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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10162024-120650


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
SIMONETTI, ENRICO
Indirizzo email
e.simonetti2@studenti.unipi.it, enrico.simonetti1993@gmail.com
URN
etd-10162024-120650
Titolo
Ruolo prognostico e predittivo del rapporto CD25+/CD8+ nelle pazienti con displasia cervicale moderata-severa
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Relatori
relatore Dott.ssa Domenici, Lavinia
Parole chiave
  • CD25+ T-lymphocytes
  • CD8+ T-lympphocytes
  • cervical displasia
  • CIN2
  • CIN3
  • conization
  • HPV
  • regulatory T-cells (Treg)
Data inizio appello
05/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/11/2027
Riassunto
La displasia cervicale, anche nota come neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN), rappresenta una lesione precancerosa che può evolvere verso il carcinoma cervicale. In particolare, le displasie di grado CIN2 e CIN3 sono considerate lesioni ad alto rischio, con un'alta probabilità di progressione se non adeguatamente trattate. L'attivazione del sistema immunitario svolge un ruolo chiave nel controllo delle infezioni da Papillomavirus Umano (HPV), il principale agente eziologico delle CIN, e nella prevenzione della progressione neoplastica.

I linfociti T regolatori (Treg), un sottogruppo di linfociti T CD4⁺, hanno una funzione centrale nel mantenimento della tolleranza immunitaria e nel controllo delle risposte immunitarie autoimmuni o infiammatorie. Tuttavia, la loro attività immunosoppressiva può anche facilitare la sopravvivenza di cellule infettate da HPV o cellule neoplastiche, influenzando il rischio di progressione delle lesioni precancerose e la loro recidiva.

Studi clinici e sperimentali hanno dimostrato che i livelli di linfociti Treg sono elevati in pazienti con displasia cervicale e in particolare nelle lesioni CIN2 e CIN3. Questa correlazione suggerisce che un aumento dell'attività Treg possa contribuire a una ridotta capacità del sistema immunitario di eliminare le cellule infettate da HPV o le cellule precancerose.

Un aumento della densità di linfociti Treg nelle lesioni CIN2 e CIN3 è associato a una maggiore probabilità di progressione verso il carcinoma cervicale invasivo. L'elevata presenza di Treg impedisce una risposta immune efficace contro l'HPV, riducendo la capacità del corpo di eliminare l'infezione persistente, che è uno dei principali fattori di progressione.

L'aumento dei linfociti Treg nelle lesioni CIN2 e CIN3 può avere importanti implicazioni cliniche. Una migliore comprensione del ruolo di queste cellule potrebbe aprire nuove strade per il trattamento:

Terapie immunomodulanti: Strategie che mirano a ridurre l'attività o la presenza di Treg potrebbero migliorare la risposta immunitaria contro il virus HPV e le cellule precancerose, riducendo il rischio di progressione e recidiva.
Monitoraggio dei Treg: La valutazione dei livelli di linfociti Treg nelle pazienti con displasia cervicale potrebbe rappresentare un biomarcatore utile per prevedere la progressione e la recidiva della malattia. Pazienti con alti livelli di Treg potrebbero beneficiare di un monitoraggio più stretto o di trattamenti più aggressivi.
Vaccini terapeutici: I vaccini contro l'HPV già esistenti sono preventivi, ma nuovi vaccini terapeutici potrebbero essere sviluppati per stimolare il sistema immunitario a superare l'immunosoppressione indotta dai Treg, aumentando l'efficacia del controllo delle lesioni precancerose.

Questo studio retrospettivo ha analizzato retrospettivamente 72 pazienti affette da CIN2-3 e trattate con conizzazione mediante LEEP (Loop Electrosurgical Excision Procedure) presso le unità operative di Ginecologia e Ostetricia 1 e 2 dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, da giugno 2015 a marzo 2023.
Sono state incluse nello studio solo le pazienti per le quali era disponibile il test di genotipizzazione di HPV pre e post trattamento, e seguite presso l’ambulatorio di colposcopia per almeno 18 mesi dopo il trattamento.
Ogni paziente è stata intervistata, telefonicamente o durante la visita di rivalutazione. In particolare, è stata indagata l’abitudine al fumo di sigaretta e l’esecuzione del vaccino adiuvante. Sono state escluse dallo studio le pazienti immunodeficitarie. Tutte le pazienti incluse nello studio non avevano eseguito la vaccinazione profilattica contro HPV.
Il follow up presso l’ambulatorio di colposcopia ha previsto, per tutte le pazienti, almeno l’esecuzione di co-testing (HPV-test + Pap-test) e colposcopia a 6 e 18 mesi dalla LEEP. Il tempo totale di osservazione delle pazienti dopo l’esecuzione della LEEP è stato calcolato in mesi. L’intervallo di tempo trascorso tra l’esecuzione della LEEP e l’eventuale recidiva di CIN2-3 è stato definito “sopravvivenza libera da recidiva” (RFS, Relapse Free Survival).
il tasso di recidiva è risultato correlato con l’abitudine al fumo di sigaretta (p = 0,0136), al genotipo di HPV pre-LEEP (p = 0432), al grado di displasia iniziale (p = 0,0136), allo stato dei margini (p = 0,0295), alla vaccinazione adiuvante (p = 0,0016), e alla persistenza dell’infezione da HPV a 6 mesi (p = 0,0048) e a 18 mesi (p = 0,0065).
All’analisi univariata, la RFS è risultata correlata con l’abitudine al fumo di sigaretta (p = 0,009), al genotipo di HPV pre-LEEP (p = 0,037), al grado di displasia iniziale (p = 0,007), allo stato dei margini (p = 0,034), allo stato degli sfondati ghiandolari (p = 0,022), al rapporto CD25+/CD8+ > 1,25 (p = 0,033), alla vaccinazione adiuvante (p = 0,004), e alla persistenza dell’infezione da HPV a 6 mesi (p = 0,004) e a 18 mesi (p = 0,017) (Tabella III; Figure 10-19).
Per quanto riguarda la correlazione tra il rapporto CD25+/CD8+ > 1,25 e le altre variabili prognostiche, un p-value < 0,05 è stato raggiunto per la persistenza dell’infezione da HPV a 18 mesi dal trattamento primario (p = 0,0278).


### Translation:

Cervical dysplasia, also known as cervical intraepithelial neoplasia (CIN), is a precancerous lesion that can progress to cervical cancer. In particular, CIN2 and CIN3 dysplasia are considered high-risk lesions, with a high likelihood of progression if not adequately treated. The activation of the immune system plays a key role in controlling Human Papillomavirus (HPV) infections, the main etiological agent of CIN, and in preventing neoplastic progression.

Regulatory T cells (Treg), a subset of CD4⁺ T lymphocytes, have a central role in maintaining immune tolerance and controlling autoimmune or inflammatory immune responses. However, their immunosuppressive activity can also facilitate the survival of HPV-infected or neoplastic cells, influencing the risk of progression of precancerous lesions and their recurrence.

Clinical and experimental studies have shown that Treg lymphocyte levels are elevated in patients with cervical dysplasia, particularly in CIN2 and CIN3 lesions. This correlation suggests that increased Treg activity may contribute to a reduced ability of the immune system to eliminate HPV-infected or precancerous cells.

An increase in Treg lymphocyte density in CIN2 and CIN3 lesions is associated with a higher likelihood of progression to invasive cervical cancer. The high presence of Tregs hinders an effective immune response against HPV, reducing the body’s ability to eliminate persistent infection, which is one of the main factors in progression.

The increase in Treg lymphocytes in CIN2 and CIN3 lesions may have important clinical implications. A better understanding of the role of these cells could open new avenues for treatment:

- **Immunomodulatory therapies**: Strategies aimed at reducing Treg activity or presence could improve the immune response against HPV and precancerous cells, reducing the risk of progression and recurrence.
- **Treg monitoring**: Evaluating Treg lymphocyte levels in patients with cervical dysplasia could serve as a useful biomarker for predicting disease progression and recurrence. Patients with high Treg levels might benefit from closer monitoring or more aggressive treatments.
- **Therapeutic vaccines**: Existing HPV vaccines are preventive, but new therapeutic vaccines could be developed to stimulate the immune system to overcome Treg-induced immunosuppression, enhancing the effectiveness of controlling precancerous lesions.

This retrospective study analyzed 72 patients affected by CIN2-3 and treated with conization using LEEP (Loop Electrosurgical Excision Procedure) at the Gynecology and Obstetrics Units 1 and 2 of Santa Chiara Hospital in Pisa, from June 2015 to March 2023.
The study included only patients for whom HPV genotyping was available before and after treatment, and who were followed up in the colposcopy clinic for at least 18 months after treatment.
Each patient was interviewed, either by phone or during follow-up visits. Specifically, smoking habits and the administration of the adjuvant vaccine were investigated. Immunodeficient patients were excluded from the study. All included patients had not undergone prophylactic HPV vaccination.
Follow-up in the colposcopy clinic involved, for all patients, at least co-testing (HPV test + Pap test) and colposcopy at 6 and 18 months after LEEP. The total observation period after LEEP was calculated in months. The time between LEEP and possible CIN2-3 recurrence was defined as "Relapse-Free Survival" (RFS).
The recurrence rate was found to be correlated with smoking habits (p = 0.0136), HPV genotype before LEEP (p = 0.0432), the initial degree of dysplasia (p = 0.0136), margin status (p = 0.0295), adjuvant vaccination (p = 0.0016), and the persistence of HPV infection at 6 months (p = 0.0048) and at 18 months (p = 0.0065).
In univariate analysis, RFS was correlated with smoking habits (p = 0.009), HPV genotype before LEEP (p = 0.037), the initial degree of dysplasia (p = 0.007), margin status (p = 0.034), glandular crypt involvement (p = 0.022), CD25+/CD8+ ratio > 1.25 (p = 0.033), adjuvant vaccination (p = 0.004), and the persistence of HPV infection at 6 months (p = 0.004) and 18 months (p = 0.017) (Table III; Figures 10-19).
Regarding the correlation between the CD25+/CD8+ ratio > 1.25 and other prognostic variables, a p-value < 0.05 was reached for the persistence of HPV infection 18 months after primary treatment (p = 0.0278).
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