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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10172024-104122


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BASTIANINI, GIULIANA
URN
etd-10172024-104122
Titolo
Riduzione della variabilità circadiana della frequenza cardiaca in soggetti con diabete mellito di tipo 1 e 2: caratteristiche clinico-metaboliche, complicanze microvascolari e impatto prognostico a lungo termine.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
MEDICINA INTERNA
Relatori
relatore Tricò, Domenico
correlatore Nesti, Lorenzo
Parole chiave
  • ABPM
  • CAN
  • cardiopatia autonomica
  • diabete mellito
  • frequenza cardiaca
  • heart rate variability
  • HRV
  • rischio cardiovascolare
  • variabilità circadiana
Data inizio appello
07/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2094
Riassunto
INTRODUZIONE: il diabete mellito è una malattia altamente prevalente con un forte impatto sulla mortalità cardiovascolare. La stratificazione del rischio di eventi cardiovascolari e della mortalità globale di questi pazienti è di primaria importanza. Le fluttuazioni circadiane della frequenza cardiaca (FC) sono associate alla salute cardiovascolare.
OBIETTIVI: Abbiamo esaminato la relazione tra le fluttuazioni circadiane della FC con la sopravvivenza a lungo termine e le complicanze microvascolari nei soggetti con diabete.
METODI: In questa analisi secondaria della coorte CHAMP1ON composta da 497 adulti con malattia metabolica, sono stati inclusi 349 partecipanti che presentavano diabete mellito di tipo 1 o tipo 2, un monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa e della FC (ABPM) al basale e dati sulla sopravvivenza ad un follow-up osservazionale di 21 anni. Sono state analizzate le caratteristiche cliniche, le complicanze microvascolari ed i tassi di mortalità nei partecipanti con basse fluttuazioni circadiane della FC (24h-HR SD al di sotto della mediana di 30.4) e ridotto dip notturno della FC (<10%).
RISULTATI: Una bassa 24h-HR SD e un ridotto dip notturno della FC sono associati a uno sfavorevole profilo di rischio cardiometabolico e ad una prevalenza maggiore del 12-23% di cardiopatia autonomica e nefropatia. Dopo un follow-up di 6.251 anni-persona (21,0 [14,0-21,0] anni), si sono verificati un totale di 136 (39%) decessi, di cui 100 (74%) per cause cardiovascolari. Il gruppo con bassa 24h-HR SD ha presentato un maggior rischio di mortalità sia per cause cardiovascolari (adjusted hazard ratio [aHR] 2.00, 95%CI 1.30–3.08, p=0.002) che per tutte le cause (aHR 1.61, 95%CI 1.13–2.29, p=0.009), rispetto al gruppo con alta 24h-HR SD. Allo stesso modo, anche i pazienti con ridotto dip notturno della FC hanno presentato un maggior rischio di mortalità cardiovascolare (aHR 1.63, 95%CI 1.08–2.46, p=0.019) e per tutte le cause (aHR 1.69, 95%CI 1.20–2.38, p=0.003), rispetto a quelli con preservato dip notturno.
CONCLUSIONI: Alterazioni della variabilità circadiana della FC sono associate a complicanze microvascolari e mortalità cardiovascolare e per tutte le cause nel diabete. L’identificazione delle alterazioni delle variazioni circadiane della FC tramite l’utilizzo dell'ABPM delle 24 ore può rappresentare un valido strumento di stratificazione del rischio cardiovascolare in questa popolazione, nella quale la stima del rischio residuo rimane un problema clinico significativo.
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