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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10182024-175631


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ZITO, CRISTINA
URN
etd-10182024-175631
Titolo
Sospensione laterale del prolasso genitale e sintomi del basso tratto urinario: studio prospettico osservazionale
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Relatori
relatore Prof. Simoncini, Tommaso
correlatore Dott.ssa Russo, Eleonora
Parole chiave
  • LUTS
  • POP
  • Prolapse
  • Prolasso
  • Sospensione laterale degli organi pelvici
Data inizio appello
05/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/11/2094
Riassunto
Introduzione
Il prolasso degli organi pelvici (POP) è una condizione medica comune nelle donne oltre i 50 anni, caratterizzata dalla discesa di organi pelvici attraverso lo iato urogenitale. Si distingue in prolasso anteriore, apicale e posteriore, e presenta una gamma di sintomi che vanno dal bulge vaginale a disturbi urinari, intestinali e sessuali, con una notevole variazione nella gravità e nell'impatto sulla qualità della vita. I sintomi urinari associati, noti anche come LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms), possono includere disturbi della fase di riempimento e della fase di svuotamento della vescica.
Per la diagnosi del POP e dei sintomi correlati, sono disponibili strumenti diagnostici come l'ecografia transperineale e l'esame urodinamico. L'ecografia offre una visualizzazione dettagliata della anatomia pelvica e verifica il posizionamento di dispositivi protesici, mentre l'urodinamica analizza le fasi di riempimento e svuotamento vescicale. L’esame obiettivo rimane uno strumento fondamentale per la caratterizzazione del POP.
La chirurgia ricostruttiva del POP può essere eseguita attraverso approcci transvaginali o transaddominali, a seconda delle caratteristiche anatomiche e cliniche della paziente. Recentemente, la chirurgia laparoscopica ha guadagnato popolarità, in particolare per il trattamento dei prolassi multicompartimentali avanzati. La Sacrocolpopessi rimane il gold standard per la correzione del prolasso apicale, ma tecniche alternative come la Sospensione Laterale degli organi pelvici sec. Dubuisson, stanno emergendo come opzioni altrettanto efficaci.

Materiali e metodi
Lo studio coinvolge 20 pazienti con prolasso multicompartimentale di grado superiore al II, reclutate tra ottobre 2023 e settembre 2024. Le pazienti sono state sottoposte a valutazioni pre e post-operatorie mediante ecografia transperineale ed esame urodinamico. Sono stati inoltre somministrati dei questionari (Sample-ICIQ-FLUTS e POP-QoL) per valutare i sintomi urinari e la qualità della vita delle pazienti con POP.

Risultati
I risultati indicano una popolazione con età media di 67.8 anni con un intervallo che varia da 55 a 82 anni. Il BMI medio di 24.15 si colloca nella categoria di normopeso secondo le linee guida internazionali. Il 100% delle pazienti ha mostrato correzione del prolasso apicale e il 95% del prolasso anteriore dopo 90 giorni dall'intervento.
I punteggi dell'ICIQ-FLUTS e del P-QOL pre-intervento evidenziano una qualità della vita compromessa prima dell'intervento che però è nettamente migliorata al controllo a 90 giorni.
L'analisi urodinamica ha rivelato miglioramenti significativi nella fase di svuotamento vescicale, con un aumento del flusso massimo e una riduzione del residuo post-minzionale. L’ecografia transperineale ha confermato il dato di stabilizzazione della giunzione vescico-uretrale che si ottiene con il posizionamento della rete profondamente nel setto vescico-vaginale, con una riduzione statisticamente significativa della differenza dell’angolo retrovescicale a riposo e sotto Valsalva. È stata inoltre valutata ecograficamente la distanza tra la porzione più distale della mesh ed il collo vescicale.

Conclusioni
Lo studio ha dimostrato l'efficacia della Sospensione Laterale nel trattamento del prolasso multicompartimentale anteriore ed apicale. I risultati evidenziano l'importanza della chirurgia ricostruttiva per alleviare i sintomi associati al POP e migliorare la qualità della vita della paziente. Inoltre, il corretto posizionamento della rete protesica si è rivelato cruciale per la stabilizzazione della giunzione vescico-uretrale e per ridurre il rischio di recidiva, soprattutto nel comparto anteriore.
In sintesi, la chirurgia ricostruttiva offre un miglioramento significativo nella gestione del prolasso pelvico, evidenziando l'importanza di una diagnosi accurata e di un intervento chirurgico ben pianificato.

ABSTRACT

Introduction
Pelvic organ prolapse (POP) is a common medical condition in women over 50, characterized by the descent of pelvic organs through the urogenital hiatus. It is classified into anterior, apical, and posterior prolapse and presents a range of symptoms from vaginal bulging to urinary, intestinal, and sexual disorders, with significant variation in severity and impact on quality of life. Associated urinary symptoms, known as LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms), may include disturbances in both the filling and voiding phases of the bladder.
Diagnostic tools for POP and related symptoms include transperineal ultrasound and urodynamic studies. Ultrasound provides detailed visualization of pelvic anatomy and verifies the positioning of prosthetic devices, while urodynamics analyzes the filling and voiding phases of the bladder. The physical examination remains a fundamental tool for characterizing POP.
Reconstructive surgery for POP can be performed via transvaginal or transabdominal approaches, depending on the patient's anatomical and clinical characteristics. Recently, laparoscopic surgery has gained popularity, particularly for treating advanced multicompartimental prolapse. Sacrocolpopexy remains the gold standard for correcting apical prolapse, but alternative techniques such as the Lateral Suspension of pelvic organs according to Dubuisson are emerging as equally effective options.

Materials and Methods
The study involved 20 patients with multicompartimental prolapse of grade II or higher, recruited between October 2023 and September 2024. Patients underwent pre- and postoperative evaluations using transperineal ultrasound and urodynamic studies. Questionnaires (Sample-ICIQ-FLUTS and POPQoL) were also administered to assess urinary symptoms and the quality of life of patients with POP.

Results
The results indicate a population with a mean age of 67.8 years, ranging from 55 to 82 years. The average BMI of 24.15 falls within the normal weight category according to international guidelines. 100% of patients showed correction of apical prolapse, and 95% of anterior prolapse after 90 days post-surgery.
Preoperative scores from the ICIQ-FLUTS and P-QOL indicated compromised quality of life before the intervention, which significantly improved at the 90-day follow-up. Urodynamic analysis revealed significant improvements in the bladder emptying phase, with increased maximum flow and reduced post-void residual. Transperineal ultrasound confirmed stabilization of the vesicourethral junction achieved by positioning the mesh deeply in the vesicovaginal septum, with a statistically significant reduction in the difference of the retrovesical angle at rest and under Valsalva. The distance between the most distal portion of the mesh and the bladder neck was also evaluated sonographically.

Conclusions
The study demonstrated the effectiveness of Lateral Suspension in treating anterior and apical multicompartimental prolapse. The results highlight the importance of reconstructive surgery in alleviating symptoms associated with POP and improving patients' quality of life. Furthermore, the proper positioning of the prosthetic mesh proved crucial for stabilizing the vesicourethral junction and reducing the risk of recurrence, particularly in the anterior compartment.
In summary, reconstructive surgery offers significant improvement in the management of pelvic prolapse, emphasizing the importance of accurate diagnosis and well-planned surgical intervention.
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