Tesi etd-10182024-074018 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ZASSO, JESSICA
URN
etd-10182024-074018
Titolo
Gestione dell’arresto cardiaco extraospedaliero nell’Alta Toscana: prima e dopo la procedura aziendale sull’ECLS (Extracorporeal Life Support)
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA D'EMERGENZA URGENZA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
relatore Dott. Spinelli, Giacomo
relatore Dott. Spinelli, Giacomo
Parole chiave
- Arresto cardiaco
- arresto cardiaco refrattario
- ECLS
- ECMO
Data inizio appello
04/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/11/2094
Riassunto
L’arresto cardiaco extraospedaliero rappresenta un’importante causa di mortalità e morbilità, con una sopravvivenza inferiore 10% e un esito neurologico sfavorevole in oltre la metà dei sopravvissuti. L’arresto cardiaco refrattario alla rianimazione cardiopolmonare standard è associato ad una prognosi ancora più infausta, con bassa probabilità di sopravvivenza (stimata inferiore al 4%) ed esito neurologico generalmente sfavorevole.
Nonostante il continuo aggiornamento delle linee guida riguardo la rianimazione cardiopolmonare di tipo avanzato basato sulle nuove evidenze, non si è assistito ad un significativo aumento della sopravvivenza col passare degli anni.
Negli ultimi venti anni, si è diffuso l’utilizzo dell’ECMO (Extracorporeal Membrane Oxigenation) come terapia rescue in casi selezionati di arresto cardiaco refrattario; il suo ruolo è quello di fornire un supporto per circolazione e ventilazione mentre si mettono in atto trattamenti potenzialmente risolutivi per la causa sottostante all’arresto. Rimane una sfida l’identificazione dei pazienti che possano beneficiare di questo trattamento in termini di sopravvivenza e soprattutto in termini di migliore esito neurologico.
Solo in anni recenti sono stati pubblicati trial clinici randomizzati che hanno valutato quanto detto sopra.
Tuttavia, le raccomandazioni riguardo all’utilizzo dell’ECLS (Extracorporeal Life Support, ovvero l’ECMO) sono ancora di grado basso.
Il sistema dell’emergenza territoriale è composto dalla centrale operativa, che riceve le chiamate di richiesta di soccorso e gestisce l’invio dei mezzi, e dai mezzi di soccorso avanzato e base, rispettivamente con personale sanitario e personale soccorritore a bordo. In questo lavoro di tesi si fa riferimento al territorio dell’Alta Toscana, ovvero quello delle province di Lucca e Massa Carrara.
Nel territorio di pertinenza della centrale operativa dell’Alta Toscana, a fine del 2020, è stata introdotta una procedura aziendale dell’ASL Toscana Nord Ovest per regolare l’avvio a percorso per ECLS pazienti selezionati in arresto cardiaco refrattario alla rianimazione cardiopolmonare standard. L’obbiettivo generale quello di identificare precocemente e gestire in maniera corretta i pazienti, adulti e pediatrici, che siano elegibili all’ECPR (Extracorporeal Cardiopulmonary Resuscitation). Il centro di riferimento per l’ECMO è l’Ospedale del Cuore di Massa, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio. Alla selezione dei pazienti e all’attivazione precoce del percorso prendono parte sia il personale della centrale operativa che il personale dei mezzi di soccorso sul territorio.
In questo lavoro di tesi, siamo andati ad analizzare se la gestione dell’arresto cardiaco extraospedaliero nel territorio dell’Alta Toscana sia cambiata con l’introduzione dell’utilizzo sistematico dell’ECLS.
Nonostante il continuo aggiornamento delle linee guida riguardo la rianimazione cardiopolmonare di tipo avanzato basato sulle nuove evidenze, non si è assistito ad un significativo aumento della sopravvivenza col passare degli anni.
Negli ultimi venti anni, si è diffuso l’utilizzo dell’ECMO (Extracorporeal Membrane Oxigenation) come terapia rescue in casi selezionati di arresto cardiaco refrattario; il suo ruolo è quello di fornire un supporto per circolazione e ventilazione mentre si mettono in atto trattamenti potenzialmente risolutivi per la causa sottostante all’arresto. Rimane una sfida l’identificazione dei pazienti che possano beneficiare di questo trattamento in termini di sopravvivenza e soprattutto in termini di migliore esito neurologico.
Solo in anni recenti sono stati pubblicati trial clinici randomizzati che hanno valutato quanto detto sopra.
Tuttavia, le raccomandazioni riguardo all’utilizzo dell’ECLS (Extracorporeal Life Support, ovvero l’ECMO) sono ancora di grado basso.
Il sistema dell’emergenza territoriale è composto dalla centrale operativa, che riceve le chiamate di richiesta di soccorso e gestisce l’invio dei mezzi, e dai mezzi di soccorso avanzato e base, rispettivamente con personale sanitario e personale soccorritore a bordo. In questo lavoro di tesi si fa riferimento al territorio dell’Alta Toscana, ovvero quello delle province di Lucca e Massa Carrara.
Nel territorio di pertinenza della centrale operativa dell’Alta Toscana, a fine del 2020, è stata introdotta una procedura aziendale dell’ASL Toscana Nord Ovest per regolare l’avvio a percorso per ECLS pazienti selezionati in arresto cardiaco refrattario alla rianimazione cardiopolmonare standard. L’obbiettivo generale quello di identificare precocemente e gestire in maniera corretta i pazienti, adulti e pediatrici, che siano elegibili all’ECPR (Extracorporeal Cardiopulmonary Resuscitation). Il centro di riferimento per l’ECMO è l’Ospedale del Cuore di Massa, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio. Alla selezione dei pazienti e all’attivazione precoce del percorso prendono parte sia il personale della centrale operativa che il personale dei mezzi di soccorso sul territorio.
In questo lavoro di tesi, siamo andati ad analizzare se la gestione dell’arresto cardiaco extraospedaliero nel territorio dell’Alta Toscana sia cambiata con l’introduzione dell’utilizzo sistematico dell’ECLS.
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Tesi non consultabile. |