Tesi etd-10172024-225007 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MARTINELLI, CLAUDIA
URN
etd-10172024-225007
Titolo
IMPATTO EMODINAMICO DELL'ANESTESIA NEUROASSIALE NELLA POPOLAZIONE OSTETRICA: IDENTIFICAZIONE DI FATTORI DI RISCHIO
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Relatori
relatore Prof. Corradi, Francesco
correlatore Dott.ssa Frigo, Maria Grazia
correlatore Dott.ssa Frigo, Maria Grazia
Parole chiave
- anestesia neuroassiale
- emodinamica materna
- fattori di rischio materni
- monitoraggio Uscom
Data inizio appello
08/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/11/2064
Riassunto
Le tecniche di analgesia ed anestesia neuroassiale, in campo ostetrico, sono le tecniche più diffusamente utilizzate, sia nei tagli cesarei che per l’analgesia in travaglio di parto. Tuttavia, la popolazione ostetrica che si trova a doversi sottoporre a queste tecniche, è andata variando nel corso degli anni, soprattutto per quanto concerne l’età materna e le comorbidità legate alla gravidanza.
In questo studio, abbiamo cercato di analizzare l’impatto che l’analgesia o l’anestesia neuroassiale potesse avere sul quadro emodinamico materno, cercando di identificare fattori di rischio che potessero rispondere a dei pattern emodinamici identificabili nella popolazione generale. Siamo riusciti ad identificare come popolazione a rischio, quella delle pazienti con un BMI maggiore di 30. Abbiamo contemplato pertanto due gruppi di pazienti gravide: quelle con un BMI maggiore di 30 e quelle con un BMI minore di 30, analizzando le variazioni emodinamiche pre e post analgesia nei travagli e pre e post anestesia nei tagli cesarei, confrontandole tra loro per rilevare eventuali differenze statisticamente significative. Lo studio si pone come obiettivo la gestione proattiva del rischio di impatto emodinamico al fine di ottimizzare il benessere materno-fetale e garantire il miglior outcome.
I Criteri di inclusione comprendevano tutte le donne gravide giunte presso l’Ospedale Gemelli-Isola di Roma da Marzo 2024 a Ottobre 2024 con richiesta di analgesia in travaglio di parto o sottoposte ad anestesia per TC; i Criteri di esclusione comprendevano pazienti che non eseguivano analgesia o anestesia con tecnica CSE, TC in urgenza ed età gestazionale < 28 settimane.
Per lo studio in esame si sono utilizzati, linearmente con la consueta pratica clinica dell’ospedale Gemelli-Isola nell’ambito della procedura di CSE, i seguenti farmaci: Sufentanil per via subaracnoidea (3 mcg per i tagli cesarei e 2,5 mcg per l’analgesia in travaglio); Ropivacaina 0,2% in 5ml, per una dose complessiva di 10 mg, per via subaracnoidea, nei tagli cesarei; Ropivacaina 0,04% in 5 ml, per una dose complessiva di 2 mg, oppure Ropivacaina 0,02% in 5 ml, per una dose complessiva di 1mg, per via subaracnoidea, nei travagli di parto in pz secondigravide come da protocollo; Ondansetron 0,1 mg/kg ev, fino ad un massimo di 8 mg, nelle pazienti da sottoporre a cesareo, 30 minuti prima dell’incisione. Il Kit per la CSE utilizzato per il posizionamento del cateterino peridurale era comprensivo di un ago di Thuoy 16 Gauge, di una siringa Loss Of Resistance da 10 ml e un catetere peridurale di 22G; la tecnica di avanzamento dell’ago e di reperimento dello spazio peridurale si è avvalsa dell'utilizzo del mandrino liquido; per l’analgesia/anestesia subaracnoidea si è utilizzato un ago Withacre da 25 G x 90mm per effettuare la puntura durale e somministrare il primo bolo di farmaco.
Per la registrazione dei parametri in maniera non invasiva, è stato utilizzato l'USCOM 1A.
Per la misurazione della pressione arteriosa in maniera non invasiva è stato utilizzato uno sfigmomanometro elettronico in dotazione al reparto.
Al momento dell’arrivo in sala operatoria per il taglio cesareo o al momento della richiesta di analgesia peridurale da parte della paziente, questa è stata fatta decombere in decubito laterale sinistro ed è stata eseguita la prima registrazione dei parametri emodinamici con USCOM 1A; subito dopo aver terminato la registrazione, mantenendo lo stesso decubito si è provveduto alla misurazione della pressione arteriosa non invasiva, inserendo i dati rilevati nel software USCOM per il calcolo delle SVR; dopodichè si è proceduto, previa disinfezione della cute, alla procedura di CSE: questa metodica prevede il primo carico farmacologico per via subaracnoidea e il proseguo dell’analgesia per via peridurale. I dosaggi sono quelli riportati sopra, fissi per il taglio cesareo, variabili per il travaglio in base alla situazione ostetrica. Dopo somministrazione del farmaco, si è atteso il blocco T4-S4 in caso di taglio cesareo, e VAS minore di 4 in caso di travaglio, prima di ripetere la stessa misurazione con USCOM descritta precedentemente, seguita pedissequamente da una nuova rilevazione della pressione arteriosa non invasiva. L’operatore che ha eseguito le misurazioni è stato lo stesso per la stessa paziente. Inoltre, tutti gli operatori avevano acquisito una competenza con la tecnica, effettuando più di 50 misurazioni con lo stesso strumento.
L'analisi statistica è stata condotta secondo un modello Anova dopo aver ottenuto i Delta di ciascun parametro emodinamico (CO,RVS,INO,VPK) partendo dai valori assoluti degli stessi nel pre e nel post analgesia/anestesia e mettendo a confronto le medie dei DELTA dei due gruppi di partorienti (BMI> 30 e BMI<30). Tutti i parametri sono stati indicizzati per BSA. Il risultato ottenuto mette in evidenza come l’analgesia neurassiale non impatti sull’emodinamica della paziente, permettendo la regolare progressione del travaglio libero da dolore. Allo stesso modo nelle pazienti sottoposte a TC i dati registrati mostrano come l’anestesia spinale tarata sui dati biometrici della paziente, lasci la donna priva di importanti ripercussioni emodinamiche che potrebbero impattare anche sul benessere del feto. Confrontando le variazioni emodinamiche ottenute tra il campione con BMI >30 e quello con BMI < 30, utilizzando parametri indicizzati per BSA, non abbiamo trovato una significatività statistica che suggerisca un diverso approccio nella categoria di donne affette da obesità come fattore di rischio, dimostrando l’efficacia e la sicurezza della tecnica neuroassiale anche in queste pazienti.
In questo studio, abbiamo cercato di analizzare l’impatto che l’analgesia o l’anestesia neuroassiale potesse avere sul quadro emodinamico materno, cercando di identificare fattori di rischio che potessero rispondere a dei pattern emodinamici identificabili nella popolazione generale. Siamo riusciti ad identificare come popolazione a rischio, quella delle pazienti con un BMI maggiore di 30. Abbiamo contemplato pertanto due gruppi di pazienti gravide: quelle con un BMI maggiore di 30 e quelle con un BMI minore di 30, analizzando le variazioni emodinamiche pre e post analgesia nei travagli e pre e post anestesia nei tagli cesarei, confrontandole tra loro per rilevare eventuali differenze statisticamente significative. Lo studio si pone come obiettivo la gestione proattiva del rischio di impatto emodinamico al fine di ottimizzare il benessere materno-fetale e garantire il miglior outcome.
I Criteri di inclusione comprendevano tutte le donne gravide giunte presso l’Ospedale Gemelli-Isola di Roma da Marzo 2024 a Ottobre 2024 con richiesta di analgesia in travaglio di parto o sottoposte ad anestesia per TC; i Criteri di esclusione comprendevano pazienti che non eseguivano analgesia o anestesia con tecnica CSE, TC in urgenza ed età gestazionale < 28 settimane.
Per lo studio in esame si sono utilizzati, linearmente con la consueta pratica clinica dell’ospedale Gemelli-Isola nell’ambito della procedura di CSE, i seguenti farmaci: Sufentanil per via subaracnoidea (3 mcg per i tagli cesarei e 2,5 mcg per l’analgesia in travaglio); Ropivacaina 0,2% in 5ml, per una dose complessiva di 10 mg, per via subaracnoidea, nei tagli cesarei; Ropivacaina 0,04% in 5 ml, per una dose complessiva di 2 mg, oppure Ropivacaina 0,02% in 5 ml, per una dose complessiva di 1mg, per via subaracnoidea, nei travagli di parto in pz secondigravide come da protocollo; Ondansetron 0,1 mg/kg ev, fino ad un massimo di 8 mg, nelle pazienti da sottoporre a cesareo, 30 minuti prima dell’incisione. Il Kit per la CSE utilizzato per il posizionamento del cateterino peridurale era comprensivo di un ago di Thuoy 16 Gauge, di una siringa Loss Of Resistance da 10 ml e un catetere peridurale di 22G; la tecnica di avanzamento dell’ago e di reperimento dello spazio peridurale si è avvalsa dell'utilizzo del mandrino liquido; per l’analgesia/anestesia subaracnoidea si è utilizzato un ago Withacre da 25 G x 90mm per effettuare la puntura durale e somministrare il primo bolo di farmaco.
Per la registrazione dei parametri in maniera non invasiva, è stato utilizzato l'USCOM 1A.
Per la misurazione della pressione arteriosa in maniera non invasiva è stato utilizzato uno sfigmomanometro elettronico in dotazione al reparto.
Al momento dell’arrivo in sala operatoria per il taglio cesareo o al momento della richiesta di analgesia peridurale da parte della paziente, questa è stata fatta decombere in decubito laterale sinistro ed è stata eseguita la prima registrazione dei parametri emodinamici con USCOM 1A; subito dopo aver terminato la registrazione, mantenendo lo stesso decubito si è provveduto alla misurazione della pressione arteriosa non invasiva, inserendo i dati rilevati nel software USCOM per il calcolo delle SVR; dopodichè si è proceduto, previa disinfezione della cute, alla procedura di CSE: questa metodica prevede il primo carico farmacologico per via subaracnoidea e il proseguo dell’analgesia per via peridurale. I dosaggi sono quelli riportati sopra, fissi per il taglio cesareo, variabili per il travaglio in base alla situazione ostetrica. Dopo somministrazione del farmaco, si è atteso il blocco T4-S4 in caso di taglio cesareo, e VAS minore di 4 in caso di travaglio, prima di ripetere la stessa misurazione con USCOM descritta precedentemente, seguita pedissequamente da una nuova rilevazione della pressione arteriosa non invasiva. L’operatore che ha eseguito le misurazioni è stato lo stesso per la stessa paziente. Inoltre, tutti gli operatori avevano acquisito una competenza con la tecnica, effettuando più di 50 misurazioni con lo stesso strumento.
L'analisi statistica è stata condotta secondo un modello Anova dopo aver ottenuto i Delta di ciascun parametro emodinamico (CO,RVS,INO,VPK) partendo dai valori assoluti degli stessi nel pre e nel post analgesia/anestesia e mettendo a confronto le medie dei DELTA dei due gruppi di partorienti (BMI> 30 e BMI<30). Tutti i parametri sono stati indicizzati per BSA. Il risultato ottenuto mette in evidenza come l’analgesia neurassiale non impatti sull’emodinamica della paziente, permettendo la regolare progressione del travaglio libero da dolore. Allo stesso modo nelle pazienti sottoposte a TC i dati registrati mostrano come l’anestesia spinale tarata sui dati biometrici della paziente, lasci la donna priva di importanti ripercussioni emodinamiche che potrebbero impattare anche sul benessere del feto. Confrontando le variazioni emodinamiche ottenute tra il campione con BMI >30 e quello con BMI < 30, utilizzando parametri indicizzati per BSA, non abbiamo trovato una significatività statistica che suggerisca un diverso approccio nella categoria di donne affette da obesità come fattore di rischio, dimostrando l’efficacia e la sicurezza della tecnica neuroassiale anche in queste pazienti.
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