un punto di svolta cruciale, poiché spostava il focus dall'opera scritta alla performance dell'attore, rendendo l'arte della recitazione un'espressione di creatività immediata. Ed è proprio qui che si rivela il primo, fondamentale punto di contatto. Così come gli attori della Commedia dell'arte partivano da un canovaccio comune per creare una rappresentazione unica, anche i giocatori di ruolo contemporanei onoscono la trama di base e i punti centrali di una campagna, ma sono loro a plasmare lo sviluppo narrativo e le "rappresentazioni" concrete attraverso le proprie scelte e azioni. In entrambi i casi, l'esito finale della narrazione non è predeterminato, ma nasce da un'interazione dinamica tra una struttura data e la libertà espressiva dei partecipanti. Un secondo aspetto che merita particolare attenzione è l'evoluzione del concetto di "ruolo". Le celebri maschere della Commedia dell'arte, pur scomparendo nel tempo, hanno lasciato il posto a "ruoli" fissi, ovvero l'idea che ogni personaggio fosse definito da limiti fisici e spirituali invalicabili. Questo studio intende tracciare un percorso che va da questi ruoli fissi a una recitazione libera che segue unicamente la trama, arrivando poi alla moderna concezione del ruolo nel GDR, dove il personaggio è un'entità in costante evoluzione, un veicolo attraverso il quale il giocatore esplora la trama. La tesi si propone dunque di esplorare un paradosso affascinante e una sorta di "circolo d'influenza" culturale. L'arte italiana della Commedia dell'arte si diffuse in tutta Europa, influendo anche sul teatro tedesco. In un ribaltamento storico, le prime forme di gioco di ruolo si sono sviluppate all'estero, arrivando in Italia ed orientando una nuova generazione di artisti e narratori. È assurdo ma anche affascinante che ciò che è nato come suggestione italiana sia tornato nel nostro paese sotto una nuova veste. I comici dell'arte, come osservò Benedetto Croce, donarono all'Europa l'organizzazione del teatro moderno, e ancora oggi artisti e studiosi tornano a quel modello non tanto per il suo contenuto poetico, ma come "modello teorico dell'arte dell'attore", un'arte che non è fine a sé stessa ma che si pone al servizio di una visione più ampia.
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