Tesi etd-10182024-021830 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
CENCINI, LINDA
URN
etd-10182024-021830
Titolo
Trauma maggiore nel paziente anziano: esperienza nel Trauma Center dell'Ospedale Maggiore di Bologna
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA D'EMERGENZA URGENZA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
relatore Bertini, Alessio
relatore Bertini, Alessio
Parole chiave
- paziente geriatrico
- trauma center
- trauma maggiore
Data inizio appello
04/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/11/2094
Riassunto
Il trauma maggiore è la quarta causa di morte nei soggetti di tutte le età e la quinta causa nei soggetti con età pari o superiore a 65 anni. Tale valore è il cut off condiviso dalla letteratura internazionale per la definizione del paziente geriatrico.
Il trauma maggiore è definito come un trauma con un valore di ISS (Injury Severity Score) calcolato maggiore o uguale a 15. Storicamente è considerato una patologia prettamente coinvolgente i soggetti giovani poiché causata da un elevato trasferimento di energia. Tuttavia, l’aumento dell’aspettativa e della qualità della vita a cui si sta assistendo progressivamente grazie allo sviluppo di farmaci e tecnologie si traduce nel dato che sempre più pazienti anziani si recano in Pronto Soccorso e richiedono cure di tipo medico e chirurgico in seguito a un trauma.
Il presente studio osservazionale retrospettivo ha analizzato un campione di 245 pazienti con età pari o superiore a 65 anni giunti presso il Pronto Soccorso del Trauma Center dell’Ospedale Maggiore di Bologna da Gennaio a Dicembre 2023, inquadrati in triage come traumi e successivamente ricoverati nei reparti di Rianimazione, Area Critica o degenza della Medicina d’Urgenza con diagnosi di trauma maggiore.
I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi per fasce di età: youngest old, cioè i soggetti con età compresa fra 65 e 74 anni, middle old, con età compresa fra 75 e 84 anni, e oldest old, con età pari o superiore a 85 anni.
Sono state analizzate le variabili di età, sesso, codice colore assegnato in triage, luogo del trauma, pressione arteriosa sistolica (PAS), pressione arteriosa diastolica (PAD), frequenza cardiaca (FC), saturazione periferica di ossigeno (spO2), GCS, numero di farmaci assunti dal paziente ed eventuale polifarmacoterapia (definita come numero di farmaci pari o superiore a 5), eventuale assunzione di terapia antiaggregante, terapia anticoagulante con farmaci anticoagulanti orali diretti o dicumarolici, sede di ricovero, mortalità in Pronto Soccorso, mortalità in reparto, durata media della degenza ospedaliera in giorni, valore di Shock Index, Shock Index aggiustato per età, indice di Comorbidità di Charlson e indice di fragilità secondo la Clinical Frialy Scale di Rockwood, ISS globale e singoli punteggi AIS.
Sono state descritte le caratteristiche generali del paziente anziano con trauma maggiore, le differenze osservate fra i tre gruppi, i fattori predittivi di mortalità e quelli predittivi di ricovero nei reparti di Rianimazione, Area Critica o degenza della Medicina d’Urgenza.
La prima parte della tesi fornisce in inquadramento generale sullo stato attuale delle conoscenze sul trauma maggiore del paziente geriatrico per permettere al lettore di interpretare i risultati dello studio.
Nella seconda parte, invece, vengono riportati i risultati ottenuti e la loro interpretazione.
Secondo quanto ottenuto dall’analisi dei dati, infatti, è risultato che età, shock index aggiustato per età e bassi valori di GCS siano fattori predittivi di mortalità; il trauma cranico è la prima causa di morte fra i pazienti traumatizzati. Inoltre il meccanismo lesivo principale nella popolazione anziana risulta la caduta da un’altezza inferiore a 1 m. La mortalità è risultata maggiore nei pazienti ricoverati in Rianimazione piuttosto che nei reparti di Area Critica e di degenza della Medicina d’Urgenza; fattori predittivi di ricovero in Rianimazione piuttosto che in Area Critica sono stati basso indice di fragilità secondo la Clinical Frialty Scale di Rockwood e traumi cranici con GCS inferiori mentre quelli predittivi di ricovero in Area Critica piuttosto che nel reparto di degenza di Medicina d’Urgenza sono risultati lesioni al distretto cranico, toracico e alla colonna vertebrale.
Si è inoltre evidenziato come i pazienti appartenenti al gruppo degli oldest old abbiano una mortalità elevata anche per valori di ISS di poco al di sopra del valore soglia per la definizione di trauma maggiore.
Il trauma maggiore è definito come un trauma con un valore di ISS (Injury Severity Score) calcolato maggiore o uguale a 15. Storicamente è considerato una patologia prettamente coinvolgente i soggetti giovani poiché causata da un elevato trasferimento di energia. Tuttavia, l’aumento dell’aspettativa e della qualità della vita a cui si sta assistendo progressivamente grazie allo sviluppo di farmaci e tecnologie si traduce nel dato che sempre più pazienti anziani si recano in Pronto Soccorso e richiedono cure di tipo medico e chirurgico in seguito a un trauma.
Il presente studio osservazionale retrospettivo ha analizzato un campione di 245 pazienti con età pari o superiore a 65 anni giunti presso il Pronto Soccorso del Trauma Center dell’Ospedale Maggiore di Bologna da Gennaio a Dicembre 2023, inquadrati in triage come traumi e successivamente ricoverati nei reparti di Rianimazione, Area Critica o degenza della Medicina d’Urgenza con diagnosi di trauma maggiore.
I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi per fasce di età: youngest old, cioè i soggetti con età compresa fra 65 e 74 anni, middle old, con età compresa fra 75 e 84 anni, e oldest old, con età pari o superiore a 85 anni.
Sono state analizzate le variabili di età, sesso, codice colore assegnato in triage, luogo del trauma, pressione arteriosa sistolica (PAS), pressione arteriosa diastolica (PAD), frequenza cardiaca (FC), saturazione periferica di ossigeno (spO2), GCS, numero di farmaci assunti dal paziente ed eventuale polifarmacoterapia (definita come numero di farmaci pari o superiore a 5), eventuale assunzione di terapia antiaggregante, terapia anticoagulante con farmaci anticoagulanti orali diretti o dicumarolici, sede di ricovero, mortalità in Pronto Soccorso, mortalità in reparto, durata media della degenza ospedaliera in giorni, valore di Shock Index, Shock Index aggiustato per età, indice di Comorbidità di Charlson e indice di fragilità secondo la Clinical Frialy Scale di Rockwood, ISS globale e singoli punteggi AIS.
Sono state descritte le caratteristiche generali del paziente anziano con trauma maggiore, le differenze osservate fra i tre gruppi, i fattori predittivi di mortalità e quelli predittivi di ricovero nei reparti di Rianimazione, Area Critica o degenza della Medicina d’Urgenza.
La prima parte della tesi fornisce in inquadramento generale sullo stato attuale delle conoscenze sul trauma maggiore del paziente geriatrico per permettere al lettore di interpretare i risultati dello studio.
Nella seconda parte, invece, vengono riportati i risultati ottenuti e la loro interpretazione.
Secondo quanto ottenuto dall’analisi dei dati, infatti, è risultato che età, shock index aggiustato per età e bassi valori di GCS siano fattori predittivi di mortalità; il trauma cranico è la prima causa di morte fra i pazienti traumatizzati. Inoltre il meccanismo lesivo principale nella popolazione anziana risulta la caduta da un’altezza inferiore a 1 m. La mortalità è risultata maggiore nei pazienti ricoverati in Rianimazione piuttosto che nei reparti di Area Critica e di degenza della Medicina d’Urgenza; fattori predittivi di ricovero in Rianimazione piuttosto che in Area Critica sono stati basso indice di fragilità secondo la Clinical Frialty Scale di Rockwood e traumi cranici con GCS inferiori mentre quelli predittivi di ricovero in Area Critica piuttosto che nel reparto di degenza di Medicina d’Urgenza sono risultati lesioni al distretto cranico, toracico e alla colonna vertebrale.
Si è inoltre evidenziato come i pazienti appartenenti al gruppo degli oldest old abbiano una mortalità elevata anche per valori di ISS di poco al di sopra del valore soglia per la definizione di trauma maggiore.
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